Capitolo 4. Urla

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«Toglimi una curiosità. Perché una brava ragazza come te, vuole iniziare a fumare?» la sua voce mi riporta alla realtà. Smetto di fissare quel che resta della sigaretta che abbiamo condiviso e mi volto verso di lui.

"Una brava ragazza come te."

«È proprio perché sono stanca di essere sempre la brava ragazza che sono tornata qui.» rispondo sicura mantenendo il suo sguardo.

Alza le sopracciglia e annuisce pensieroso, «Stanca, eh?»

Sento una punta di sarcasmo nella sua voce che mi infastidisce.

«Sì, stanca. Non è detto che tutto quello che sembra perfetto alla fine lo è davvero! A volte ti senti in trappola e preferisci scappare, piuttosto che continuare a fingere che tutto vada bene...» butto fuori stringendo i pugni con rabbia.

Non capisco perché stia dicendo proprio a lui queste cose, forse ho solo bisogno di sfogarmi un po' e una volta tanto qualcuno è pronto davvero ad ascoltarmi.

«Perché fingere? Se c'è qualcosa che non ti va bene, dilla e basta.» commenta lui e questa volta rido io sarcastica.

«Certo, è facile a dirsi no! Come glielo spieghi ai tuoi genitori che sei stanca di dover sempre fare quello che dicono loro o di frequentare solo chi dicono loro? Che non vuoi lavorare in uno stupido ufficio o che il ragazzo che a loro sembra tanto perfetto tu non lo vedi poi così giusto per te? Come glielo dici a tutti che ti sei rotta di questa vita già scritta e decisa dagli altri e non da te?»

Resta impassibile fissandomi ancora con quegli occhi scuri come la notte, mentre io mi sfogo con lui che è un mezzo estraneo per me.

«Urlalo.» Lo guardo e penso che forse è impazzito.

Forse lo siamo entrambi.

«Urla a tutti che ti sei rotta di questa vita di merda. Fagliela sentire a tutti la tua rabbia e non trattenerti.» si sporge alla staccionata e mi porge una mano.

Devo essere sul serio impazzita.

La afferro e mi sporgo anch'io, come lui.

«Fallo.» mi incita.

Prende un respiro ed io faccio lo stesso, guardando il panorama, fissando il tetto di casa mia ed è da pazzi, ma...

«MI SONO ROTTA!» urlo e sento lui fare lo stesso con me, rido e urlo di nuovo con lui.

Urlo e rido, fino a quando la gola non mi brucia per lo sforzo e le lacrime iniziano a depositarsi agli angoli degli occhi.

Porto le mani a coprirmi il volto e mi lascio andare ad un pianto liberatorio che mi fa tremare a causa dei forti singhiozzi.

Sento le sue mani avvolgermi le spalle e spingermi contro il suo petto. Mi aggrappo con le mani al suo giubbotto di pelle e continuo a singhiozzare.

Una sua mano sale dietro la mia nuca, mi tiene stretta a lui, mentre mi culla come fossi una bambina che ha solo bisogno di essere protetta.

Inizio a sentirmi finalmente meglio, quasi più leggera adesso. Smetto di singhiozzare, ma non ho il coraggio di alzare il capo e guardarlo. Immagino il mio volto rigato dalle lacrime e col mascara colato. Non devo essere il massimo!

«Meglio?» mi sussurra, il suo fiato caldo sul capo ed io annuisco, allentando la presa sul suo corpo.

Mi stacco, ma non mi permette di allontanarmi del tutto da lui, tenendo un braccio stretto attorno al mio bacino. Porta una mano sulla mia guancia bagnata asciugandola con il pollice.

Mi fa alzare il viso con due dita sotto il mento portando i miei occhi a incrociare i suoi. Mi fissa e mi scruta con quegli occhi neri profondi.

È la prima volta da quando ci conosciamo che ci guardiamo davvero e soprattutto da così vicino.

Tra noi in passato è stato tutto solo un gioco di sguardi, di parole non dette, di incontri che dovessero sembrare agli occhi degli altri casuali, così come casuale sembrava quello sfiorarsi quando si passava vicini o si stava nello stesso posto.

È stato qualcosa di non davvero vissuto, di inespresso, solo per paura del giudizio degli altri, ma soprattutto di quelli a noi cari.

Fin troppo diversi e sbagliati per poter stare davvero vicini come lo siamo adesso.

«Ti andrebbe di fare una pazzia?»

Spazio autrice

E se avete un peso, qualsiasi cosa che tenete dentro di inespresso, che sia per paura o per altro, seguite il consiglio di Gabriele e urlatelo al mondo!
Non tenetevi tutto dentro, non dovete per forza portare tutto quel peso sulle spalle da soli. Provate a confidarvi e a liberarvi un po', vi aiuterà davvero, anche se solo un po'!

A presto🌼

Un bacio al sapore di MarlboroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora