why?

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{Sono giorni come questi, che capisci cosa vuol dire la parola "dolore"}

Midoriya Izuku pov's

7:00
La sveglia mi martella nelle orecchie e mentre cerco di spegnerla cado dal letto. Non mi faccio tanto male, ormai ci sono abituato...
Vado in bagno, mi lavo e dopo essere uscito dalla doccia, apro l'anta del mobiletto bianco situato sopra al lavandino. Prendo la salvatrice delle mie sofferenze: una lametta.
Comincio a farmi dei piccoli tagli sul polso, non troppo profondi, e mentre lacero quel piccolo strato di pelle mi sento bene. In quei piccoli istanti ricomicio a sorridere e ad accettarmi per quello che sono, o che almeno ero.
Quando ho finito, ripongo la mia amica nel mobiletto per poi chiuderlo.
Mi guardo allo specchio e avevo ragione. La mia espressione è tornata apatica.

A chi importa tanto?

Mi rivesto ed esco dal bagno. Copro accuratamente i polsi con delle bende, per poi prendere la cartella di scuola e uscire dal mio appartamento.

Non ho fatto colazione...

Sono due anni che vivo in quell'appartamento e non mi ricordo l'ultima volta che sono uscito dopo aver fatto il pasto mattutino. Ma tanto non ho mai fame, mangio solo per sopravvivere, anche se non so più che senso abbia...

Ora che ci penso più profondamente, io non provo mai fame, sonno, freddo, caldo, dolore, piacere...
Niente. Solo vuoto. Come se mi avessero strappato l'anima dal petto.
Nessun'emozione, felicità, tristezza, rabbia, paura, amore, odio...
Non sento niente.
È come se non esistessero più, come se qualcosa le avesse cancellate.

Più che qualcosa qualcuno...

Solo adesso mi accorgo di essere arrivato davanti all'Università in cui studio. La Yuuei. La mia classe è la seconda A. Lì indosso la maschera del ragazzo felice e coraggioso, ma io lo so che dentro sono solo un perdente

Questo è quello che credi...

Ormai se mi insultano o mi picchiato non reagisco, cioè non sento né dolore né rabbia.

Mi siedo al mio banco e comincio a mettere le mie cose sul banco.
Prendo il mio album e una matita e comincio a disegnare, giusto per scacciare la noia.

Pochi minuti dopo...

Il disegno che sto facendo è un ciliegio in fiore, e devo dire che sta venendo molto bene. Riesco a fare altre due linee con la matita prima che la porta della mia aula si apra sbattendo fortissimo. Mi giro in quella direzione e vedo il mio EX-migliore amico.

Bakugou Katsuki.
Il più popolare della scuola e anche il più bello.
Il biondo impianta i suoi occhi color rubino nei miei di un colore verde spento. Bakugou mi urla un insulto, ma ormai neanche essi mi fanno più effetto. Lo guardo "serio", poi mi giro e guardo fuori dalla finestra chiudendo l'album e mettendolo sotto il banco.

-DEKU!Mi stai ignorando!?

"Deku". Il nome che mi ha dato dopo che ha tradito la mia fiducia, spezzando il mio cuore e saltandoci sopra. Ho pianto per almeno due settimane, ma poi ho iniziato ad accettare il fatto che stavamo crescendo e che forse non potevamo restare insieme.

Ma poi ho capito.
Ho visto.
Ho sentito.

Ho sentito tutte le cattiverie che spargeva alle mie spalle.
Ho visto tutte le volte che faceva una faccia schifata quando gli chiedevano se ero suo amico.
Ho capito.

Lui mi odiava. Odia. E odierà.

Forse potrei sembrare pessimista, ma lui se non fosse ricco e bello, sarebbe al posto mio. O forse no.

I'm here {Tododeku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora