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Author's Note:
Si ok lo so che non aggiorno mai ormai sono ripetitiva, scusate vi prego 🙏🏻❤️






Mi chiudo la porta della casa di Damiano alle spalle, e poi mi dirigo nel mezzo del vialetto di casa dove mi fermo e inizio a digitare il numero di Alessandro.

Mi aveva chiamata 16 volte da stamattina e considerando che non lo sentivo da mesi, ormai mi stavo iniziando a preoccupare. Avevo detto a Damiano se mi poteva dare 10 minuti, poi sarei tornata dentro e avremmo continuato il discorso.

Attendo qualche secondo per poi essere accolta dalla sua voce "Bea?" "Ei Ale scusa ma sono stata stra impegnata oggi. È successo qualcosa?"
Lo sento respirare in modo affannato dall'altro lato del telefono "Mia sorella è morta"

Avete presente quando vi sentite mancare la terra sotto i piedi e avete la sensazione di precipitare per metri e metri nel vuoto? Ecco più o meno era così che mi sentivo.

"Ma cosa stai dicendo?" Sussurro con l'unico filo di voce che ero riuscita a tirar fuori.
"È successo ieri sera. Incidente stradale. So che eravate legate e quindi volevo dirti che il funerale sarà domani alle 10 nella chiesa vicino casa mia"

Non stavo collegando niente. Non riuscivo a mettere insieme le informazioni che Alessandro mi stava dando. Federica era morta. Morta. Fine.

Ma aveva solo 20 anni. Come si fa a morire a 20 anni?

La voce di Ale era monotono, come se si fosse esercitato ore e ore per dire quella frase. E io invece, più passava il tempo più mi facevo domande su domande, mi agitavo e iniziavo ad aumentare il respiro.
"Ma come è successo? E tu come stai? I tuoi genitori? Alessandro mi devi spiega-" "Stava tornando a casa, era andata a mangiare fuori con una sua amica. E una macchina le è volata addosso facendola finire fuori strada. Dicono che sia morta sul colpo, non dovrebbe essersene neanche accorta."

Morta sul colpo. A 20 anni. Dopo essere andata fuori a cena con una sua amica.

"Io non lo so come sto. Non sto realizzando. E i miei non fanno altro che piangere e urlare quindi sto organizzando tutto io e forse capirò solo quando sarà tutto finito e non avrò la testa impegnata."
Non sembrava nemmeno lui mentre parlava. La sua voce sembrava quella di un automa che ripeteva a macchinetta tutto quello che il suo cervello gli diceva di dire.

"Quindi ci sarai domani?" Aggiunge facendomi ritornare concentrata sul discorso "Si certo" "Ok. Ciao Bea" "Aspetta Ale" non feci nemmeno in tempo a finire la frase che aveva già messo giù.

Federica mi era stata vicino quando mi ero lasciata con suo fratello, e mi aveva dato il suo pieno appoggio. Uscivamo sempre insieme quando stavo ancora con Ale, e con il tempo anche se non ci vedevamo più così tanto, il bene che ci volevamo non era cambiato. Almeno non per me.
Era sempre così solare e piena di voglia di fare qualunque cosa. Faceva ridere e sapeva sempre cosa dire per farti tornare il sorriso.

"Bea stai bene?" Sento la voce di Damiano alle mie spalle, e come un interruttore, è tutto quello che serve per farmi scoppiare a piangere.

Inizio a singhiozzare, portandomi una mano sul petto e appoggiando l'altra ad un ginocchio. Ti prego Damiano non venirmi di fronte e non vedermi così, ti prego, ti prego, ti prego.
"Che cazzo è successo oh" dice poco prima di corrermi incontro e prendermi il viso tra le mani, costringendomi a guardarlo negli occhi.

Ero un casino in quel momento: mascara infondo ai piedi, faccia paonazza per la poca aria che riuscivo a mandare nei polmoni e occhi rossi e gonfi di lacrime.
Ora come ora non mi interessa che lui forse mi odi, adesso ho solo bisogno di essere abbracciata. Così gli getto le braccia al collo e riprendo a piangere appoggiata alla sua spalla.
Lo sento che in un primo momento è spaesato e confuso, ma poi si riprende e mi stringe forte facendomi delle carezze sulla schiena e sulla testa, dicendomi di calmarmi "Shhh Bea va tutto bene, io sono qui, e tu sei forte, qualunque cosa sia successa tu sei forte"  lo stringo ancora di più e lo ringrazio mentalmente per non fare ulteriori domande.
Rimaniamo così per qualche minuto, poi appena riesco a calmarmi, mi allontano lentamente e mi asciugo gli occhi con una mano, tenendo l'altra ancora appoggiata al suo petto mentre lui continua a tenere le sue ferme sui miei fianchi.

"È morta la sorella di Alessandro. Eravamo amiche" sussurro evitando di guardarlo negli occhi.
"Cazzo Bea mi dispiace. Quanti anni aveva?" Mi chiede, spostandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio. "20" lo sento espellere l'aria che aveva trattenuto e poi lo vedo scuotere piano la testa "so che è uno schifo e che non è giusto. Ma adesso tu non puoi farci niente ok? L'unica cosa che puoi fare è ricordare i momenti insieme, e sorridere ripensandoci. Ok? " annuisco con la testa e inizio a regolarizzare il respiro.

"Domani alle 10 c'è il funerale. Non so se voglio andarci" "Devi Bea, altrimenti lo rimpiangerai per tutta la vita" so che ha ragione ma il pensiero di vedere la sua bara, mentre la mettono sottoterra mi fa stare male. "Se vuoi ti accompagno io" sussurra. Alzo lo sguardo, confusa, e lo fissò negli occhi.
Dopo tutto quello che gli ho fatto passare lui è ancora disposto ad aiutarmi. La verità è che io Damiano non l'ho mai meritato. E mai lo meriterò.

"Davvero. Se non te la senti di andare da sola vengo con te" riesco solo a guardarlo in questo momento. Non riesco nemmeno a dirgli si, oppure grazie, o che ne so solo se te la senti.
Mi limito a sorridergli, e vedere le sue labbra che si incurvano in un piccolo sorriso a loro volta, basta per farmi stare meglio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 01, 2019 ⏰

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