Veronica
Vago per i corridoi senza sapere bene dove sto andando; per la miseria, questa scuola è più grande di casa mia!
Ho una villa a tre piani, e i miei genitori adorano vantarsi con i loro colleghi di lavoro o con i loro amici, di quanto denaro possediamo. Il fatto di passare per la ragazza viziata e ricca mi infastidisce, soprattutto perchè le voci che girano sono tutte false.
Posso essere sommersa dall'oro ma sono una ragazza umile; amo indossare abiti che non facciano trasparire la mia vera natura, ma il mio stile, quella che sono, e non quella che tutti credono di conoscere.
Le persone, al contrario, che intedono sapere di più sul mio conto, lo fanno solo per trarne un vantaggio personale.
Un paio d'anni fa conobbi un ragazzo di cui mi innammorai perdutamente. Ero solo una sedicenne e a quell'epoca non sapevo neanche cosa fosse l'amore, ma me ne ero completamente infatuata.
Si chiamava Jonathan, ed era un anno più grande. Lui non sapeva neanche che al mondo ci fosse una ragazza come me, una ragazza pronta a donargli la luna, se soltanto l'avesse chiesta.
Eravamo nella stessa classe al liceo e per lui sono sempre stata una figura invisibile, mi utilizzava al solo scopo scolastico: ero io a fargli i compiti.
Perchè mai lo facessi? Beh, questo non mi è ancora chiaro, ma presuppongo che fosse per il semplice fatto che lo amassi. O almeno credevo di amarlo.
Un amore puro, basato sulla fiducia e sulla felicità, ti fa perdere la ragione. Un amore malato, le cui fondamenta non sono altro che strafottenza e odio, ti fa perdere la dignità.
Jonathan aveva fatto esattamente ciò: mi fece credere che fosse stato sempre innamorato di me ma che non aveva mai trovato il coraggio di confessarmelo. Fece sì che io gli credessi, in modo che avremmo iniziato a frequentarci. Col passare dei mesi mi chiese se fossi pronta per lui ed io lo ero e come. Lo ero da quando avevo capito che per me lui era quello giusto, il solo e unico. Facemmo l'amore e si portò via anche la mia verginità, insieme al mio cuore e ai soldi che gli avevo visto rubare nell'ufficio di mio padre.
L'amore mi aveva accecata al punto da non rendermi conto che Jonathan aveva ben altro in testa.
Il suo scopo era quello di mettermi al verde rubando tutto ciò che avevo di prezioso in casa per procurarsi della droga. Dopo la sua tremenda confessione gli dissi con le lacrime agli occhi che non avrei voluto rivederlo, mai più.
Dopo questo salto nel passato, a riscuotermi dallo stato di trance in cui mi trovo è un uomo alto, robusto, vestito in giacca e cravatta con un paio di occhiali tondi davvero buffi.
La sua voce autorevole arriva ovattata al mio povero cervello, che ha dovuto rivivere momenti così poco piacevoli.
«Deve essere la nuova arrivata, non è così?» Corruga la fronte e io mi trattengo a stento dal ridere.
«Esatto, Veronica Cooper. Piacere di conoscerla Signor...?» Gli porgo la mano affinchè la stringa.
«Smith, sono il Preside di questa scuola», fa una pausa guardando la mia mano tesa ed io la ritraggo, sapendo che non ricambierà il saluto.
«Secondo lei, è un abbigliamento consono quello che indossa attualmente?» Alza leggermente il tono di voce e la mia pazienza sta per esaurirsi.
«Su, Signor Smith, era solo uno scherzo. Si rilassi», gli batto una mano sulla spalla, come se fossimo due vecchi amici che si ritrovano dopo tanto tempo a scherzare e ridere.
Lo oltrepasso ma sono costretta a fermarmi quando la sua voce pofonda e possente tuona nei corridoi.
Mi giro e la sua espressione è impassibile.
«Cooper, non solo viene vestita come se questo fosse uno di quei bar dove voi adolescenti adorate ubriacarvi e non una scuola, ma si permette anche di rispondermi a tono come se fossi suo padre!»
Vedo vari ragazzi radunarsi intorno a noi, a causa di questo stupido pallone gonfiato che ha voluto dare spettacolo.
Sbuffo e alzo gli occhi al cielo.
«Non sbuffi in mia presenza, Cooper!»
«Preside Smith, non voglio sembrarle scortese ma non crede anche lei che stia un pochino esagerando solo perchè indosso un misero top?» Incrocio le braccia al petto, sfidandolo.Il Preside è sbigottito dalla mia risposta e a dare il colpo di grazia è un ragazzo che emette una risatina bassa e rauca.
Il Signor Smith si volta nella sua direzione ed io non mi stupisco di vedere che quella risata appartiene al ragazzo dai capelli rossi e gli occhi profondi come l'oceano.
Ovunque io sia, lui è sempre presente. È come se gli risultasse difficile starmi lontano più di tanto, come se fosse attratto da me come lo è un'ape dal miele.
«Lei non osi parlare, Walker! È già costretto a stare in punizione qui a scuola oltre l'orario scolastico, non credo lei ci voglia dormire qui, vero?!»
Rido sommessamente e il Preside torna a concentrare la sua attenzione su di me.
«La fa ridere questa situazione, Cooper?» E senza darmi il tempo di ribattere continua dicendo: «penso che riderà ancora di più sapendo che anche lei è in punizione! Lei e Walker vi divertirete molto a pulire l'intera scuola», sorride beffardo.
«Cosa?! Lei non può farmi questo!» Mi passo un mano fra i capelli, frustata.
«È quello che ho appena fatto», si congede con quella frase del cazzo dirigendosi verso il suo ufficio e chiudendosi all'interno.A separarmi da John è qualche metro di distanza ma riesco a decifrare bene la sua espressione: sguardo lugubre e sorrisetto malizioso.
Incazzata nera gli do le spalle facendomi spazio a gomitate tra gli studenti affinchè mi lascino passare.
Finalmente lontana da quella marmaglia di gente, svolto l'angolo entrando nel bagno delle ragazze, addossandomi alla parete e scivolando lentamente a terra, accasciandomi sul pavimento.
Spazio Autrice.
Heyyyyyyyy!!!! Povera Veronica! Costretta non solo a rimanere a scuola per gran parte del pomeriggio, ma per giunta in spiacevole compagnia!
Nel prossimo capitolo ne vedrete delle belle, e forse vi farete anche voi qualche risata come me!
Spero davvero che questo capitolo vi piaccia, come i precedenti, e che la storia vi stia prendendo molto... Ma sopratutto, che John e Veronica vi stiano facendo amare la loro storia, piena di segreti inspiegabili e di sentimenti repressi...
Ci si vede mercoledì prossimo, guys!😍❤️
Vi auguro un weekend da favola!
A presto!!!🖤🌌__ho_bisogno_di_te_
STAI LEGGENDO
𝑨𝒍𝒍𝒂 𝑷𝒓𝒐𝒔𝒔𝒊𝒎𝒂 𝑨𝒍𝒃𝒂
ChickLitVeronica Cooper: Testarda, impulsiva e sicura di sè. La figlia prodigio che ogni genitore vorrebbe e la studentessa modello che ogni ragazza della scuola invidia. Cosa vuole fare nella vita non le è ancora chiaro, avendo appena diciotto anni, ma su...