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I primi raggi del sole colpirono Max in pieno viso facendola imprecare.
Ancora sdraiata e insonnolita ripensò alla sera prima. Billy che rideva alla sua faccia disgustata, provocata dal gin ingerito tutto d'un sorso, si ricordò della partita a Monoply stravinta da suo fratello e delle risate quando, incespicando, il ragazzo aveva raggiunto il bagno.
Billy era recentemente rientrato da Indianapolis, dove frequentava l'università. Era cambiato, forse per la morte di Neil. Non era rimasto sconvolto e Max pensò che fosse stato lui ad ammazzare il padre, non si sarebbe stupita e lo avrebbe aiutato.
Ma Neil era morto non per mano di Billy.
Un anno prima Hopper aveva scoperto un gruppetto di contrabbandieri che vendeva alcol senza licenza. Lo scontro finì male, Neil era rimasto ferito e in seguito morì in ospedale. Max non conosceva la verità ma di una cosa era certa, Neil centrava con quegli affari loschi, sua madre le aveva dovuto chiedere scusa per tutte le volte in cui aveva accusato l'ex marito (il vero padre di Max) di cacciarsi nei guai confezionando carte d'identità false. Max lo trovava un lavoro quasi onesto. Se una persona voleva ricominciare daccapo non era compito della polizia autorizzarlo o meno.
Susan aveva accettato di prendere in custodia Billy e da allora c'era stato un netto miglioramento in quella famiglia. Billy aveva iniziato a passare molto tempo con Max e a lei non dispiaceva di stargli vicino, nonostante il braccio rotto del suo migliore amico Nate (della California) non scompariva dalla sua mente. Se lo era lasciato alle spalle.
Si alzò pronta ad affrontare l'ennesimo giorno di scuola. Mancava poco a Natale e non vedeva l'ora di passarlo con i suoi amici o con Billy e sua madre, e magari suo padre.
I corridoi illuminati dalle luci a neon le davano la nausea. La calca di studenti bloccava qualsiasi passaggio e Max si ritrovò al suo armadietto con molto ritardo. La campanella suonò e finalmente il traffico scolastico iniziò a dileguarsi. Max si guardò intorno in cerca di Dustin, Lucas, El, Mike o Will, ma nessuno di loro fú intravisto dalla rossa che, annoiata si diresse verso la classe di fisica.
Prima che potesse varcare la porta una mano le si posò sulle spalle costringendola a girarsi. Gli occhi della bidella la penetrarono <Maxine? Oggi è il tuo turno. Ti sei iscritta a volontariato e oggi ti tocca la biblioteca>
Max rimase sconvolta <La biblioteca?>, chiese cercando di nascondere il sorriso spontaneo che le si era disegnato sul volto.
La donna annuì per poi allontanarsi.
Max rimase imbambolata prima di sistemarsi lo zaino in spalla e dirigersi verso l'ala ovest della scuola.
Si maledisse di non aver portato con se il suo libro, ma si disse che con con un po' di fortuna lo avrebbe trovato lì, magari ancora intonso.
La biblioteca della scuola non era il genere di luogo che normalmente avrebbe frequentato, era tutta impolverata e quello doveva renderla bella, ma Max odiava la polvere.
Vi entrò rendendosi conto di essere sola e guardandosi intorno. Cosa doveva fare?
Non le avevano dato nessuna informazione!
<Cazzo>, sussultò quando, urtando uno scaffale, fece cadere un libro sporgente.
Lo rimise a posto per poi guardarsi intorno smarrita.
Si sedette ad un tavolino poco distante, dove Lucas si recava spesso con il gruppo di dibattito della scuola.
La biblioteca era deserta e dava un senso di inquietudine a Max che amava stare tra la gente.
Deglutì alzandosi e poggiando lo zaino sulla sedia, andando in cerca di Orgoglio e Pregiudizio.
Le sezioni erano ben divise, probabilmente per il fatto che nessuno andava a cercare libri di quel tipo e, quando trovò quello che cercava se ne diede la conferma. Il libro era intonso.
Ritornò a sedersi sfogliandolo velocemente e ritrovando il punto a cui si era fermata, immergendosi subito dopo nella complicata storia d'amore di Mr. Darcy ed Elizabeth.
Non le piacevano le storie come quella, ma Jane Austen aveva un modo tutto suo per appassionare m lettore.
L'ora passò in fretta e quando la campanella suonò Max si definí dispiaciuta lasciare quel libro in biblioteca. Non poteva portarlo a casa, ma sarebbe rimasta volentieri lí tutto il giorno a leggere.
Prese un pizzo di carta dallo zaino e con la penna vi scrisse un messaggio per qualcuno di indefinito.
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Find me in a book || Madwheeler
FanfictionLa scorbutica Max da il via ad una catena di messaggi scambiati attraverso un libro inutilizzato della biblioteca scolastica. Ben presto si ritroverà incuriosita dal fantomatico ragazzo celato dietro quei messaggi e l'idea di trovargli un volto dive...