1

6.7K 203 9
                                    

Mi sveglio sbigottita urlando per l'incubo appena fatto, ho la fronte imperlata di sudore e la gola secca per la paura. Mi passo la manica del vecchio pigiama, diventato ormai troppo corto per me, sulla fronte e la asciugo.

Sposto lo sguardo dal soffitto alla mini sveglia sul piccolo comodino e mi rendo conto che sono solo le 6:27 di mattina. Mio padre sarà tornato massimo un'ora fa come suo solito.
Ora dovrebbe essersi abbandonato a dormire profondamente su quel vecchio divano sgualcito, quindi ne approfitto per alzarmi dal letto, tiro su le coperte per rifarlo velocemente e mi dirigo nel bagno della mia stanzetta.

La porta della mia camera è chiusa a chiave, ma per sicurezza chiudo anche questa del bagno a chiave.

Mi privo con calma dei vestiti, con la moletta che ho al polso mi raccolgo i capelli in un chignon disordinato per non bagnarmeli ed entro nel box doccia.

Faccio scorrere l'acqua sul mio corpo e la chiudo subito dopo. Mi insapono col mio bagnoschiuma preferito che odora di pesca.
Mi risciacquo velocemente e chiudo il getto d'acqua. Esco dal box e avvolgo un asciugamano delicato attorno al mio corpo. Mi sciolgo i capelli ed esco dal bagno.

Mi posiziono davanti all'armadio di legno bianco e dai cassetti sotto i vestiti prendo l'intimo con un leggero stratto di pizzo sui bordi.
Come vestiti opto per un leggings nero abbastanza leggero, una maglietta bianca a mezze maniche con un teschio nero disegnato sopra e una camicia di jeans sopra. Mi metto il tutto velocemente e poi mi indosso le mi inseparabili Adidas bianche e il mio orologio d'oro, regalatomi da mia madre prima di morire.

Apro la porta della mia stanza con lo zaino nero del'Eastpak in spalla e mi affaccio al corridoio per vedere se c'è mio padre.

Aspetto qualche secondo e quando non vedo ancora nessuno esco dalla camera e successivamente dalla porta di casa.

Comincio a camminare con passo lungo e veloce sulle strade soleggiate di Brighton. Guardo l'orario sul orologio che ho al polso e vedo che sono solo le 7:29, ho ancora un'ora prima che suoni la prima campanella per dare inizio alle lezioni della giornata.

Mi inoltro tra gli alti alberi del bosco a cinque minuti a piedi da casa mia e mi siedo su un masso in prossimità di un bellissimo fiume con una cascata.
E ammirando il bellissimo panorama mi perdo tra i miei pensieri.

Sono passati 6 anni da quando mio fratello se ne andato di casa, aveva appena compiuto 18 anni e io ne avevo 11 da un paio di mesi. Lo odio, per avermi lasciata ad affrontare tutto questo da sola. Aveva promesso che mi avrebbe portato via di qui. Per riuscire a mangiare qualcosa durante il giorno e comprare qualche vestito lavoro part-time in una biblioteca. La padrona è una vecchia signora la quale è molto gentile con me, mi tratta come una figlia.
Mi piace passare la maggior parte dei miei pomeriggi lì dentro, amo leggere e riesco trovare la mia libertà in un semplice libro. Posso anche leggere gratis tutti i libri che voglio.

Senza rendermene conto si sono fatte le 8:10 così mi alzo ed esco dal bosco. In 10 minuti buoni mi trovo già davanti al cancello dell'istituto e mi guardo in giro per vedere se ci sono i miei bulli, quando li vedo tutti appoggiati vicino al solito muretto mi esce uno sbuffo tremante appena udibile e mi incammino verso l'entrata sapendo già cosa mi aspetta.

Che l'INCUBO abbia inizio.

THE PRINCE OF VAMPIRESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora