Mi sedetti a terra con il cucciolo in braccio, tenendolo stretto al mio petto, con fare materno, mentre canticchiavo una canzone che tanto adoravo. Mentre ripresi a cullare il piccolo draghetto, guardavo divertita Kar che, tutto impacciato, correva per l'enorme sala con due cuccioli attaccati alla rispettiva gamba, mentre una piccola draghetta era aggrappata alla stuoia di cuoio che copriva il petto del ragazzo. Ridacchiai vedendolo inciampare più e più volte mentre scorrazzava di qua e di là, ad un tratto si stese a terra e si lasciò assalire dai cucciolo che gli si accoccolarono addosso. Dopo un poco sentii il cucciolo in braccio a me mugolare e arrotolarsi sulle mie gambe, sorrisi intenerita mentre giocherellavo con la sua peluria verde che all'ombra sembrava splendere di luce propria. Lo vidi svegliarsi, i suoi teneri occhietti viola mi guardavano da sotto, con le pupille dilatate e profonde, mi ci persi dentro, sentendo come se avessi le farfalle nello stomaco, diventai rossa in viso e sollevai il cucciolo, nascosi la mia faccia rossa imbarazzante sul suo pancino bianco e scaglioso. Sentii i passi fiacchi di Kar avvicinarsi e vidi che mi tolse il draghetto dal viso, si chinò su di me e poggiò delicatamente le labbra sulla mia fronte. Sentii le fiamme avvolgermi il viso e a momenti mi mancava il respiro. La prima volta che un ragazzo mi aveva baciato, certo, era pur sempre un innocente bacio sulla fronte, però mi vergognai così tanto che mi nascosi sulle ginocchia stringendo le gambe al petto.«Owh, sei arrossita. Che carina!»
disse in un tono così dolce, poi mi prese una mano e mi tirò su per poi abbracciarmi, «Però se ti nascondi, non riesco a vedere quanto sei adorabile.» mi accarezzò piano i capelli e poi mi lasciò così, un piccolo broncio si formò sulle mie labbra e abbassai la testa ancora imbarazzata, «Non sono adorabile!!», sbuffai tra me e me è mi sedetti di nuovo a terra guardando la sua figura di spalle dinnanzi a me. Le spalle larghe del ragazzo facevano ombra e mi coprivano dai raggi di sole che filtravano da un'apertura sul soffitto della grotta. Allungai una mano e presi tra le mie dite la cavigliera di cuoio stretta alla base del polpaccio del ragazzo. Lo vidi girarsi e mi sorrise, abbassai ancora una volta lo sguardo e di colpo la mia vista si offuscò, rendendo tutto nero intorno a me. Spaventata e sorpresa, lasciai delle lacrime scivolare via dai miei occhi e un sonoro singhiozzo mi scappó, facendo incuriosire Kar che si abbassò alla mia altezza e mi asciugò le lacrime sulle guance. «Ehi! Non starai mica piangendo per quello che ho detto prima? No?», scossi velocemente la testa e gli afferrai la mano stringendola forte, provai a parlare ma non uscì altro che un mugolio dalla mia gola. Sentii la mia pelle andare in fiamme quando i due filmini si accesero, quello alla caviglia era talmente doloroso che la pelle cedette, un piccolo tratto intorno al fulmine iniziò a sanguinare. Mi rannicchiai tutta tremante e piangendo chiesi aiuto a Kar. «A-aspetta Yukine. Che faccio io adesso?! », lo sentii correre verso l'uscita e poi solo silenzio. Risentii i suoi passi dopo un po' di minuti e una volta che mi fu vicino, percepii la sua mano sfilarmi la cavigliera di cuoio e poi lo stivale, rivelando il piede percorso da un lungo graffio. Sbattei più volte le palpebre credendo di ripristinare la vista, ma nulla. Poco dopo che Kar sospirò, sentii che uno straccio impregnato d'acqua avvolse la mia caviglia sanguinante, inspirai di scatto al gelo dell'acqua e di istinto afferrai il polso di Kar, il ragazzo di fermo, «Scusa se fa male, ma vorrei medicarti il meglio possibile...» la sua voce dolce e bassa mi rassicurò e gli lasciai il polso, serrai i denti in anticipazione al dolore ma quello che seguì fu solo il tocco freddo di quello che pensai fosse erba medica appoltigliata. Dopo che coprì la ferita, un lieve bruciore affioró sulla pelle che, per quel che percepivo, divenne rosso fiammante. Un po' di quiete invase l'intera sala, i cuccioli molto probabilmente erano usciti ed eravamo solo io e lui. Di colpo si sentì il rumore della stoffa strapparsi, e poi mi sentii fasciare la caviglia, inspirai ogni qual volta la stoffa si stringeva intorno alla mia caviglia, procurandomi dolore. «Tranquilla, ho finito.», passò piano la mano sulla fascia e dopo poco riacquistai la vista. Sbattei di nuovo le palpebre ripetutamente finché la visione non divenne chiara. Mi ritrovai il futuro capo villaggio in ginocchio, con mezza maglia strappata e le braccia ben in vista. Deglutii a forza. Prima di allora non avevo mai provato una tale vergogna a stare così vicina ad un ragazzo, per di più con un ragazzo di quel calibro. Molto probabilmente non si era accorto che lo stavo guardando, "meglio così" pensai tra me e me, non doveva vedere in quale stato era capace di ridurmi anche solo scoprendo di poco il suo fisico...
Mi vergogno ancora ora solo al pensiero di quella mia reazione.
Appena distolsi lo sguardo dal ragazzo, incrociai gli enormi e mastodontici occhi viola che ci fissavano dal nostro fianco, mi scappò un battito vedendo quanto Kian fosse vicino e come ci guardava. Mi parve strano che fino a quel momento non ce ne fossimo accorti. "Allora piccioncini, avete intenzione di stare qui ancora per molto? Io e... Bludvist dovremmo parlare. Mi concede due minuti, signorina?", annuii solo e poi feci segno a Kar di uscire, cosa che fece subito senza obbiettare minimamente. Mi ci volle un po' di tempo prima di riuscire a occludere la mia mente e lasciarla per Bludvist, era come se la mia anima si fosse ritirata lasciando che quella del drago prendesse il posto primario. Non sentivo nulla, ne freddo ne caldo, ne fame ne sete, ne silenzio ne rumore, solo un continuo ronzio nel mio orecchio. Dopo quei "due minuti", divenuti ormai quasi un'ora, sentii l mente libera dalla presenza di Bludvist e potei riprendere la mia posizione nel mio corpo. Mi guardai attorno e vidi che Kian era ancora là, fermo con lo sguardo fisso su di me, mi sentii piccola piccola sotto il suo sguardo e rimasi ferma. "Paura mh?", gli vidi un sorriso contorto lasciar mostrare le sue zanne appuntite, scossi la testa in negazione e mi alzai andandomene fuori. Ora, con gran vergogna per me, avevo bisogno del ragazzo e delle sue attenzioni.
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la ragazza drago
Fantasytratta da un sogno. Una specie di mondo parallelo in cui una ragazza e la sua famiglia fanno parte di un villaggio vichingo. Una ragazza il cui destino si intreccia con quello di un drago e solo il futuro potrà determinare quello che lei diventerà.