XIII (Finale)

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Prima di iniziare, volevo ringraziare di Giuliamaini1807 e CamillaRavaioli9 per aver risposto al mio "sondaggio", inoltre vi consiglio caldamente di passare dai loro profili. Vi voglio bene. (◍•ᴗ•◍)✧*。



Ricordo ancora il suo viso arrossato e i suoi occhi da pesce lesso mentre mi guardava. Quel giorno non lo scorderò mai, la nostra prima litigata e la nostra prima riappacificazione."
Jude si sedette su una sedia vicino al tavolo da pranzo e fece cenno all'ospite di fare lo stesso.
"Oltre a quello non posso certamente dimenticare il nostro primo bacio, la nostra prima volta insieme, il nostro matrimonio e la nascita dei nostri bambini... Sai mi sembra tutto un lontano ricordo, quasi un sogno. Non è che mi sono davvero sognato tutto?"
Il moro si voltò verso la finestra che dava sul giardino e con aria nostalgica osservò i suoi due figli giocare, mentre sul suo viso spuntò un timido sorriso.
"Jude, lo sai che sono tuo amico e tutto ma... A volte mi sembri proprio un deficiente. Che cosa diamine ti è passato per la testa, brutto cretino?!"
Il crestuto si alzò dalla sedia furente, riempiendo la stanza con le sue urla.
L'amico, gustandosi la scena divertito, iniziò a ridacchiare.
"Oh Caleb, non cambi proprio mai..."
"Sai, alla fine ho fatto bene a venire qui... Anche se è da un po' che parliamo di Akemi e farlo mi rammenda brutti ricordi, penso che dovremmo continuare a farlo. Insomma per la sua memoria."
Caleb si risedette con calma e abbassò lo sguardo verso il pavimento, mentre Jude annuì tornando serio.
"Lo so che manca molto anche a te, ma dobbiamo essere forti per lei. Akemi vorrebbe che noi ci supportassimo a vicenda, lo capisci no?"
L'ospite annuì e si avvicinò all'uomo davanti a sé per abbracciarlo.
Iniziò a piangere sulla sua spalla senza trattenere nemmeno un singhiozzo.
"Caleb..."
La voce spezzata del moro uscì in un soffio d'aria, sembrava quasi un sussurro.
Egli cominciò di rimando ad accarezzare la schiena dell'amico che, da quando conosceva, non aveva mai visto in quelle condizioni. Un tipo orgoglioso come Caleb che piangeva era quasi surreale e saperlo lo rendeva ancora più conscio della realtà, una realtà senza Akemi, sua moglie.
Quando Caleb si staccò si asciugó le lacrime, mente Jude tornò dai bambini.
"Ragazzi! Ho finito di parlare con lo zio Caleb, perciò ora è il momento della preghierina per la mamma. Forza venite!"
I due gemelli si voltarono verso il padre e sorrisero annuendo.
Il più grande di un paio di minuti, Cole, prese dolcemente la mano della sorella, Mia, e insieme corseró in casa.
Mia era uguale ad Akemi: aveva gli stessi occhi, le stesse labbra, lo stesso naso... Tranne i capelli, i quali erano dello stesso colore di quelli del padre, così come il carattere calmo e riflessivo.
Mentre Cole era simile a Jude d'aspetto, anzi era proprio tale e quale!
Tranne per il carattere, simile a quello della madre, compresa anche la sua burrascosità.
La famigliola si avvicinò ad un piccolo altare pieno zeppo di fiori, candele, incenso e, proprio al centro, vi era la foto sorridente di Akemi.
"Sapete, vostra madre era fantastica. Vi voleva tanto bene e vi aspettava tanto, mi spiace che voi non siate riusciti a vederla."
Jude, con la mano appoggiata sulle loro schiene, parlò ai suoi figli con un sorriso stampato in volto, ricolmo di emozioni sia positive che negative.
"Papà, la mamma sembrava davvero bellissima!"
Mia si voltò verso il padre e sorrise.
"Già..."
Cole abbassò lo sguardo, visibilmente triste.
"Lo so. Era la donna più bella che avessi mai visto e anche la più rumorosa se per questo."
I tre risero insieme e poi unirono le mani per pregare silenziosamente.
Caleb nel frattempo si era ricomposto e perciò si unì alla famiglia.
Quando ebbero concluso si abbracciarono.
"Bene ora devo proprio andare."
Il crestuto salutò l'amico e si avviò verso la porta, accompagnato dai bambini.
Mentre i due salutavano lo "zio", Jude restò dall'altare, soffermandosi sulla foto di Akemi.
"Amore mio, mi manchi tanto. Spero che tu ti sia trovata bene lassù. Sai io e Caleb ce la stiamo mettendo tutta per andare avanti qui... E i nostri bambini stanno crescendo meravigliosamente. Come vorrei che tu potessi vederli..."
L'uomo si asciugó una lacrima e poi continuó il suo discorso.
"Grazie al tuo sacrificio, ora posso parlare loro di te e possono avere una vita. Quanto eri buona... Lo sapevo e lo pensavo anche mentre ti stringevo la mano durante il parto. Ora devo andare, parleremo domani. Ricorda sempre che ti amo."
Il padre si avvicinò ai due figli e sorrise, mentre nella sua mente appariva vivido il ricordo di un amore passato che non avrebbe mai e poi mai dimenticato in tutta la sua vita.
L'uomo mandò i due bambini a lavarsi e, nel voltarsi, gli parve di sentire una docile e sottile voce che lo chiamava.
Sapendo di chi fosse quella voce che probabilmente era frutto della sua mente, sorrise mentre il suo volto si riempì di lacrime.
"Akemi, ti amerò sempre."
Sussurrò prima di preparare la cena per la sua nuova famiglia.

Spazio autrice
Scusatemi per eventuali errori, appena ne trovate uno vi prego di segnalarlo.

Eeeeee niente, è finito. È davvero finito così male. Scusate ma volevo davvero un finale inaspettato e che colpisse al corazon. ¯\_༼ •́ ͜ʖ •̀ ༽_/¯
Dopo circa un anno (o forse due?) ho finito questa ff!
Non mi sarei mai aspettata tutte quelle visualizzazioni, grazie di cuore a tutti voi lettori! (●♡∀♡)
Un sacco di emozioni mi stanno travolgendo in questo momento.
Só che 13 capitoli sono pochi ma... Direi che come mia prima storia completata vada bene.
Benee, se un vuoto vi affligge in questo momento... Potete sempre leggere la mia altra storia!
Per ora ho finito, ci vediamo con la raccolta di one shot a breve! Ciauu⊂((・▽・))⊃

L'apparenza inganna || {Jude Sharp × Oc} #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora