Sentivo le voci dei medici intorno a me, ma mai nessuno che mi guardava davvero.
Strano come dopo un tale momento di confusione,si possa ancora essere in grado di percepire la solitudine in una delle sue forme più orribili. Ero circondato da tanta gente, gente che era lì per me e per accertarsi che io stessi bene.
Eppure, in quell'immenso silenzio,mi sentivo come un pazzo.
Un pazzo che non poteva essere sentito da nessuno,ma che ogni secondo gridava aiuto.
Tenevo gli occhi chiusi e l'unica cosa che riuscivo a fare era tremare, tremare di fronte al mondo che dai miei occhi,sembrava un posto irraggiungibile. E solo Dio sa quanto avrei voluto in quell'istante far parte di quella realtà tanta lontana da me.
Ma cos'è la realtà?
Un immenso strapiombo da cui puoi vedere le ombre che ti circondano, le mani di chi ha cercato di accarezzarti, il cuore di chi ha cercato di amarti. Ma chi siamo?
Anime senza un colore ben definito, con i margini che da un momento all'altro, minacciano di colare. E nel loro colare, un pezzo di noi stessi scivola insieme a tutto ciò che non possiamo vedere, ma che esiste e respira.
Ecco cos'è la realtà, tutto ciò che percepiamo con gli occhi, ma che siamo in grado di vedere solo con l'anima.
Una stanza piena di quadri.
Volti oscurati dalle nostre stesse azioni.
Mani ricoperte di sangue.
Lo stesso che ogni giorno ci scorre dentro.
Pennelli che danno vita ad un quadro, che nello stesso momento, l'hanno fatto diventare arte.
L'arte. Quella che il pennello vede, ancor prima di dipingere.
Amore, quello che sentiamo ancor prima di nascere.
Paura, quella che ci sgretola prima e dopo la morte.
E se Dio ci sta preparando alla fine, che lo faccia.
Io sarò qui in piedi di fronte a tutto. Con addosso le mie colpe che mi fanno da scudo.
Perché al Regno Dei Cieli,nessuno abbia scampo.
Tanto distante dai rumori della città, dalle innovazioni e dalla mia famiglia.
Una distanza talmente mortale da farmi pentire di essermi svegliato da quel coma.
Perché?
Perché farmi svegliare di fronte a tutto questo, se poi l'unica cosa che posso fare è osservare?
Osservare le cose intorno a me,ma non solo quello.
Ritrovare nella mia mente i ricordi con mia moglie e mio figlio di 3 mesi. Potevo sentire tutto,ma a stento,riuscivo a sentire il battito del mio cuore.
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OXYGEN
Tiểu Thuyết ChungThomas è in stato vegetativo da ormai 26 anni. Dopo il suo risveglio che va oltre ogni miracolo, si ritrova abbandonato dalla sua stessa famiglia che è andata avanti per la propria strada. Attraverseremo le varie emzoioni che Thomas prova durante il...