Premessa

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La sconfitta dei Demoni.

Nel 1799, l'anno in cui Napoleone prendeva potere in Francia, come Primo Ministro, Idris veniva circondata dai demoni. La battaglia fu sanguinaria, molti giovani e anziani Nephlim caddero, tra cui lo stesso console Roselight. Alla mattina del quarto giorno, però, grazie agli stregoni e ai lupi mannari, richiamati da un Consiglio stanco, provato e terrorizzato, i demoni furono ricacciati via. Un mese dopo, quel famoso 9 Novembre, o 18 Brumaio, in cui Napoleone compiva il colpo di stato contro il Direttorio Francese, dando vita alla Prima Repubblica, un piano studiato dal Mondo delle Ombre e il Mondo dei Figli dell'Angelo trovò il modo di chiudere ogni passaggio tra i Mondi Demoniaci e la Terra. Nemmeno un demone ne passò più e quelli che ancora si trovavano sulla terra vennero rispediti nella propria patria in poco tempo. L'ultimo fu sconfitto il 4 gennaio 1801 e la pace, da allora, iniziò a regnare sovrana. Anni dopo, i vampiri, insieme ai fratelli Silenti, trovarono una cura per la loro condizione e nel 1840 fu lo stesso per i licantropi. Al sorgere della guerra franco-prussiana, gli stregoni decisero di rinunciare ai propri poteri e morire, per far reincarnare la propria anima in un corpo mortale. Gli shadowhunters avevano portato a compimento il loro compito e la loro presenza non era più necessaria. Si mischiarono ai Mondani, per lo più nella ancora da poco sorta NewYork e la memoria del loro passato presto scomparve, così come Alicante, abbandonata in un cumulo di macerie.
Eppure, il destino era impossibile da evitare, così come l'amore.
Gli antichi greci credevano nell'esistenza di un'anima affina a cui si era da sempre legati. Nel Simposio, Platone ci racconta come, in origine, l'uomo avesse due facce, due corpi, uno femminile ed uno maschile. Era un essere potente, poiché dotato di amore. Allora, Zeus decise di separare le due metà, spedendole a chilometri di distanza. Da allora, l'uomo ha conosciuto l'odio, la paura, il dolore, poiché un vuoto lo avvolgeva: quello della privazione della sua anima gemella, del pezzo mancante della propria anima. Come riportato anche dalle leggende orientali, dalla nascita alla morte avrebbe vagato nel mondo, alla ricerca della propria parte perduta, ancora unita alla propria grazie ad un sottile filo rosso, che neanche Zeus poteva spezzare. E, spesso, le due parti si rincontravano, perché era impossibile non farlo, evitarlo. O, spesso, rincontravano una parte affine alla propria, simile al proprio vero amore.
È ciò che accadeva a Maryse Trueblood e Robert Lightwood, a Jocelyn Fairchild e Valentine Morgenstern, a Celine Montclaire e Stephen Herondale durante il liceo. Per quanto, forse, non fossero anime gemelle, l'affinità di sangue e origini gli aveva avvicinati. E fu così che nacquero, lo stesso, Jonathan e Clarissa Morgenstern, Isabelle, Alec e Max Lightwood e Jace Herondale. E fu così che il loro destino, nonostante il mondo diverso in cui vivevano, li fece incontrare.
Perché, se è vero che il filo rosso dell'amore esiste, esso non è l'unico. I nostri destini sono intrecciati tramite grovigli a molte persone: amici, nemici, amanti e compagni di vita a cui, in qualunque universo noi verremo a trovarci, in qualche modo ci legheremo.
E per loro, non poteva essere diverso.
Il destino li aveva portati tutti lì, a New York, nella East Great School.
Alcuni si erano già legati tra di loro, altri lo avrebbero fatto presto. Molte nuove persone sarebbero entrate nella loro vita, nuovi legami si sarebbero creati, per sempre.
Questa è la storia di un gruppo di amici, è la storia di come dal destino non si sfugga, di come esso trovi mille modi per svelarsi.
Un destino che, spesso, può essere diverso, perché all'interno della cornice che lui ha delineato, come diceva Dag Hammarskjöld, siamo noi a decidere cosa inserire, anche se il più delle volte, ci porta allo stesso risultato.
Eppure, è davvero sempre così?
Oppure esso dipende dalle circostanze in cui ci troviamo?  Albert Einstein diceva che "tutto è determinato da forze sulle quali non abbiamo alcun controllo. Vale per l'insetto come per gli astri. Esseri umani, vegetali o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa, suonata in lontananza da un pifferaio invisibile" eppure, sono convinta che siamo noi a decidere come rapportarci a tali forze.
Questo è ciò che vale anche per Clary e Jace, i protagonisti della mia storia. Perché, come scriveva William Shakespeare, "non è delle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi" e, nonostante le circostanze, siamo noi a decidere la nostra strada, il nostro percorso.
Clary e Jace hanno avuto l'opportunità di incontrarsi, in un rimescolo di carte che, in qualche modo, li voleva vicini. Ma starà a loro decidere se stare insieme, se seguire il filo rosso che li voleva insieme o spezzarlo e scegliere un altro cammino.
Un mondo nuovo, di Mondani e Nephilim che condividono la propria vita, in un miscuglio che rende tutti soltanto esseri umani.
Un mondo, in cui il destino ha voluto far ritrovare lo stesso tutti i nostri personaggi.
Un mondo, dove tutto, però, è diverso.
My Loving Clash riprende la storia da una nuova angolatura, nessun demone, nessun sangue angelico e demoniaco, soltanto fragili umani alle prese con le difficoltà della vita e del periodo più complicato di essa: il liceo.
Amore, delusioni, addii, nuovi arrivi e tanti, fin troppi drammi sono il pane quotidiano di questa storia.
Vi auguro una buona lettura e spero di farvi amare gli stessi personaggi che avete adorato nel libro di Cassandra Clare, visti nel mondo di tutti i giorni: il nostro.

Vi lascio con una frase di un'altra mia opera, a cui sono particolarmente legata:

"Accadono incontri magici, predestinati.
Sta a noi, però, dare il peso
della loro importanza.
Il destino ci mostra un percorso,
ma siamo noi a decidere
dove esso ci porterà."

My Loving Clash |IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora