Capitolo 6: Che cos'è l'Amore?

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𝓛𝓲𝓼𝓪𝓷𝓭𝓻𝓪

Sbatto ripetutamente le palpebre, finché non mi rendo conto di essere viva e vegeta, sdraiata su un letto. Apro gli occhi e mi siedo.

«Lisandra, non così in fretta», mi rimprovera mio padre.

«Papà», sorrido. «Sto bene», affermo. Lui annuisce.

«Dov'è? Fatemi entrare» Una voce squillante disturba la nostra conversazione. Jules!

«Falla entrare», dico accennando un sorriso.

La porta si apre e Jules compare con il suo pancione in bella vista.

«Ero così preoccupata. Alec mi ha portato via quando Lucius ha dato l'ordine di far uscire tutti e...» sbuffa parlando velocemente.

«Rallenta», sorrido poggiando la mia mano sulla sua. Si siede accanto a me e sorride.

Sono in una stanza che non conosco, con un letto semplice e le pareti in pietra. Un grande camino riscalda l'ambiente e davanti a me ci sono le due persone a cui ho salvato la vita. Sono così felice di vederli vivi.

«Salve, signor Mikelaus», dice Jules salutando mio padre.

«Krauss», risponde lui in tono serio, non sapendo che quel saluto mi ricorda Michelle. Rabbrividisco e Jules sospira.

«Ero così preoccupata per te», ripete la mia migliore amica, accarezzandomi il viso. Mio padre mi misura la temperatura poggiandomi una mano sulla fronte e aggrotta la sopracciglia preoccupata..

«Sto bene», ammetto.

«Vi lascio sole», afferma mio padre ed esce dalla stanza. Jules attende che la porta si chiuda e schiocca le dita, facendo diventare la stanza insonorizzata.

«Cos'è successo? Dove sei sparita?» esorta Jules.

«Difficile da spiegare», borbotto.

«Più difficile di nasconderti in una piccola casa nel bosco perché avevi svegliato il re originale? Non credo», scherza.

«Ero con... Lilith», sussurro.

«Tu eri con chi? Con cosa?» chiede sbalordita.

«Non lo ripeto», mormoro talmente è assurda la situazione.

«Cos'è successo? Ti ha fatto qualcosa? Come eri con Lilith? Ma era proprio lei? Descrivimela», insiste Jules.

«Era strano... Ero in una specie di stanza completamente bianca e al centro c'era una grossa pozza di sangue. A un certo punto si sono creati dei cerchi, come quando butti un sasso nell'acqua, e lei è uscita elegantemente, nuda e sporca di sangue», spiego. Jules ride. «No, non mi ha fatto male se non in un momento», accenno indecisa se dirle tutta la verità.

«Ovvero?» esorta.

Le dirò solo del terzo desiderio...decido nella testa.

«Mi ha... diciamo... trasformato in un originale», bisbiglio.

«Cosa?» risponde Jules sbigottita. «Non sei un vampiro. Non hai gli occhi rossi e non sembri indistruttibile...» balbetta.

«No, ma ha deciso di non farmi crescere più. Ha bloccato la mia crescita e, come per magia, sono diventata un immortale, ma con tutte le debolezze umane», ragiono ad alta voce.

«Quindi puoi morire?» domanda Jules.

«Non lo so e spero di non scoprirlo», dico emettendo un sospiro. «Basta di parlare di queste cose. L'importante è portare dentro di sé la vita», continuo cercando di cambiare argomento.

Legami di Sangue: Il contattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora