•Capitolo 1• "He saved me"•

804 36 2
                                    

Il sole mi illumina le gambe, mentre io sono distesa sul lettino con le cuffie a palla su una canzone di cui non so il titolo. Si, non so il titolo essendo sulla radio. Vi capita mai di stufarvi delle canzoni che hai sul telefono e di non volerle più ascoltare, ma pur di sentire della buona musica metti la radio? Ecco, è uno di quei momenti. Sto spremendo le mie meningi per ricordarmi il titolo di quella canzone, ma boh! Forse è la prima volta che la ascolto, non riconosco neanche il cantante. Questa cosa mi preoccupa, di solito le canzoni le riconosco dall'intro, ma questa volta proprio niente! Però le parole sono belle, una frase in particolare: "Se vince chi fugge allora ho perso perché resto immobile davanti all'amore, quindi a te!"

E poi continua dicendo che la pioggia è uno stato d'animo ecc. Ecco, gli speaker della radio. Odio quando non lasciano finire una canzone perché devono parlare. Non avete rispetto per la musica! Perfetto, ho scoperto il titolo della canzone: "La pioggia è uno stato d'animo" artisti Dear Jack. Dear Jack? Mai sentiti in vita mia. Eppure la speaker sta dicendo che è una band famosissima uscita da un talent show e che oltre ad essere bravi sono anche belli. Ok, due sono le cose: o lei è in preda ad una crisi ormonale oppure sti ragazzi sono veramente degli dei. Ora sono curiosissima, vorrei cercare su internet ma la linea qui in spiaggia fa davvero schifo. La mia migliore amica, Olga, è seduta accanto a me sul lettino e la trovo intenta a messaggiare col cellulare.

"Ehi, con chi parli?" chiedo incuriosita dopo essermi tolta le cuffiette.

"Io?! Con nessuno!" risponde senza staccare gli occhi di dosso al display.

"Dai, chi prendi in giro? Avanti, chi è?"

"E va bene. È alto, ha la barba, il pizzetto, occhi azzurri e ha quasi 50 anni. Eh si, proprio un bell'uomo mio padre!"

"Brutta scema, mi hai fatto prendere un colpo!!"

Olga è la simpatia fatta persona ed è l'amica ideale perché con lei puoi aprirti senza difficoltà. Ha capelli biondi lunghi fino a poco più delle spalle, grandi occhi blu e un fisico snello e slanciato, sebbene il suo sport preferito sia il divano! Io invece l'opposto. Ho lunghissimi capelli neri e mossi, occhi neri ma anche io ho un fisico snello. Faccio danza da quando avevo sei anni. È la cosa che più preferisco. Danzare mi fa sentire libera. I miei genitori sono argentini, io sono nata a Buenos Aires ma sono cresciuta qui in Italia, a Sabaudia, quindi parlo perfettamente l'italiano e ormai mi ritengo italiana.

Comunque sia Olga è costretta ad andarsene visto che il padre la stava aspettando. Insiste nel volermi accompagnare ma le dico che chiamerò mia madre. E così faccio.

"Pronto?"

"Hey mamma, puoi venirmi a prendere?"

No. Non può. Come al solito. Inventa delle scuse incredibili, così io le dico che mi arrangerò e le chiudo il telefono in faccia. Odio mia madre. Lo so, è brutto da dire ma ormai è così. Da quando ha divorziato da mio padre, circa cinque anni fa, è cambiata. Troppo. Esce la sera e non si sa a che ora torna, frequenta uomini più giovani e va in discoteca. Sembra lei la figlia adolescente e io la madre costretta ad aspettarla a casa. Mio padre invece è un'altra cosa. Lui si è risposato da poco, con una donna della sua età (molto più simpatica di mia madre) di nome Sabrina. L'unica pecca della nuova famiglia di papà? La figlia di Sabrina, Sole, di un'antipatia unica.

Un giorno Sabrina mi disse: "Ha preso dal padre!"

Se avessi potuto sarei andata a vivere con loro, ma purtroppo sono costretta a stare qui a Sabaudia, ormai qui ho la scuola (ho finito il primo anno del liceo scientifico), gli amici.. Infatti Sabrina e mio padre abitano da quasi un anno a Tarquinia, in provincia di Viterbo, molto distante da Sabaudia, e non me la sono sentita di mollare tutto.

Cammino lungo la spiaggia ma non mi sento molto bene. Mi sento fiacca, debole. Cerco di raggiungere il mio ombrellone ma non faccio in tempo, all'improvviso vedo tutto nero e cado, ma non sento la sabbia sotto di me. Questo perché vengo sorretta da qualcuno, ma non capisco chi, visto che vedo tutto nero. Sono cosciente ma non riesco ad aprire gli occhi. Dopo cinque secondi riapro gli occhi e finalmente riesco a vedere chi mi ha preso appena in tempo.

"Ehi, tutto bene?" mi dice quella persona.

È un ragazzo. Ora che me ne accorgo è il mio vicino di ombrellone. Mi alzo, ed ora riesco a guardarlo meglio. Ha tanto l'aria di un ragazzo un po' strano... Ha un ciuffo castano scompigliato dalla brezza marina, dilatatori neri ad entrambi i lobi delle orecchie (adoro i dilatatori). Ha quattro tatuaggi. Un microfono ed uno scheletro, una scimmietta che vola con un palloncino, una faccina strana ed una scritta sul costato che preferisco non leggere, anche perché sembra brutto che io guardi proprio quella parte del suo corpo.

"Allora? Tutto bene?" mi domanda di nuovo.

"Si.. si, apparte il fatto che non so come tornare a casa!"

"Come mai?"

"Mia madre è troppo impegnata a fare la gallina in giro per la città quindi..."

"E tuo padre?"

"Mio padre e mia madre sono divorziati e lui non abita qui!"

"Oh.. mi spiace!"

"Comunque grazie, per avermi sorretta prima!"

"Figurati!" mi sorride. Giuro su tutto ciò che ho di più caro che un sorriso così non l'ho mai visto da nessun'altra parte..

* * *

"Dicono l'amore non ha età..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora