Come tutti i miei coetanei odio la scuola, rimanere lì ad ascoltare argomenti noiosi che non interessano nemmeno all’insegnante di mezz’età che puzza di gatto. Insomma svegliarsi presto, vestirsi bene per non essere presi di mira e le solite cose che stabiliscono il tuo ceto sociale scolastico, se ti interessano i videogiochi e ti piace studiare sei un nerd sfigato, se vai tutti i giorni alle feste e sfiori il coma etilico sei un figo. Questa è la scuola americana. Non sei libero di essere ciò che vuoi perché a qualcuno sicuramente non andrà bene, ma è proprio questa la stupidaggine colossale, tutti hanno gusti diversi, è quasi impossibile trovare qualcuno che ha tutti i tuoi stessi gusti. Sarebbe una copia, e non credo sia bello. La cosa bella dell’umanità è che siamo tutti diversi, quando conosci qualcuno che ha interessi diversi dai tuoi è bellissimo perché puoi ascoltare come vede il mondo quella persona, come vive e se è diverso dal tuo è qualcosa di nuovo, se invece ti senti ripetere le stesse cose che vivi tu ogni giorno, all’inizio può essere anche interessante, ma alla fine ti stanchi. È questa la ragione principale che mi porta ad odiare la scuola.
Ormai ci vengo solo per vedere la dea Veronica; in fondo gli dei devono essere venerati ogni giorno.
Mercoledì è il giorno migliore. Alla seconda ora ho attività motoria, in corrispondenza con lei. Questo comporta:
- Più tempo per ammirare la sua bellezza
- Possibilità di scambiare qualche parola
- Ammirare il suo perfetto sedere con i leggins
- Vedere lei che si muove in maniera angelica
La giornata perfetta. Oggi più delle altre.
Partita di pallavolo. Partita intensa, per un livello talmente basso che un bambino di due anni saprebbe fare meglio. Non capisco perché molte persone pensino che la pallavolo sia un gioco solo femminile, insomma all’ora di motoria quelli più competitivi, quelli che ci mettono più impegno sono proprio i maschi. È proprio comica come cosa; soprattutto quando qualcuno di loro sbaglia, per esempio tenendo il punteggio, facendo la battuta oppure perché l’attacco è finito fuori, inizia la rissa e partono parole tutt’altro che gentili…
Per miracolo iniziammo a giocare decentemente, ci sono io in battuta, forse è l’unica cosa che so fare; immagino tutte le persone maliziose che stanno leggendo pensare “madonna a battere sei la migliore” non fate ridere… (In realtà si ma non quando si tratta di me quindi no). La squadra avversaria fa una ricezione perfetta all’alzatore che fa un’alzata degna alla dea. Cerco di non sbavare vedendola prepararsi all’attacco ma, ahimè, mi sono imbambolata e me ne resi conto solo dopo essermi risvegliata con una dozzina di persone intorno a me.
Una dolce voce continua a chiedermi scusa, me lo ha ripetuto talmente tante volte che non capisco più il significato di quella frase. Mi gira la testa, sento un bruciore nella zona tra gli occhi e il naso, e una fitta nella nuca, ora che ci penso fa veramente male. Cerco di pensare ad altro. Mi concentro sulla voce, quella voce paradisiaca, solo un angelo può avere una voce così meravigliosa. Guardo in alto e mi spavento. Letteralmente, lancio un urletto nervoso, la persona davanti a me fa un salto, credo che entrambe non ci aspettavamo questa reazione. Ragazzi vi sfido a trovarvi all’improvviso davanti niente popò di meno che VERONICA LODGE. Eh si, care persone che leggono, proprio lei, la ragazza con cui vi ho ossessionato dall’inizio.
“Sono morta?” fu l’unica cosa che riuscii a dire, bhè mi sembrava una cosa troppo bella per essere successa a me, sfigata come sono. Veronica con una risata di sollievo dice: “No, per fortuna no”. La mia prima conversazione con la mia crush; speravo in una cosa più romantica ma meglio di niente. Nei venticinque minuti successivi lei rimase con me, parlammo un po’ di tutto: dei nostri amici, gusti riguardo musica e cibo, dei film e delle serie tv e perfino riguardo la nostra vita sentimentale; ovviamente io non ho avuto il coraggio di dirle di avere una cotta per lei, non credo che voi lo avreste fatto infondo mica vorreste rovinare un rapporto appena creato, no?
Poco dopo lei mi disse: “Sai mi sono spaventata molto quando hai perso i sensi” abbassò lo sguardo, “All’inizio ridevo perché sei caduta come una pera cotta, faceva veramente ridere; poi però gli occhi sono diventati spenti, come inanimati ed è diventato inquietante, per un pelo non piangevo.” Forse anche io piaccio a lei in fondo, spero sia vero, perché sto per fare una stronzata potente.
Mentre lei continua a scusarsi io mi mordo il labbro, lo sento pulsare da quanto lo sto stringendo fra i denti; le sue labbra mi chiamano, quasi le sento; cerco di pensare ad altro, è impossibile farlo, sono perfette. Lentamente mi avvicino, come una leonessa alla sua preda; lei non ci fa caso e continua a parlare; ormai le nostre spalle si sfiorano, la carta sopra il lettino è tutta stropicciata dai movimenti del mio fondoschiena; lei tace e mi guarda negli occhi, anche io la guardo negli occhi, intensamente, con lo sguardo scendo verso le sue labbra, in modo da farle capire le mie intenzioni; lei lo ha capito, eccome se lo ha capito. Veronica mi sposta la ciocca ribelle dalla faccia, ci gioca per un paio di secondi per poi sistemarla dietro l’orecchio; a quel punto con una velocità scioccante mi afferra la nuca e le nostre labbra si incontrano. Starei qui a raccontarvi i particolari decisamente eccitanti ma non voglio rendere questa una storia vietata ai minori di 18 quindi giocate con l’immaginazione.

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My secret crush
RomansaE se Riverdale fosse una città normale, che storia avrebbero le choni?