"Dicono l'amore non ha età..."

•Capitolo 13• "Stay with me" (seconda parte)

Il sole caldo è alto nel cielo quando apro i miei occhi, cullata dalla voce di Alessio che mi informa del nostro arrivo. Scendo lentamente dall'auto e mi stiracchio, le ossa scricchiolano debolmente e ho un leggero male al collo per la posizione scomoda in cui dormivo. Mi avvio verso il bagagliaio ma con sorpresa vedo che le valigie non ci sono.

"Alee, le valigie?!"

Alessio mi viene incontro sorridendomi: "Ehi ehi tranquilla ahah! Le ho già portate in casa. Entra dentro, così ti fai una doccia, ti rilassi e poi andiamo da tua madre. Okay?"

Annuisco e lui mi accarezza una guancia dolcemente. Seguo il suo consiglio, così mi fiondo nella doccia e cerco di scacciare i brutti pensieri. Esco e mentre mi asciugo i capelli decido di prendere il cellulare, che non usavo da stamattina, giusto per dare qualche controllatina ai social. Ho un mini-infarto quando mi accorgo che ho circa trenta chiamate perse e un messaggio da parte di Olga, la mia migliore amica. Dovrei avvisarla che sono rientrata in patria, ma poi rifletto: se ho così tante chiamate perse e messaggi da lei vuol dire che aveva qualcosa di importante da dirmi. essaggio prima di chiamarla.

Da: Olga <3

"Tesoro, non avere un infarto appena leggi questo messaggio per favore.. ieri sera verso le due ero per strada ad aspettare i miei genitori che venissero a prendermi quando è sbucata una macchina all'improvviso.. era quella di tua madre. Mi ha investito in pieno. Ho visto tutto nero e poi mi sono risvegliata su un letto d'ospedale. Ho una gamba rotta e un dolore allucinante alla testa, ma tutto sommato sto bene, poteva andarmi peggio. Scusa se te lo dico così, ma ho provato trenta volte a chiamarti e non mi hai risposto, ma stai tranquilla, io sto benissimo gamba a parte. Mi dispiace per tua madre.. Ti voglio bene <3"

No. Non ci credo. Ma come cazzo è possibile una cosa del genere?! Mi sento veramente una merda. Insomma, sono sempre stata attaccata al telefono ed ora che la mia migliore amica è stata investita l'ho ignorata?! Ma come ho fatto. Dovrei vincere un Oscar: migliore amica di merda. Olga è persino dispiaciuta per mia madre, quando in realtà dovrebbe essere il contrario. Ad un certo punto scoppio a piangere. Esplodo. Troppe brutte notizie messe insieme. Mi sento male. La mia migliore amica in ospedale con una gamba rotta, mia madre bloccata dalla polizia e addirittura Sabrina in ospedale a Tarquinia. Giornata peggiore non l'ho mai avuta! Mi sbrigo ad asciugarmi i capelli, esco dal bagno e vado a cambiarmi. Una volta finito vado in sala, dove trovo Alessio con il cellulare in mano. Si accorge subito dei miei occhi rossi, così gli racconto tutto. Lui mi consola e mi abbraccia, così decide di portarmi subito da mia madre e successivamente in ospedale da Olga.

Appena arrivate in questura, mi accorgo della presenza di un uomo alto, sulla quarantina, capelli nascosti dal berretto della Polizia. È fermo sulla soglia di una porta, che deduco sia quella della sala degli interrogatori. L'uomo si accorge di me ma mi ferma subito.

"Le minorenni non possono entrare." mi informa in tono autoritario, ma dolce.

"Scusi, lo so, è che.. è mia madre quella trattenuta lì." dico, con una punta di vergogna.

L'agente mi guarda con compassione. "Capisco.. mi spiace signorina, ma dovresti essere accompagnata da tuo padre, non da sola."

"In realtà ci sarei io." dice Alessio alle mie spalle, entrando e avvicinandosi.

Per un momento l'agente rimane sbalordito, forse l'ha riconosciuto, ma poi chiede: "E tu sei suo fratello?"

"No, ma è come lo fosse" rispondo io.

"E allora? Un parente?" insiste lui.

"Non sono un parente, ma sono suo grande amico e l'ho accompagnata io qui. I suoi genitori sono divorziati, il padre non abita qui e lei è appena tornata da una vacanza finita decisamente male. In più la moglie di suo padre è in ospedale, per questo l'ho accompagnata io. La prego agente, sia buono."