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Ormai sono passati giorni e di lui ancora nessuna notizia. Se non fosse per Jimin vivrei con l'ansia di sapere se sta bene oppure no. Più cerco di dimenticarlo, di non pensarlo, più lo faccio. Quel piccoletto mi sta facendo impazzire... Sento il cellulare vibrare, così lo estraggo dalla tasca dei pantaloni e rispondo senza vedere chi è.

«Pronto?» rispondo.

«Taehyung?» dice una voce sconosciuta.

«Sì?» dico togliendo per un secondo il cellulare da sopra l'orecchio e vedendo che la chiamata è con il numero di Jungkook.

«Sono Jack, un allievo di Jungkook...»

«Come mai usi il suo cellulare?»

«Avevo bisogno di chiamarti.»

«E' successo qualcosa?» domando allarmandomi.

«A da due giorni che non lo vediamo, ha lasciato il cellulare in camera.»

«Siete sicuri che non sia andato a correre?»

«Sì, di solito sta via poche ore, al massimo avverte Yoongi quando si allontana per più tempo.»

«Mandami la posizione, parto subito.»

«D'accordo, grazie.»

Chiudo la chiamata e subito dopo vengo sbloccato da Jungkook e mi arriva la sua posizione. Preparo in velocità un borsone con le cose più essenziali e prendo le chiavi dell'auto, partendo verso l'aeroporto. Il viaggio dura una mezzoretta per via del traffico, arrivando a parcheggiare l'auto nel vasto parcheggio dell'aeroporto. Afferro il borsone e scendo dall'autoveicolo, chiudendola ed avviandomi verso lo sportello.

«Salve, mi serve un biglietto per Las Vegas al più presto possibile» dico agitato al segretario.

«L'unico aereo disponibile è tra dieci ore» mi risponde digitando qualcosa al computer.

Dieci ore? E' troppo!

«Non c'è n'è uno prima? La prego, è davvero urgente» insisto.

«C'è ne sarebbe uno tra venti minuti, ma non so se c'è posto per altri passeggeri...quanti siete?»

«Sono solo.»

Continua a digitare alla tastiera, mettendomi sempre più agitazione.

«E' fortunato, segua la corsia numero sette e passi i controlli, non sbaglierà» afferma aspettando che la stampante stampi il biglietto «sono 280 won» continua.

Estraggo rapido il portafoglio, dandogli trecento won e ricevendo venti won di resto.

«Buon viaggio» dice porgendomi la fotocopia del biglietto.

«Grazie.»

Afferro rapido il biglietto e mi avvio alla settima corsia, passando i controlli ed imbarcandomi, sedendomi al posto numero J2, J come Jungkook e due come gli anni che stiamo insieme, anzi, stavamo insieme.

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