Scoprire sé stessi

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Fasciai disordinatamente la ferita al braccio, che non accennava a smettere di sanguinare. Mi risuonava nella testa quella voce calda. L'immagine di quelle scarpe familiari mi occupava la mente e non mi permetteva di pensare. Lo squarcio nella pelle mi pulsava e bruciava terribilmente, ma nonostante ciò strinsi i denti e uscii dalla mia camera frettolosamente, ricordandomi della lezione. Non avrei detto nulla a Scott, né dell'incubo né della ferita riaperta né di quell'uomo. Per quanto avesse potuto proteggermi negli ultimi anni, non mi fidavo di lui, e non credo che mi sarei mai fidata.

Mi catapultai fuori dalla porta principale della scuola correndo.

Tutte le lezioni del maestro Scott si tenevano fuori l'edificio, sul promontorio che si affacciava sulla scogliera, poiché Scott riteneva fosse più sicuro esercitarci con i nostri poteri dove non avessimo potuto fare danni.

Li raggiunsi con il fiatone e con i capelli tutti scombinati dalla brezza marina.
Probabilmente avevo le guance lievemente rosse dallo sforzo nel salire il promontorio.
Il Maestro, Alexis e Aaron erano tutti lì.
Si voltarono a guardarmi tutti incuriositi, e il mio sguardo si scontrò con quello di Aaron per la prima volta dopo il giorno prima.
Non mi degnò neanche del più timido saluto. Si voltò verso il Maestro Scott sospirando nervosamente.
Alexis mi fece cenno con lo sguardo di avanzare nella sua direzione e di sedere sull'erba vicino a lei.
Il Maestro Scott mi guardò con aria di sufficienza, inarcando il sopracciglio. Quando sedetti vicino ad Alexis e ripresi fiato, cominciò a parlare.

- Non è intelligente da parte tua presentarti in ritardo, Meghan.

Abbassai lo sguardo e diedi contemporaneamente un'occhiata ad Aaron, che seduto sull'erba dalla parte opposta alla mia mi guardò confuso, senza sapere se avesse dovuto rassicurarmi con lo sguardo o semplicemente ignorarmi.
Scelse la seconda, e il cuore mi si spezzò ancora.

- Ragazzi, durante questi anni avete fatto passi da gigante con i vostri poteri, sono fiero di voi.

Ci guardammo vicendevolmente rispondendo "grazie Maestro" all'unisono.

- Il vostro percorso in questo luogo sta per terminare. Quando uscirete da questa scuola lo farete come persone nuove, combattendo per ciò che è giusto, e proteggendo i vostri valori. Affiancherete la vostra compagna nella battaglia a cui sta andando incontro, come una cosa sola.

Scivolai nei miei pensieri più profondi, percependo un dolore lancinante al braccio. Una goccia di sangue mi macchiò la felpa che tanto amavo. Cercai di non attirare la loro attenzione con la macchia mettendomi a braccia conserte, nascondendola.

- Il mio compito è quasi concluso. In quest'ultima lezione, vi mostrerò come scoprire voi stessi un'ultima volta.

Ci guardammo tra noi confusi. In generale, nessuno di noi aveva la minima idea di cosa avremmo dovuto fare quando il nostro percorso fosse giunto al termine. Qual era il piano di Scott? Aspettare che la Magia Nera mi trovasse? Forse lo aveva già fatto, se il mio incubo era reale. Come avrebbero potuto aiutarmi poi Aaron e Alexis?

- In ognuno di voi è presente un'aura.
Un'aura è l'espressione di ciò che siete, è ciò che vi identifica come persona.

Nessuno di noi aveva mai sentito parlare di questo in tutto il periodo della permanenza in quel luogo. Lo ascoltammo tutti attentamente.

- Ciò che ci differenzia dagli umani senza il dono della Magia, è che solo noi abbiamo il potere di usarla.
Ognuno di voi ha il potere di trasformarsi nella propria aura.

- Come?

Aaron rispose con tono grave e con una freddezza che non avevo mai visto.

- Guardando in voi stessi, Aaron.

Dimenticando il futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora