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Reai:"Wow, ma è bellissimo!"

Reai era senza parole. Sembrava di stare in paradiso, o quasi. Certo, faceva un po' freddino.

Rosilea:"Vero? Anch'io la prima volta che sono venuta qui non riuscivo a credere di quanto fosse incredibile questo posto."

Reai sorrise alla sorella e si guardò intorno. Erano al centro di un grosso altare di pietra, circondato da diversi massi antichissimi dove erano incisi simboli magici.
Quello strano altare era al centro di uno sterminato campo, pieno di fiori di tutti i tipi e colori. Dall'altare partiva una stradina sterrata, che puntava verso la montagna fluttuante che dominava il paesaggio. In lontananza si potevano vedere grandi alberi che circondavano la pianura completamente.

Reai:"Ma, dove siamo per la precisione? È questa la scuola?"

Rosilea:"Siamo su un pianeta sotto il domino degli angeli: si chiama H-1, ma tutti lo chiamano First Heaven. È dove i migliori angeli della via lattea si radunano per studiare alla Angel High.
Ci siamo materializzati nel altare di teletrasporto più vicino alla scuola."

Reai:"Altare di materializzazi... Cosa?"

Rosilea rise leggermente

Rosilea:"Sì! Altare di materializzazione! Questo pianeta è protetto da potenti incantesimi, perciò non possiamo teletrasportarci direttamente a scuola, ma dobbiamo farlo in un luogo predefinito, che è proprio questo altare."

Reai:"Credo... Credo di avere capito."

La faccia di Reai, però, mostrava tutto il contrario.

Rosilea:"Bene! Non Perdiamo tempo, è ora di incamminarci. Seguimi!"
La ragazza saltò giù dall'altra di pietra e incominciò a camminare sul sentiero sterrato.
Reai la fissò qualche secondo, per poi seguirla a ruota.

L'aria era fresca e il ragazzo era proprio felice di tutto quello che gli stava succedendo: certo, non si era affatto scordato della morte di sua madre appena due giorni prima, ma ora come ora quel pensiero non gli faceva troppo male, come se la bellezza di quel posto attenuasse il suo dolore.
Per la prima volta nella sua vita, inoltre, voleva andare a scuola, cosa che non era quasi mai accaduta nella sua vita, tranne gli ultimi giorni di scuola. Reai era sempre stata una persona mediocre a scuola: nonostante avesse tutte le capacità di eccellere non gli era mai importato, anzi, preferiva rimanere nell'ombra che spiccare. Della studio non gli era mai importato e studiava solo il giorno prima delle verifiche, giusto per non prendere un voto troppo basso. Inoltre a scuola aveva pochi veri amici, infatti benché parlasse con la maggior parte dei suoi compagni e fosse un tipo piuttosto aperto e sociale, in realtà lo faceva solo per non sembrare il ragazzo sfigato senza amici. Parlare e interagire con i suoi compagni era come un dovere e una grandissima seccatura, che però doveva sopportare. Tra poche persone che poteva veramente chiamare amici, non c'era nessuno che lo capisse a fondo e che avesse le sue stesse passioni.
Insomma, per Reai la scuola era come una tortura.
Ma qui, alla Angel High, sperava che fosse diverso. Aveva un altra possibilità, di farsi dei veri amici e magari di apprezzare la scuola un pochino di più.

Era già da venti minuti che camminavano sul sentiero sterrato quando entrarono nella foresta che Reai aveva visto dall'altare. Bisognava dire che da lì sembrava molto più vicina, invece ci avevano messo molto più del previsto. La luce passava fioca tra le fronde degli alberi e rendeva il paesaggio ancora più mozzafiato; fiori e funghi crescevano vicino ai tronchi di antichi alberi ormai caduti e una specie di erba alta copriva quasi tutto il terreno. Era sicuramente un paesaggio incredibile, almeno per Reai.
Il ragazzo era ancora intento a guardarsi intorno quando sua sorella lo fermò, mettendogli una mano sulla spalla. Rosilea si stava guardando attorno, come se ci fosse qualcuno che li stesse spiando. Ad un certo punto, sentirono un rumore.

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