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Che l'INCUBO abbia inizio.

La prima che mi nota è Beatrix la capo cheerleader, o meglio dire la capo delle galline.
Si avvicina affiancata da James il capitano della squadra di Football e dietro di loro tutte le altre oche e gli altri giocatori.

Beatrix: "Oh oh, ma guarda chi abbiamo qui la balena sfigata."

Dice guardandomi negli occhi con un ghigno e spingendomi per le spalle. Per un'attimo  barcollo in cerca d'equilibrio. Pochi secondi dopo ristabilisco il controllo  e abbasso lo sguardo a terra. Se li guardassi negli occhi sarebbe peggio.

Beatrix: "Allora sfigata perché non copri di più quel corpo schifoso e pieno di lardo?" Mi domanda pungente.

Ma io mi limito a non risponderle e lasciare lo sguardo basso. Improvvisamente sento un bruciore fortissimo alla guancia. Mi ha dato una sberla. Mi porto una mano e tocco la guancia, ma la tolgo immediatamente per il bruciore. Guardo la mano e vedo del sangue, quella vipera mi ha graffiato con le sue unghie chilometriche smaltate di rosa quando mi ha colpito.  Sta per dire qualcosa ma James la precede.

James: "Ragazzi che ne dite di dare una bella lezione a questa sgualdrina per non aver portato rispetto verso la mia Trix."

Dice parlando con i suoi amici come se io non ci fossi. Beatrix squittisce felice con le sue amiche per quello che ha detto James.

Mi tira un sonoro schiaffo, più forte di quello dell'oca e senza graffiarmi, facendomi girare il viso verso sinistra, poi mi da un pugno nello stomaco facendomi perdere l'equilibrio, appena cado a terra cerco di tirarmi su, ma non faccio in tempo che Trix la sua puttana mi tira un calcio con i tacchi al ginocchio destro facendomi ricadere rovinosamente a terra. Mi tirano qualche altro calcio sulle costole, nello stomaco e sul viso. Appena sono soddisfatti del dolore che mi hanno inflitto se ne vanno ridendo e sghignazzando fra loro, mentre io sputo sangue e cerco di prendere più aria possibile nei polmoni.

La campanella è già suonata da tempo, ormai devo saltare la scuola. Resto qualche minuto a terra per riprendermi e poi mi alzo reggendomi al muretto dietro di me. Quando le mie gambe sono abbastanza stabili comincio a camminare verso il bosco di stamattina...

...Sono seduta sullo stesso masso e guardo l'acqua che scorre.

Non so perché mi fanno tutto questo, io non gli ho fatto niente. È da quando ero ancora nel primo che mi picchiano e mi trattano come una nullità. Vorrei che la mia mamma fosse ancora in vita. Se lei fosse qui tutto questo non sarebbe mai accaduto. La mia vita sarebbe perfetta.

Sento un lieve rumore di foglie secche e rami spezzati, guardo di colpo davanti a me e vedo degli occhi rossi che scompaiono velocemente. No impossibile devo essermeli immaginata, non esistono degli occhi così.

Passo un'altro po' di tempo a guardare il paesaggio e decido di andare a casa.

Mi chiudo la porta alle spalle, girando due volte la chiave nella serratura. Senza neanche togliermi le scarpe mi addormento.


Mi sveglio di soprassalto sentendo mio padre chiamarmi dal piano di sotto.

Padre: "Piccola puttanella, vieni subito qui." Mi urla, dalla sua voce sembra meno fatto del solito. Mi alzo dal letto e sbadigliando apro la porta e mi dirigo in salotto.
Appena varco la soglia della porta non posso credere ai miei occhi per quello che vedo...

THE PRINCE OF VAMPIRESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora