1. Seventeen forever

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Capitolo 1 - Seventeen forever

Ero certa che quello non fosse un abbigliamento eccessivo per una festa sulla spiaggia. Un paio di pantaloni bianchi al ginocchio, canotta di pizzo e scarpe basse. Niente gioielli vistosi, solo una collana a forma di fiocco e una goccia di profumo.

Mentre finivo di passarmi il mascara sulle ciglia guardai i miei capelli con aria disperata. Erano indomabili, certo non come quelli delle stelle di Hollywood. Li raccolsi in una coda di cavallo bassa, lasciando due ciocche a incorniciarmi il volto.

La porta del mio bungalow venne quasi sfondata a colpi di pugni da Beatrice, una delle amiche più fidate che avessi.

<< Arrivo! >> esclamai con uno sbuffo, chiudendo il mascara e riponendolo nella trousse. Un'ultima occhiata scoraggiata alla mia figura riflessa nello specchio e uscii, il cellulare infilato in una tasca anteriore dei pantaloni, i soldi che mi bastavano per la serata nell'altra.

Aprii la porta e davanti a me si parò una vera e propria dea greca: capelli biondi, pelle d'alabastro e occhi azzurri, il corpo da ginnasta avvolto in una toga corta fermata su una spalla da una spilla blu e oro. Aveva sul volto un'espressione esasperata, al che incrociai le braccia al petto. Sapevo cosa stava pensando, avrebbe voluto venire da me ore fa per rendermi appetibile ad una folla di ragazzi che bramava solo il mio corpo.

Chiusi a chiave il mio bungalow e la guardai alzando il mento. << No, non arriveremo in ritardo solo perché vuoi rendermi una femme fatale >> sbottai precedendola verso il locale sulla spiaggia dove si sarebbe tenuta la festa.

Forse sarebbe stato meglio mettere dei sandali, la sabbia entrava nelle scarpe e dava terribilmente fastidio, così mi fermai e le tolsi. Con quelle non c'era alcun bisogno di mettere dei calzini, cosa che mi piaceva alquanto.

<< Lia! Aspettami! >> urlò Bea contrariata, raggiungendomi in poche falcate. Ero più bassa di lei di venti centimetri buoni, più magra e certamente meno flessibile.

<< Allora, hai ancora intenzione di sedurre il bagnino, questa sera? >> domandai affondando nella sabbia bollente, appena intiepiditasi dopo il calare del sole. Come se non bastassero i miei capelli in disordine, ci si metteva pure la brezza marina a scompigliare la mia indomabile chioma scura. Sbuffai e guardai Bea con aria sconsolata, in un certo senso ero dispiaciuta dal fatto che non fosse venuta da me per sistemarmi i capelli. La mia amica sorrise e mi circondò le spalle con un braccio, stringendomi a sé.

<< Ovvio! Come sai, la prima volta deve essere speciale, e io lui siamo anime gemelle, lo sento! >>

<< Ma se l'unica volta che vi siete parlati ti ha chiesto dove ti aveva punto la medusa. >>

<< Dettagli, cara mia, dettagli! Da allora ci sono stati ventinove sguardi, nove saluti e altrettanti sorrisi! >>

Scossi il capo, sorridendo divertita. << Tu e la tua indole da stalker. Allora, quando ha inviato il suo ultimo tweet? >>

Bea non ci pensò neanche un secondo, dicendo: << Circa venti minuti fa, parlava di sport. Basket, per la precisione, e ha citato un suo amico, che gioca in una squadra di provincia. >>

Gettai il capo all'indietro e mi sciolsi in una risata priva di sforzo, divertita. Le gote di Bea si tinsero di un rosso accesso, i denti affondavano nel labbro inferiore evidenziando il suo disagio. Alzai una mano scompigliandole appena i capelli di modo di sollevarla.

<< Vedremo come farai tu quando troverai l'amore vero! Già ti vedo ad hackerare gli account del tuo uomo e a collaudare microspie per spiarlo >> mi accusò Beatrice con finta indignazione.

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