Promise of love

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"Ti muovi, Lou! Sto morendo di fame!" urlava il ragazzo dal salotto accanto alla cucina.

Louis aveva inviato Harry a casa sua per una cenetta romantica che entrambi sapevano si sarebbe trasformata in qualcosa di più spinto. D'altronde il padrone di casa aveva approfittato della partenza dei suoi genitori proprio per poter essere libero di essere sé stesso con il proprio fidanzato tra le quattro mura domestiche. Certo, aveva parlato della sua omosessualità ai suoi genitori, ma questi non si erano dimostrati subito pronti a capirlo e a supportarlo. Però, Louis non faceva altro che ripetersi che presto lo avrebbero accettato.

"Un attimo, Harreh! Se vuoi che il mio cibo sia squisito devi aspettare ancora un po'."

L'atmosfera era intima e tipica delle cenette romantiche ma, la cosa che più fece piacere ad Harry, erano le candele. Certo, Louis sapeva che non poteva vederle e per questo aveva comprato quelle profumate. E non era un profumo qualunque quello che si respirava nell'aria della stanza. Si trattava di cannella e fiori di garofano, quell'aroma forte, dolce e fiorito tipico della natura che tanto piaceva ad Harry.

"Non esagerare! Non ci vuole tanto a preparare un piatto di spaghetti!"

"Ancora due minuti e sono da te!"

"Ma io voglio gli spaghetti non te!"

"Ah si? Okay, okay, questa me la segno." disse infine Louis apparendo sull'uscio della porta con due piatti in mano e con addosso un grembiulino per niente sexy.

Appena sentì i suoi passi, Harry si voltò nella sua direzione.

"Oh, finalmente si mangia!" esclamò.

"Dimmi cosa ne pensi." disse posando il piatto sul tavolino del salotto.

"Dimmi Louis, hai per caso un grembiulino addosso?" domandò all'improvviso.

"Ehm... si, perché?" chiese curioso l'altro.

"Immagino che hai delle robe sotto..." affermò deluso.

"Certo che ho i vestiti sotto!"

"Che palle! Perché non te li togli e rimani solo con quel grembiulino? Sarebbe sexy, non trovi?"

"Sexy dici? Dovresti vedere questo grembiulino, non è per niente sexy! È tutto rosa e ci sono le fragole disegnate!" disse Louis ridendo a crepapelle.

"Che me ne frega! A me non interessa un cazzo di questo stupido grembiulino, ma di quello che c'è sotto! Dai, che ne dici di saltare la cena e di sdraiarci un po' sul divano, solo io e te?" domandò con fare ammiccante.

"Sempre il solito frettoloso! Abbiamo tutta la serata, Harreh!"

"Certo, come se non ti piacerebbe cominciare già da adesso."

Louis si avvicinò all'orecchio dell'altro e sussurrò qualcosa in modo seducente.

"Sai cosa mi piacerebbe che tu facessi in questo momento?"

"No, cosa?" chiese Harry voltandosi e baciandolo sulle labbra, sorridendo.

"Che tu mangiassi i miei spaghetti!" rispose infine scompigliandogli i capelli e sedendosi accanto a lui.

"Che palle! Ho capito!" disse infine.

Le loro risate riempirono il salotto.

Sul terrazzino di casa Tomlinson, la leggera brezza di fine estate si insinuava tra i ricci di Harry che, verso fine serata, era diventato pensieroso e taciturno. Aveva abbandonato quella spensieratezza precedente per disegnare sul proprio volto un'espressione stranamente seria e distaccata. A volte era difficile riuscire a leggere nella sua mente. Louis non si era ancora abitato del tutto a quei momenti bui che tornavano a far visita i pensieri di quel giovane ragazzo dagli occhi verde spento.

I feel you next to meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora