Erano passati 2 mesi dal loro primo appuntamento, dal loro primo pic nic, dalla loro prima volta insieme e dalla prima volta in cui si erano dichiarati il loro amore. Per Harry, questi mesi furono troppo carichi di emozioni, rispetto a quanto era abituato. Il suo cuore minacciava di scoppiare di gioia da un momento all'altro. Mai si sarebbe aspettato un cambiamento così radicale della sua vita. E di sicuro non gli dispiaceva. Si era ritrovato in una situazione del tutto diversa dalla precedente: da quando se ne stava tutto il giorno rinchiuso in casa nella sua monotonia, adesso usciva tutte le sere con Louis. Adorava stare in sua compagnia. Il suo ragazzo era allegro, simpatico, divertente, se stavi con lui non potevi di certo annoiarti. Tuttavia era anche schifosamente dolce e premuroso. Non gli faceva mai mancare cure ed attenzioni. Era come se Louis fosse totalmente dipendente dal suo sorriso. Doveva farlo star bene, perché se stava male Harry, stava male anche lui. Era come se fossero un'anima che abitava in due corpi differenti. Due corpi legati dal fatidico filo rosso del destino, quello di cui narra la leggenda popolare di origine cinese. Ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Il filo ha la caratteristica di essere indistruttibile: le due persone sono destinate, prima o poi, ad incontrarsi. Ed entrambi erano convinti che quel filo collegasse l'uno il dito dell'altro. Sapevano che il loro legame, anche se acerbo, non si sarebbe mai spezzato, perché simboleggiava un sentimento troppo forte, indissolubile, e niente e nessuno avrebbe potuto metterlo alla prova. Basti pensare che, in quel periodo, Louis si era finalmente lasciato andare. Non gli importava più del giudizio della gente; le frecciatine dei suoi compagni di scuola, non lo scalfivano minimamente; i sussurri alle sue spalle non lo preoccupavano più. Harry lo aveva cambiato. Gli aveva dato quella cosa alla quale auspicava da sempre. La libertà. La libertà di camminare con il suo ragazzo, mano nella mano, per i corridoi. La libertà di baciarlo quando e dove desiderava. La libertà di bisbigliargli nell'orecchio quel "ti amo", che tanto lo faceva star bene, senza il timore che occhi indiscreti lo stessero giudicando. La libertà di invitare il ragazzo che amava al ballo di fine anno e di concedergli quel ballo che l'altra volta aveva potuto offrirgli solo in un'aula di storia. Sì, perché voleva andarci con lui, non con una stupida cheerleader.
"A cosa pensi, Lou?"
Il caldo di giugno cominciava a farsi sentire. L'estate era alle porte e mancavano soli pochi giorni alla fine della scuola. Entrambi non vedevano l'ora di trascorrere la prima estate insieme. Andare al mare o in bici, magari un tandem, così avrebbe potuto indirizzare la guida di Harry; organizzare altri pic nic o escursioni nei boschi; uscire la sera con il caldo ad inumidire la pelle e stare svegli fino alle primi luci dell'alba.
"A cosa fare quest'estate."
"E io rientro nei tuoi piani?"
"Ma certo! Non fare il cretino."
"Oh.. per un momento ho pensato che mi avresti abbandonato. Sai di solito l'estate ci si diverte"
"Harry, ma che dici?"
"Ma è la verità! Potrei impedirti di goderti a pieno l'estate. Io sono un ostacolo."
"Se non la smetti di parlare, giuro che ti ammazzo!"
"Ma, Lou..."
"No, sta zitto! Io quast'estate voglio stare solo con te. Giorno e notte. 24 ore su 24. Voglio divertirmi con te. Perché solo con te sto bene. E quando dici così, mi fai veramente incazzare."
"Okay Lou, non fare la checca isterica."
"Perché mi dai sempre della "checca"?"
"Non è ovvio?"
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I feel you next to me
FanfictionHarry vive una situazione difficile. Privato della vista ormai da un anno, ogni giorno raccoglie le sue forze per affrontare la vita. Il "Cavaliere", il soprannome di un ragazzo che gli stravolgerà l'esistenza, che gli farà provare nuove emozioni co...