Capitolo 13

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William: "Ti ho portato un regalo." Sorride in tono di sfida guardando dietro di me, poi si allontana velocemente.

Sento un ringhio furioso.

So che il ringhio è stato causato da Alexander, ma ha un qualcosa di diverso, più animale.

Mi rialzo e mi avvicino al fondo della cella, dove si trova il mio compagno. A guardarlo vedo che William aveva ragione, lo hanno lasciato in forze. Ansi a dire il vero sembra più in forma del solito.

Cammino lentamente fino a lui e quando apre le braccia per accogliermi, mi lascio cadere tra di loro senza forze.
Alzo gli occhi e incrocio il suo sguardo.
Ha lo sguardo furioso.

Alex: "Che cosa ti ha fatto quel bastardo? Ti prometto che pagherà per tutto!"

Abbassa lo sguardo sulla mia ferita toccandola leggermente, facendomi sussultare.

Alex: "Mi dispiace così tanto piccola mia.." Sussurra, poggiando delicatamente le labbra sulla mia fronte.

Io: "Non devi preoccuparti, non è successo niente. Tu piuttosto? Oggi hai mangiato?"
Cambio subito argomento, lui è più importante le altre cose vengono dopo.

Alex: "No piccola, sai che mi fanno mangiare... non possono rischiare che io diventi più forte di loro..." Dice mentre abbassa lo sguardo, ma lo rialza subito dopo.

Alex: "Ansi a dire il vero dovrei anche parlarti di una cosa importantissima piccola." Continua.

Io: "Anche io dovrei parlarti di una cosa, a dire il vero devo mostrarti una cosa." Fa per aprire bocca, ma lo zittisco con un gesto della mano.

Chiudo gli occhi e cerco di concentrarmi, sento il suo sguardo addosso nonostante io non possa vederlo, lo percepisco.
Nella mia mente immagino la mia mano che regge una sacca al plasma, e quando apro gli occhi eccola lì, la busta con il sangue si trova proprio dove l'avevo immaginata.

La passo ad Alex che senza dire niente la apre e la beve voracemente. La finisce in un batter d'occhio, richiudo gli occhi e la faccio scomparire così com'è apparsa.

Alex: "M-ma come hai fatto??" Balbetta mente si pulisce le labbra con il dorso della mano.

Io: "Non lo so, è successo quando stavo sola in quella 'stanza'.." Faccio le virgolette con le mani. "Avevo fame e mi ero immaginata delle cose da mangiare, quando avevo aperto gli occhi si trovavano difronte a me." Gli spiego.

Alex: "È un potere magnifico piccola, ma ora vieni." Mi ordina prendendomi la mano. Si siede contro il muro e subito dopo mi tira per farmi mettere seduta a cavalcioni sulle sue gambe. Non mi da il tempo di parlare che continua lui.

Alex: "Piccola devi sapere che io non ti farei mai del male, la tua incolumità viene prima di tutto per me. Questa cosa che sto per dirti potrebbe farti paura, ma devi promettermi che rimarrai calma. E devi anche promettermi di non odiarmi, tutto ma non questo te ne prego! Io non sono come tutti gli altri." Dice con tono normale, ma l'ultima frase la sussurra.

Io: "Cosa sei?" Gli chiedo tranquilla. Mi fido di lui e so che non mi farà mai del male. Non ho paura, non di lui.

Alex: "Io sono un ibrido, mezzo vampiro e mezzo lupo. Sta notte è luna piena e non so quanto riuscirò a trattenere il mio lupo, visto che non mi nutro come si deve da moltissimo tempo. In più il mio lupo mi obbligherà a trasformarmi avendoti qui. Vorrà conoscere la sua compagna. Se non mi vorrai più dopo questo lo capisco, però permettimi almeno di farti uscire di qui sana e salva e di proteggerti. Non ti chiedo altro." Mentre parla gli si riempiono gli occhi di lacrime, non mi piace vederlo così. Anche se ci conosciamo da poco e io sono una semplice umana riesco a sentirlo, non forte come lo sente lui, però riesco a sentire il legame che ci lega.

Io: "Non mi importa Alex, io mi fido di te in qualunque forma tu ti trovi e so che non mi faresti mai del male, così come il tuo lupo non me ne farà." Gli sorrido per rassicurarlo e sembra funzionare quando ricambia con un leggero sorriso.

Si piega un po' in avanti e posa le sue labbra sulle mie in un innocente bacio a stampo.

Di colpo però si alza facendomi alzare a mia volta e si rintana in un angolo ancora più buio della cella. Da quel punto si sentono solo mugolii di dolore e dei suoni raccapriccianti come delle ossa che si spezzano.
Dura solo pochi secondi che a me sembra un eternità.

Subito dopo dal buio intravedo due grossi occhi rossi a circa due metri di altezza.
Mi attirano come calamite. In quegli occhi non vedo cattiveria, vedo solo tanto amore e meraviglia.

Mi fido di quegli occhi rossi.

È arrivato il momento.

È arrivato il momento di conoscere anche quest'alta particolarità del mio compagno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 06, 2020 ⏰

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