𝓛𝓲𝓼𝓪𝓷𝓭𝓻𝓪
«Ma che ore sono?»mi lamento a voce bassa sfregandomi gli occhi. Prendo maldestramente la sveglia dal mio comodino e capisco immediatamente di essere in ritardo quando vedo la lancetta piccola puntare il nove.
«Cosa?»urlo sbattendo le palpebre. Mi alzo velocemente, andando a sbattere contro il comodino, e corro nella cabina armadio.
«Licano!»urlo mentre mi lavo i denti. Improvvisamente la porta si apre e compare mio fratello, tranquillamente appoggiato allo stipite della porta del mio bagno.
«Cosa succede?»mi chiede preoccupato confondendomi più di quanto non lo sia già.
«Non indossi la tua divisa», affermo in maniera impacciata.
«Scema», sospira prendendomi in giro.
Si avvicina e mi dà un pizzicotto sul braccio, svegliandomi una volta per tutte.
«Come, prego?»ribatto.
«La scuola è finita», afferma dopo essere rimasto un po' a fissarmi mentre finivo di sistemarmi la divisa e il trucco.
Elaboro la situazione per qualche secondo e mi arrabbio.
«Potevi dirmelo prima!»grido. Licano ride a gran voce.
Sospiro stancamente e chiudo gli occhi per qualche secondo.
«Ti preparo la colazione?»domanda mio fratello.
«Sì, grazie. Ti raggiungo. Lascia che mi cambi», rispondo facendogli una linguaccia.
Opto per un vestito nero semplice e morbido con dei collant leggeri ma scuri e delle scarpe con un tacco numero quattro. Un abbigliamento naturale ed elegante.
Vado verso la sala da pranzo. Fritz mi saluta, mi apre la porta e all'interno vedo che ogni membro della mia famiglia è seduto al proprio posto e che davanti alla mia grande sedia c'è un grosso piatto bianco fumante con salsicce calde e uova.
Mi accomodo e inizio a mangiare, mentre i membri della mia famiglia conversano tra di loro.
«Lisandra?»dice all'improvviso il capofamiglia attirando la mia attenzione.
«Nonno», ribatto sorridendo.
«Ti abbiamo fatto un regalo», annuncia.
«La festa era bellissima e, per l'appunto, volevo ringraziare davvero tutti. Grazie», affermo manifestando il mio apprezzamento.
«Quello non era il tuo regalo», spiega mio nonno Grigore.
«Come no?»chiedo confusa guardando mio padre.
«No», sogghigna mio fratello.
Anca, seduta accanto a mio padre, si alza e mi porge una piccola scatola bianca.
«Aprila», mi suggerisce la mia matrigna.
Rido per la gioia. «Che cos'è?»
«Avanti, Lessie, aprilo», mi sprona Ruxandra.
Straccio la carta e impallidisco per l'oggetto che ho in mano: un telefono.
«Whoah! Non posso prenderlo... Non posso accettarlo», balbetto educatamente ed emozionata. Ho un iPhone tra le mani.
«Ma smettila. Lo stai già abbracciando», mi prende in giro Licano.
«Grazie!»ripeto con euforia.
La porta si apre e Fritz viene al mio fianco.
«Sì?»chiedo spaesata.
«Ha una visita», mi informa.
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Legami di Sangue: Il contatto
FantasiEstratto secondo Libro della Saga dei Legami dei primi 12 capitoli Questa storia si può trovare facilmente su Amazon sia in cartaceo che in Kindle Lisandra ha vissuto da sempre vissuto nella menzogna, ora l'ha capito. Adesso, però, ha preso le redi...