Capitolo 4 - La fine di un incubo

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Il gelo nella sala divenne insostenibile, un'energia palpabile che sembrava minacciare di soffocare ogni respiro. Alpha Darik, con il viso contratto dalla rabbia, si voltò verso i suoi uomini, cercando nei loro sguardi il coraggio di opporsi a quell'invito all'arresa. Ma anche i suoi guerrieri sembravano scossi, incerti, consci della potenza dell'Alpha della Notte e del Gelo.

"Non penserai davvero che mi piegherò così facilmente," ringhiò Darik, cercando di mantenere un'ombra di autorità nella voce. "Questa è la mia terra. La mia gente. Non accetterò di inchinarmi a un usurpatore."

L'Alpha della Notte e del Gelo rimase impassibile, i suoi occhi freddi come la notte più buia. Fece un passo avanti, il silenzio che lo accompagnava era glaciale. "La tua terra è sofferente, Darik. Il tuo branco è affamato e diviso. Il tuo popolo ha bisogno di una guida forte, non di un tiranno che li consuma fino a morire di stenti."

Le parole tagliarono l'aria come lame, e la verità dietro di esse colpì profondamente gli animi di chi ascoltava. Alcuni guerrieri di Darik si scambiarono occhiate furtive, la lealtà vacillava sotto il peso delle parole dell'ospite. L'Alpha della Notte e del Gelo continuò, la sua voce bassa e controllata. "Ho offerto una soluzione che risparmierà vite, che ti lascerà in vita, Alpha. Ma se preferisci combattere, pagherai a caro prezzo questa decisione."

Le parole furono accompagnate da un impercettibile aumento del freddo, come se l'intero ambiente rispondesse alla volontà dell'Alpha. Non era più presente ormai nessuna luce, la paura si addensò nell'aria, rendendo difficile anche il respiro.

Darik, ormai consapevole di essere sull'orlo della distruzione, si voltò verso Jasper, cercando consiglio nel suo fidato Beta. Lui, con gli occhi guardo deciso il suo Alpha temendo per i suoi compagni, scosse leggermente la testa. "Non possiamo vincere, Alpha. " sussurrò, la sua voce era bassa ma decisa dientro a quelle parole c' era molto terrore.

Ma Darik non era disposto a cedere. "Non sono un lupo che scappa con la coda tra le gambe e si arrende senza combattere." ringhiando con aggressività verso l'Alpha della Notte e del Gelo. "Mio branco combattete finchè il sole non sorgerà e la vita non avrà lasciato i vostri corpi. "

Un ruggito esplose per incitare i suoi guerrieri a combattere, un ultimo tentativo di incitare il coraggio. Ma fu un suono vuoto, privo della forza necessaria. Gli occhi dell'Alpha della Notte e del Gelo si assottigliarono, come se stesse considerando un insetto insignificante.

Poi, con un gesto lento e deliberato, alzò una mano. Il movimento fece scattare i suoi Beta, che scivolarono avanti con una grazia letale, pronti a scatenare la violenza. Ma l'Alpha si fermò, il suo sguardo gelido fisso su Darik.

"Veldig bra (Molto bene), Darik. Hai scelto il tuo destino in questa notte fredda per te e il tuo branco." Fece un passo indietro, il suo tono più freddo e distante di quanto fosse stato fino a quel momento. "Ma sappi questo, la Dea non è sempre misericordiosa con tutti, punisce i suoi figli, il tuo spirito verrà giudicato dalle stelle. Il sangue che verrà versato questa notte sarà nutrimento alla terra e alla nascita di nuovi figli, compagni e fratelli. Quindi sentiti onorato di morire in questa notte dove la luna è testimone di tutto questo. I tuoi stessi uomini vedranno quanto inutile sei stato fino ad oggi e testimoni dell' inizio della loro nuova vita"

Darik, per un istante, sembrò sprofondare in se stesso. La disperazione finalmente lo afferrò, ma era troppo tardi. L'Alpha della Notte e del Gelo si voltò, ignorando l'Alpha del Bosco come se fosse già morto.

Gli uomini di Darik erano immobili, presi tra la lealtà al loro Alpha e la certezza della morte che attendeva se avessero continuato a seguirlo. Alcuni cominciarono a indietreggiare, i loro occhi rivolti verso il pavimento, evitando lo sguardo del loro leader e inchinandosi al loro nuovo Alpha.

E poi, all'improvviso, anche Jasper il beta del branco del bosco si arrese violando il suo legame con l'Alpha. Il suo gesto non passò innnorsato e si inchinò all' Alpha della Notte e del Gelo, " Io Jasper, Beta del branco del Bosco, decido di inchinarmi a te Alpha della Notte e del gelo, penso che questa battaglia sia un suicidio per noi tutti. Ho una compagna con dei cuccioli che mi aspetta. Morire in questo modo non è onorevole, ma se la te Alpha decidi di usare il mio sangue a benedire la nostra terra. Non mi oppongo alla sentenza di morte." Nella sala risuonarono le parole del Beta e Darik guardava incredulo mentre il suo potere si disintegrava davanti ai suoi occhi.

L' unica che rimaneva al fianco di Darik era Agnes, che si era avvicinata in cerca della sua protezione. "Ferma questo," sibilò Agnes, afferrandolo per un braccio. "Prima che sia troppo tardi."Ma Darik sapeva che non c'era via di ritorno. Guardò l'Alpha della Notte e del Gelo con un misto di odio e paura. "Prendi la mia vita, se è questo che vuoi." disse, la voce ormai priva di vigore. "Ma voglio portarmi con me, la fonte di tutti i miei problemi." Darik si avvicinò a me e mi tirò su e mi girò con il volto verso il branco ero talmente stanca che non riesco a stare in piedi e vedevo tutto con poca lucidità.

"Tu morirai per mano mia, sei stata sempre nei pensieri dei miei genitori da quando ti hanno accolta. Mio padre ti considera una stella, mentre mia madre una strega invece io ti ho sempre considerata una maledizione in questo branco, nessuno sa che voce tu abbia. Se possiedi una voce usala chiedi aiuto prima di morire, urla dal dolore, piangi dal terrore." Mi sussura all' orecchio.

L'Alpha della Notte e del Gelo lo osservò per un lungo momento,attirando nuovamente il suo  interesse, mentre Darik aveva preso il pugnale al petto e facendo percepire alla mia schiena il contatto freddo della lama. Arrivando a posarla davanti al mio petto.

"Sai Alpha, questa puttana silente ha rovinato l' equilibrio in questo branco. Io sarò il tiranno e il crudele, ma lei è la strega che ci ha maledetto. Quindi verrà con me e pagherà anche lei i suoi crimini"

"Idiot, du har i dine skitne hender en såret lirke på grunn av din grådighet. Blodet hennes er uskyldig, hun fortjener å leve. Gudinnen gjorde henne vakker og stille. Du skal betale for skaden du har gjort henne. (Stolto, hai tra le tue sporche mani un cerbiatto ferito a causa della tua avidità. Il suo sangue è innocente, lei merita di vivere. La Dea la resa bella e silente. Pagherai per il male che le hai fatto.) "

Prima che la lama possa entrare nel mio petto chiudo gli occhi e aspettando che il gelo della morte mi abbracci.

Non sento nulla. Solo puro silenzio. 

La figura dietro di me è completamente congenlata, Darik è diventata una statua di ghiaccio. L'Alpha della Notte e del Gelo mi stava guardando, il suo sguardo era più caldo e addolcito. rispetto a qualche minuto prima. "Vieni, fawn (Cerbiatto)" disse in tono gentile, porgendomi una mano. "Non c'è più nulla da temere."

Con il cuore in gola, allungai la mano tremante verso di lui. Sentii il freddo della sua pelle, ma anche il calore di una mano che spezzava il mio incubo e rompeva la catena dei miei incubi. Mi accolse tra le sue braccia e la stanchezza aveva ormai preso completamente il mio corpo. Mi sentii sollevata, come se fossi senza peso, e tra le sue braccia lasci che il signore dei sogni Morfeo mi portasse via. 

"Dormi cerbiatto, sei libera" chiusi gli occhi e dopo anni di sofferenze e abusi, senza avere paura di svegliarmi il giorno dopo.

Finalmente, dopo tanta oscurità, c'era una speranza. Una nuova vita mi attendeva, sotto la protezione dell'Alpha della Notte e del Gelo.


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