Capitolo 6 - Tenebre

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Gli eventi si svolgono poi al minimo

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Gli eventi si svolgono poi al minimo.
Spingo sulle gambe con tutte le mie forze, arrivo troppo tardi. C'è solo sangue, troppo sangue rimasto.

Ci sono anche forme sparse. Li vedo, ma il mio cervello non li registra.
È il corpo di mia sorella, lacerato, sventrato, i cui pezzi erano sparsi. Sono in una specie di grotta da qualche parte nella foresta. Un posto che non conoscevo esisteva fino ad ora.

Sono arrivata troppo tardi. L'acqua trasuda sul muro di pietra, c'è sangue che macchia il mio tennis.

È buio, l'unica fonte di luce proviene dai miei due pugnali. La brillantezza dell'acciaio del Vecchio Mondo, vivido, quasi accecante, trafigge l'oscurità. Il metallo antico e magico sente la presenza del demone e reagisce ad esso.
Ispeziono l'ambiente circostante, evitando di guardare ciò che resta di mia sorella.

È tutta colpa mia. Le mie guance gocciolano di lacrime, eppure non mi sento come se stessi piangendo. Sento solo una rabbia fredda e imperiosa che mi si innalza.
Tutto il disgusto e l'odio che provo riguardo a me, lo proietto su questa creatura che mi aspetta, in agguato da qualche parte nell'oscurità.

Nulla conta a parte inserirla, ucciderla, fare giustizia e sperare che mi faccia sentire un po' meglio, anche se so che non mi sentirò mai meglio. Anche se so che la mia vita non sarà più la stessa.
Che non vedrò mai più Jennifer.

Che non riderà più, che non mi prenderà mai in giro, che non sarà mai in grado di innamorarsi, sposarsi, essere felice.
Tutto per colpa mia.

E l'odio si gonfia in me. Un odio pieno di tristezza. Un odio che mi fa venire voglia di vomitare.    Assicuro la mia presa sulle mie armi. Le mie falangi fanno male schiacciandole.
Lascia che questa merda appaia! Un debole rumore mi sorge nella schiena.                                 Attrito leggero.  Mi giro.Niente.

C'è una specie di movimento nell'aria, una presenza che si nasconde intorno a me. I miei pugnali ronzano un po' nel palmo delle mie mani. Anche loro hanno indovinato che una creatura è in agguato intorno.

Faccio un giro su me stesso, lentamente, tutti i miei sensi alla ricerca. Sto guardando l'oscurità.  È qui, lo so. Posso sentirlo, ogni cellula del mio corpo sente la sua aura.

C'è poi uno schiocco in aria. Qualcosa di duro colpisce la mia tempia, gettandomi indietro. Ho il tempo di sentire il mio corpo schiantarsi a terra e la mia testa colpire il muro di pietra. È liscio e appiccicosa con umidità.
Un attimo dopo, sono caduta in coscienza.

Aleisha Grey - Demoni Interiori - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora