Safe

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***SPOILER ENDGAME***
Non fate stronzate, guardate prima il film... merita davvero, non rovinatevelo con degli spoiler.

Le note del lento si diffondevano per il salotto, riusciva a sentire il dolce profumo della donna che teneva stretta contro il suo petto.
Appoggiato a lei come se fosse la sua ultima speranza di vita, la cullava facendo oscillare i suoi capelli bruni.
«Sei tornato...» riuscì a sussurrare la donna nonostante l'emozione che le inumidiva gli occhi.
«Dovevo ancora un ballo alla mia fidanzata» gli rispose lui semplicemente, godendo ogni istante di quel contatto.
«Ma non posso restare Peggy... tu avrai una famiglia, ti sposerai e sarai felice con un uomo che ti ama.
Non posso rovinare la tua vita, quella dei tuoi figli e quella di chissà quante altre persone, la mia sola presenza potrebbe modificare irrimediabilmente questa linea temporale. Ma dovevo farlo...» continuò riuscendo finalmente ad incontrare lo sguardo della donna.
Lei poggiò delicatamente le labbra contro le sue, con la consapevolezza del fatto che sarebbe stata l'ultima. Quelle labbra non le appartenevano più, era un bacio d'addio.
Si allontanarono studiandosi a vicenda, come per capire i pensieri l'uno dell'altra: I suoi occhi azzurri non erano mai stati così tristi, ne tanto meno così profondi ma allo stesso tempo privi di quella scintilla che lei ricordava bene.
Quella piccola luce che prima cresceva solo in sua presenza ora era scomparsa.
«Steve... so che non sei qui solo per me, quindi dimmelo e basta» asserì in fine lei, stanca del silenzio che si er creato una volta terminato il 33 giri.
Lo sguardo colpevole e il respiro profondo che prese il capitano, le confermarono che per quanto quel momento fosse magico ed indimenticabile altro non era che un vero e proprio addio per la loro relazione.
«Mi dispiace. E soprattutto mi dispiace chiederti una cosa del genere, ma ho bisogno di te e di Stark» forse fu il tono che nascondeva una preoccupazione mai sentita prima, ma l'agente accettò senza pensarci due volte. Lo avrebbe aiutato. A qualunque costo.

«Mi stai dicendo che un pazzo alieno sterminerà mezzo universo con uno schiocco di dita?! Si, credo di aver bevuto decisamente troppo oggi.
In fondo un fantasma che dice di venire dal futuro è normale per noi, no?» sospirò il genio con ironia, buttando giù un altro sorso di liquido marroncino.
«Stark. Tutto questo non deve uscire da questa stanza chiaro? Non dovete nemmeno provare a fermarlo, o potremmo distruggere definitivamente tutto...» ricalcò per l'ennesima volta il biondo, sperando che l'amico non fosse troppo ubriaco e che capisse. Si reggeva al bancone, continuando a rigirare pensieroso il bicchiere, questo non prometteva molto bene. Ma aveva fede.
«Okay. Quindi cosa vuoi che faccia?» L'uomo rischiò di cadere quando si voltò all'improvviso, ponendo fine ai minuti di silenzio che avevano seguito le ultime frasi del capitano.
Quest'ultimo lo osservò per qualche secondo in modo indecifrabile, poi si allontanò dai due amici qualche secondo, quando tornò stringeva tra le mani una specie di bracciale metallico.
«Sono arrivato con questo. Mi servono le particelle Pym per saltare di nuovo nel tempo, le aveva Hank Pym stesso l'ultima volta che le abbiamo rubate ma era il '70 quindi ora potrebbero essere un problema.
Ma non è l'unica cosa, devi trovare il modo per clonare una persona» terminò appoggiando tutto sul tavolo di fronte agli occhi sbarrati dei due. Stark prese subito ad esaminare accuratamente l'oggetto, iniziando a scarabocchiare un taccuino formule e disegni incomprensibili.
«Quello stronzo, lo sapevo io che c'è l'aveva fatta! Ti dirò dove andare per prenderle.
Dammi qualche buona bottiglia e una settimana, avrai ciò che ti serve...» constatò dirigendosi verso il laboratorio ed iniziando immediatamente a lavorare.
Al tavolo rimasero solamente il capitano e l'agente Carter, quest'ultima stava osservando l'uomo che invece teneva lo sguardo fisso sul tavolo. Sembrava completamente assorto nei suoi pensieri, per un breve istante le sembrò sorridesse quasi catturato da qualche ricordo, solo dopo notò una lacrima silenziosa che gli rigò la guancia.
«Doveva essere davvero speciale» tentò sorridendogli dolcemente.
«Lo è» confermò con un sorriso amaro ricco di ricordi.

Angel With A Shotgun ~ [Romanogers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora