«Dio, almeno rispondimi!» biascicò il castano, sedendoglisi di fianco, incrociando le gambe e poggiando le spalle contro la parete. Le loro braccia erano a pochissimi millimetri di distanza, eppure Eren non osò farle scontrare. La divisa scolastica gli calzava alla perfezione, e c'era qualcosa di estremamente affascinante nel modo in cui la stoffa bianca della camicia sfiorasse leggera le sue braccia e il suo busto. Ed ancor più emozionante, per il giovane Jaeger, era indossare vestiti identici ai suoi, come se quel piccolo e insignificante dettaglio potesse in qualche modo legarli indissolubilmente.
«Ti sto rispondendo.» sospirò esausto l'altro, portandosi una mano sul ponte del naso e chiudendo gli occhi, sofferente... quasi esasperato. Eren si perse ad osservare il suo viso, se non fosse stato così bello forse tutti quei rifiuti sarebbero stati meno dolorosi. Se il suo cuore si struggeva in quel modo, la colpa era principalmente di Levi. Sì, perché se il corvino gli avesse detto anche una sola volta che non era minimamente interessato a lui, beh, Eren se ne sarebbe fatto una ragione. Invece, ogni dannatissima dichiarazione che gli aveva fatto, era stata ricambiata con un sonoro due di picche, accompagnato, però, da giustificazioni blande.
Sei troppo rumoroso; non esco con i chiacchieroni; mastichi con la bocca aperta; sei un moccioso; presuntuoso.
E come poteva gettare la spugna se tutti quei rifiuti non rappresentavano mai niente di definitivo? E no, Levi non lo faceva per essere gentile, di questo Eren ne era assolutamente sicuro. Lo conosceva da appena un anno, eppure sapeva abbastanza da poter dire che il più grande non si faceva scrupoli quando si trattava di esprimere il proprio pensiero, anzi, sapeva essere piuttosto spietato con quella lingua biforcuta che si ritrovava. Forse quello era stato uno dei tanti motivi che aveva portato Eren alla totale pazzia. Già, perché lui la testa l'aveva definitivamente persa, forse proprio quando aveva visto Levi varcare la soglia della sua aula la prima volta. Di certo non si aspettava di trascorrere l'ultimo anno delle superiori in quel modo: cercando continuamente di inventarsi stratagemmi per conquistarlo. E così, assieme a Jean, aveva avuto quell'idea, e inizialmente Eren l'aveva anche trovata geniale: farsi chiudere nella palestra della scuola e star lì con il corvino fino alla mattina dopo. Aveva pianificato tutto, pensato ad ogni singolo dettaglio. Non aveva però messo in conto la cosa più importante di tutte: Levi.
Erano chiusi lì dentro da poco più di un'ora e la maggior parte delle volte in cui il ragazzo aveva aperto la bocca, era stato unicamente per sospirare sommessamente.
«Senti, mi dispiace! Io-»
«Dispiacerti? E perché mai? Hai detto che tu non ne sai niente di tutta questa storia e che è stata una pura casualità.» lo interruppe prontamente, assottigliando gli occhi e puntandoli in quelli verdi dell'altro. Già, non poteva certamente dirgli che aveva premeditato tutto, non gliel'avrebbe fatta passare liscia questa volta.
«G-Giusto.»
«Com'è un'incredibile coincidenza il fatto che il mio telefono sia rimasto in aula e che il tuo sia scarico.» affermò, e questa volta non tentò nemmeno di nascondere la pungente ironia dal suo tono. Eren s'impegnò con tutto se stesso per sorridere, sperando che la penombra celasse la forzatura. Mentire non era mai stato il suo forte, puntualmente in un modo o in un altro, veniva sgamato. Fece un respiro profondo prima di riprendere parola.
«Senti, ti dà fastidio il fatto di essere rimasto chiuso in palestra o il fatto di esserci rimasto chiuso con me?» domandò a quel punto, lasciando interdetto l'altro per alcuni secondi.
«Entrambe.» ammise, tirando le ginocchia contro il petto e poggiando su di esse la testa. Perché era così difficile capirlo? Sempre così atono e controllato in ogni reazione... avrebbe pagato oro per vedere quell'espressione sfigurarsi in una arrendevole, sentire quella voce piatta trasformarsi nel più peccaminoso e lascivo dei gemiti.
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This side of Paradise [Ereri/Riren Os]
Fanfiction"L'amore non dà nulla fuorché sé stesso e non coglie nulla se non da sé stesso. L'amore non possiede, né vorrebbe essere posseduto poiché l'amore basta all'amore." (Khalil Gibran) Raccolta di OS incentrate su Eren e Levi. Buona lettura a tutti!