RIFLESSO

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10:05

Buio. Uno specchio nella mia stanza mi guardava ogni volta che mi giravo verso di esso. Tanti riflessi nella mia stanza, tante immagini sbiadite raccontavano un pezzo della mia storia. La luce che entrava dalla finestra, faceva sembrare tutto quasi irreale. Ma ecco che le mie immagini vennero distrutte da un momento di rabbia, di odio.

Istintivamente mi accasciai per terra, prendendo tra le mani un piccolo frammento di me stesso. Tengo tra le mani un pezzo di me, ma non riesco più a riconoscermi tra tutte quelle immagini. Cerco di ritrovarmi tra i riflessi del mio essere, ma in esso trovo solo un enorme niente. Mi sento insensibile al mio stesso tocco. Non sento più, e la mia stessa paura non mi permette di guardare all'aldilà dello specchio. Sono prigioniero dei miei mostri che non mi lasciano via di scampo. Mille pensieri in questo momento mi attraversano la testa, ma solo uno riesce a farsi strada tra tutte quelle frasi: fai cessare ogni tuo respiro con le tue stesse mani.

Il mio braccio prese in mano un pezzo di vetro non molto lontano da me. Guardai la mia pelle per l'ultima volta, ricordavo ogni cicatrice che per anni mi aveva fatto distinguere dal resto del mondo. Conoscevo ogni minimo dettaglio della mia pelle. Una linea sottile che divideva la pelle dalle vene, un solo movimento e il mio sistema avrebbe smesso di funzionare. Presi in mano quel pezzo di vetro e feci un disegno nel mio braccio, ma non troppo profondo.

Lo specchio nella mia stanza diventò nero, non rifletteva più. Non ero più in grado di vedermi ,di vedere tutte le mie sconfitte. Ma non c'era bisogno di vederle, le sentivo ogni giorno. Le sentivo bruciare nel mio corpo ogni volta che qualcuno mi guardava per troppo tempo. Mi sentivo totalmente nudo di fronte a gli occhi di chi era all'oscuro di me.

Sentirsi nudi di fronte ad uno specchio che riflette noi stessi. E' possibile?

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