Gabbia.

14 2 4
                                    

Quanta tristezza c'è negli occhi di chi ha perso in modo definitivo qualcuno che amava? Quanto dolore nascondono gli occhi sfiniti dalle lacrime di un figlio che perde i genitori?

La vita è una corsa contro il tempo, un gioco da tavolo, non sai se vincerai, ne tantomeno se perderai, ma sei certo che finirà e non importa quanto corri veloce,  non potrai mai vincere contro il tempo. Cosa lasci di tuo in questo mondo quando lo lasci? Lasci una storia, una sfumatura rosa in un cielo sereno di mezza estate, una lacrima, un rimpianto, il risultato della tua corsa verso l'indefinito.

Non ci sono certezze su quello che ci aspetta dopo il nostro ultimo respiro, ma tutti, almeno una volta nella vita, guardando le stelle hanno provato una brezza, un leggiadro sussulto, un tuffo al cuore. Il cielo è immenso, ospita miliardi d stelle che ogni giorno si rinnovano, può essere una coincidenza, ma credo che se esiste un posto dove andremo a finire quello sarà proprio il cielo, dove potremmo guardare dall'alto tutto ciò che abbiamo lasciato sulla terra.

I giorni dopo furono all'insegna dell'elaborazione di tutte queste cose che non eri mai riuscita a dire, un viaggio alla scoperta dei sentimenti che hai sempre trascurato e un cammino interiore verso la consapevolezza di essere vivi e di lottare per una vita migliore, per far sì che il passato ci faccia meno male, o forse per illudersi che un giorno tutta questa sofferenza sparisca, anche se sono certa che niente passerà senza recare alcun dolore  ti ho accompagnata perché avevi bisogno di affrontare tutto questo con ilarità e so che, tutto pesa un po' di meno in due.

Cosa ti è rimasto di quei giorni? Cosa ti rimane di tutto questo, oggi che non ci sei più e non so dove sei? Confido ancora in tutte le minime cose che ti hanno aiutata ad abbattere le tue mura, a superare ogni ostacolo, a lottare contro un fuoco che bruciava la terra sotto i tuoi piedi.

Il fuoco,

brucia e distrugge ogni cosa che è nel suo raggio d'azione,

il fuoco,

fa diventare cenere qualsiasi cosa.

Non esiste niente che non riesce ad annullare.

Anche i mattoni di un caldo focolare dopo anni,

devono essere sostituiti.

L'unica cosa che possiamo fare innanzi a lui,

è cercare a dominarlo.

Come per ogni cosa bisogna combattere,

per ogni ambizione,

per ogni limite.

Solo facendo così,

potremmo dire di aver vinto sul fuoco.

Io definisco la mia vita come una gabbia, intorno alla gabbia ci sono due fuochi e solo una dozzina di secchi pieni d'acqua per spegnerli, un quantitativo che basterebbe a spegnerne solo uno o a far bruciare meno ognuno di essi. Il primo fuoco, che è quello con le fiamme un po' più alte, rappresenta il mio passato.

L'altro invece rappresenta il mio presente, la mia situazione attuale.

E io sono in mezzo a questi due fuochi che bruciano le sbarre della mia gabbia,

e che quindi scottano,

e mi impediscono di poter provare ad uscire.

Resto dentro la mia gabbia,

un po' per paura di bruciarmi le mani,

un po' perché ho paura di ciò che c'è fuori dalla gabbia,

un po' perché non credo più in una vita diversa.

Ad ognuno di noi appartiene una gabbia, alcuni hanno imparato a viverci, ad aprirla per evadere ogni tal volta che ci fosse bisogno, altri invece non riescono ad aprirla e hanno imparato a privarsi della loro libertà. Tutto dipende da come hai intenzione di affrontare le situazioni e soprattutto a quali mezzi hai per trarne vantaggio.

Bastano veramente 2 giorni per cambiare una persona?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora