È arrivato il grande giorno, siamo in macchina dirette verso il parco acquatico con la musica a tutto volume. Oggi a scuola metteranno gli esiti per vedere con quanto siamo passate e se sopratutto siamo passate, e dato che noi siamo qua le nostre compagne ci invieranno la foto dei tabelloni. <<siamo arrivateee>> spengo la musica e mi parcheggio. Appena scendiamo ci vengono incontro i ragazzi, li salutiamo e ci avviciniamo alla biglietteria. <<salve, dovrei parlare con il direttore>> mi avvicino allo sportello così da farmi sentire. <<mi scusi lei chi è?>> ma perché devono rendere tutto difficile? Se ti chiedo un favore fallo e basta. <<sono la figlia del signor Johnson, può chiamare il direttore per favore?>> sto iniziando ad alterarmi, mi giro a guardare le altre che intanto ridono di nascosto. <<scusate c'è qualche problema?>> oh finalmente è arrivato il direttore. Si gira a guardarmi e mi riconosce subito. <<tu devi essere Caroline Johnson giusto? E loro sono i tuoi amici, prego entrate>> ci fa segno di andare nell'altro cancello e prima di spostarmi saluto la ragazza in biglietteria. Ci fa entrare e lo salutiamo. <<allora ragazzi avete la colazione e il pranzo offerto da me, mi occuperò personalmente di farlo sapere ai ragazzi al punto ristoro, per qualunque cosa sono a vostra disposizione, godetevi la giornata>> lo ringraziamo e andiamo a prenderci i lettini. Siamo entrati prima dell'apertura pertanto non dobbiamo fare le corse per riuscire a prendere i posti. Intanto stanno ancora arrivando i bagnini e lo staff. << Gabri prendimi in braccio facciamo una gara>> Gabri, il mio partner, si abbassa e io salgo sulle sue spalle, e lo stesso fanno le altre. Do il via ed ecco che iniziamo a correre attirando l'attenzione di tutti. Arriviamo a destinazione e ci mettiamo a ridere quasi con le lacrime agli occhi. <<non ho parole giuro, sei lentissimo>> do un colpo al braccio di Gabriele che mi guarda male e successivamente inizia a rincorrermi. Scappo e senza rendermene conto vado a sbattere contro qualcuno. Mi giro e vedo davanti a me un ragazzo un po' più grande di me che mi sorride con la maglietta del bagnino. <<scusami>> sorrido leggermente. Si toglie gli occhiali e appena incrocio il suo sguardo mi sciolgo. È veramente bello. <<tranquilla, ti sei fatta male?>> e come posso farmi male, sono andata contro di te. <<no tranquillo>> cerco di rimanere seria e composta e quando lui sene va le altre si avvicinano urlando. <<ma è un figo>> urla Vic e annuisco ancora sotto shock. <<hai gli occhi a cuoricino>> mi prende in giro Gabri e rido. Torniamo ai lettini e dopo aver sistemato la roba, la gente ha iniziato ad entrare così ci siamo avviati verso i giochi. Andiamo a fare il multi pista e dopo aver fatto una scommessa su chi arrivava prima, siamo scesi. Appena arriviamo ci mettiamo a litigare su chi fosse arrivato prima ed interviene un bagnino. <<è arrivata prima lei>> oh cavolo è proprio lui, e ha appena indicato me. Oddio devo mantenere la calma. <<te l'avevo detto>> mi giro a guardare Enrico, il partner di Ludo. Mi giro e sorrido al bagnino che ricambia. Ci avviamo verso le scale per scendere in piscina e vengo bloccata per un braccio. <<comunque io sono Edwin piacere>> mi giro e lo guardo confusa. <<Caroline piacere>> gli stringo la mano e torno dagli altri. <<hai fatto conquiste>> mi abbraccia Vic e sorrido. <<finitela>> le avviso prima che possano fare qualche scenata. Passiamo praticamente tutta la mattinata in piscina, fin quando non arriva il momento delle onde e la piscina si riempie di adulti e bambini. Rimaniamo in acqua e noto che a bordo piscina c'è Edwin, mi saluta e io ricambio sorridendo. Partono le onde ed ecco che inizia il divertimento, ci muoviamo a tempo di musica anche se non ci riusciamo tanto bene visto che veniamo sommersi dalle onde. Ad un tratto sento fischiare dal bordo piscina, vedo il bagnino vicino a Edwin indicare un punto alla mia sinistra, sposto lo sguardo e vedo un bambino che sta chiedendo aiuto. Mi precipito verso il bambino che non riesce a prendere il salvagente lanciatogli dal bagnino, vedo il suo viso pallido e mi preoccupo. Edwin si tuffa e mi raggiunge. Tengo il bambino tra le mie braccia e lo tranquillizzo. <<credo abbia bevuto>> sta tossendo molto, Edwin annuisce e lo prende portandolo fuori dall'acqua. Gli applica diverse manovre e il bambino riesce a sputare l'acqua, intanto sono arrivati i genitori che subito hanno assistito il bambino. Mi tranquillizzo e torno in acqua dagli altri che mi abbracciano e mi tranquillizzano. Le onde ormai sono finite così esco dall'acqua e mi corico nel lettino. Ho ancora in mente la faccia di quel bambino pallida che mi guarda chiedendo aiuto. Mi metto gli auricolari, chiudo gli occhi e ascolto un po' di musica così da non pensarci, quando sento qualcuno togliermi un auricolare dall'orecchio. Apro gli occhi e vedo Edwin sorridermi, blocco la musica e lo guardo confusa. <<ti va di prendere qualcosa?>> mi giro verso le altre che mi guardano felici e rivolgo di nuovo lo sguardo verso di lui. <<va bene>> mi alzo, prendo il cellulare e lo seguo. Mi siedo al tavolo e lui va dentro al bar per chiamare una cameriera. <<come va?>> si siede vicino a me e non posso fare a meno di sorridere alla domanda che mi ha fatto. <<un po' scossa>> sospiro e mi torna in mente quella scena. <<grazie per quello che hai fatto>> mi risveglia dai miei pensieri. <<quando ho visto il bambino che non riusciva a prendere il salvagente ho capito che dovevo intervenire, non c'è bisogno di ringraziarmi>> mi sorride e ricambio. Ordiniamo da bere e chiacchieriamo un po'. Mi arriva una chiamata e rispondo subito chiedendo scusa a Edwin.
"Gabri che vuoi?" Ovviamente chiama sempre nei momenti meno opportuni.
"Caro stiamo andando a fare i giochi quando finisci raggiungici lì" certo che potevano aspettarmi.
"Va bene" aspetto sua risposta e chiudo la chiamata.
<<il tuo ragazzo?>> cosa? Che ragazzo? Forse ha capito male. <<ma chi Gabriele? Ahahah no non è il mio ragazzo, siamo amici da molto tempo, balliamo insieme>> puntualizzo e lo vedo sorridere. Intanto sono arrivate le nostre bibite e iniziamo a bere. È calato un silenzio abbastanza imbarazzante e non so che fare, ci stiamo guardando e puntualmente distolgo lo sguardo. <<ci sei da poco qua?>> intervengo cercando di rompere questo silenzio. <<si sono arrivato quest'anno>> annuisco e bevo un po' della mia coca cola. <<tu invece vieni da molto qua?>> lo guardo e noto che mi sta fissando la bocca, sarò sporca? Ho qualcosa che non va? <<si, ormai veniamo ogni anno>> sorrido e mi pulisco leggermente la bocca e al mio gesto sorride. <<beh credo che sia ora di tornare dagli altri>> abbiamo finito di bere e non so che fare. <<si andiamo>> si alza e lo seguo. Camminiamo verso la piscina onde e una volta arrivata ai lettini lo ringrazio per avermi offerto da bere. <<ma i tuoi amici?>> si guarda intorno cercandoli da qualche parte. <<sono a fare i giochi, appoggio le scarpe e vado da loro>> annuisce e si blocca. <<ti accompagno, tanto io devo andare ai giochi>> lo ringrazio e dopo aver messo apposto tutto mi avvicino a lui. <<in che gioco sono?>> bella domanda, non me l'hanno detto. <<non lo so, ma credo in quello giallo>> annuisce e camminiamo. <<io sono lì a controllare>> annuisco guardando gli atri giochi. Arriviamo e mi viene subito incontro Vic abbracciandomi. <<Caro ti prego aiutami, vogliono obbligarmi a fare lo scivolo giallo>> rido e guardo i ragazzi dietro che ridono. <<stai con me tanto neanche io lo faccio>> la tranquillizzo. Sorrido a Edwin che intanto mi ha fatto segno che stava andando a bordo piscina. <<cosa vuol dire che non lo fai?>> si avvicina Enrico. Lo guardo e noto subito il suo intento quando vedo anche gli atri due avvicinarsi. Indietreggio un po' e li vedo ridere. <<ragazzi io ho paura, se lo volete fare, fatelo voi>> li guardo male e appena mi giro due secondi mi sento prendere in braccio e vengo trascinata su verso lo scivolo. <<io vi ammazzo, giuro che lo faccio>> non provo neanche a bloccarli perché so che non ci riuscirei e infatti in risposta ricevo solo risate. Arrivo allo scivolo e mi trovo costretta a farlo. Mi siedo e aspetto il via del bagnino che non tarda ad arrivare. Scendo e ho il cuore in gola, arrivo sott'acqua e appena risalgo noto che non sto tanto bene. Ludo, Vic e Hele l'hanno notato e infatti si precipitano in acqua per aiutarmi ad uscire. Mentre scendevo ho sbattuto il ginocchio sinistro, che un mese fa è stato sottoposto ad un intervento, e adesso mi fa molto male. Stanno cercando di farmi uscire ma non riescono, intanto sento che il ginocchio fa sempre più male. Sento prendermi dai fianchi e posarmi fuori dalla piscina. <<Caro guardami>> è la voce di Edwin, mi tranquillizzo un po' ma il dolore è sempre più forte. Sto perdendo sangue, sicuramente si sono aperti i punti. È arrivata una macchinina con un infermiere che si è precipitato ad aiutarmi. <<Edwin per cortesia dammi una mano a metterla sulla macchinina>> lui annuisce e mi prende in braccio facendo attenzione a non farmi male. <<Caro ti aspettiamo in infermeria>> annuisco e si dirigono all'entrata.
Sono in infermeria e vengo appoggiata sul lettino, quando sento la voce di mio padre. Mi stanno medicando la ferita ed ecco che lo vedo entrare. <<Caro come stai?>> mi abbraccia preoccupato. <<tranquillo sto bene, mi fa solo un po' male. Si sono aperti i punti e ho perso un po' di sangue>> mi sorride leggermente e guarda quello che fa il medico. <<dove sono gli altri?>> li sto cercando ma non li trovo. <<sono qua fuori che aspettano>> annuisco e aspetto che il medico finisca. <<ok Caroline, ho chiuso la ferita. Ti ho messo sopra una benda impermeabile così potrai entrare in acqua però devi usare almeno una stampella per appoggiare il meno possibile la gamba a terra>> annuisco e capisco il motivo per il quale è venuto papà. <<fai attenzione>> mi raccomanda papà prima di andare via. Annuisco e dopo averlo salutato mi avvicino agli altri. <<Caro scusaci, siamo dei cretini>> intervengono subito i ragazzi e gli sorrido tranquillizzandoli. Torniamo ai lettini e mi ci siedo sopra. <<adesso non ci muoviamo più da qua per tutto il pomeriggio>> guardo Vic e mi auguro stia scherzando. <<scordatelo, non potrò fare i giochi ma in piscina ci entro tranquillamente>> puntualizzo e ride. Mi sistemo nel lettino e parliamo un po' tra di noi su quello che dovremo fare per prossime gare. Passiamo più di un'ora così tanto che ad un certo punto Gabri chiede di andare a mangiare vista l'ora. Ci avviamo al ristorante che ovviamente si sta riempendo e ci sediamo a un tavolo. <<non ho ringraziato Edwin>> intervengo pensandoci. Gli atri mi guardano sorridendo e io li guardo confusa. <<ti piace eh?>> alzo gli occhi al cielo e sorrido.
Mangiamo tra una risata e l'altra e una volta finito torniamo ai nostri lettini. Ci sediamo e Ludo guarda verso la piscina, seguo il suo sguardo e vedo che al bordo della piscina c'è Edwin. <<ha cambiato postazione>> mi guarda Ludo sorridendo, ricambio il sorriso e continuiamo a parlare.
Abbiamo passato tutta la giornata chiacchierando e facendo avanti e indietro tra piscina e lettini. Adesso è arrivata l'ora di andare via anche perché il parco sta per chiudere. Ci prepariamo e veniamo bloccati dal proprietario. <<Caroline ho saputo cosa ti è successo e mi dispiace molto. Vi va di fermarvi un po' di più? Così magari potete farvi un bel bagno nella piscina vuota>> mi giro a guardare gli altri e annuiscono, così accetto e lo ringrazio. Posiamo tutta la roba e ci sediamo di nuovo. Vediamo che piano piano il parco di sta svuotando e che alcuni bagnini stanno andando via. <<ragazze noi dobbiamo andare perché abbiamo una cena con dei nostri amici>> intervengono i ragazzi. Li salutiamo e vanno via. <<abbiamo conosciuto tre bagnini>> intervengono Ludo, Hele e Vic. Mi giro a guardarle curiose facendole segno di continuare. <<sono quelli vicino a Edwin>> mi giro a guardarli e non sono niente male. <<bella scelta ragazze>> sorrido e ricambiano. <<datemi una mano ad entrare in acqua>> ormai il parco è vuoto e possiamo entrare in piscina. Edwin e gli altri tre bagnini sono ancora qua a bordo piscina che ci guardano. Entriamo in acqua e con l'aiuto delle ragazze andiamo verso l'acqua alta. Non posso galleggiare dato che la gamba sinistra non la posso poggiare, quindi mi trovo costretta a restare nell'acqua un po' più bassa. Intanto i tre bagnini si sono tuffati e hanno raggiunto le ragazze e Edwin non so dove sia andato. Sono da sola che guardo le ragazze giocare con i bagnini quando vicino a me vedo un ragazzo sott'acqua che sta andando verso l'acqua alta. Appena esce capisco che è Edwin e quando si gira mi sorride e mi raggiunge. <<ei come mai sei qua?>> lo guardo e non posso fare a meno di sorridere, è così bello. <<non posso andare nell'acqua alta perché non posso muovere la gamba e non posso galleggiare>> annuisce e mi prende in braccio. <<ma che fai?>> rido mentre piano piano si allontana dalla riva. <<ti porto nell'acqua alta>> sorride e solo ora noto che le nostre facce sono a pochi centimetri di distanza. Siamo ufficialmente nell'acqua alta e stringo la presa nel suo collo. <<stai tranquilla ci sono io>> sorrido leggermente e allento un po' la presa vedendolo sorridere. Toglie un braccio dalle gambe e lo posa sulla mia vita insieme all'altra, adesso siamo faccia a faccia, che imbarazzo. Ci scambiamo degli sguardi e anche qualche sorriso. <<ei è meglio se torno a riva così ti fai una nuotata tranquillo>> mi stacco da lui e mi avvio con difficoltà verso la riva. <<vieni qua, voglio stare con te, non mi interessa di farmi una nuotata>> mi blocca e mi riprende dai fianchi. Non posso fare a meno di sorridere per quello che ha detto ed ecco che cala di nuovo il silenzio. <<grazie per prima>> intervengo pensando a quando mi ha tirato fuori dalla piscina. <<per cosa?>> mi guarda confuso e alzo gli occhi al cielo. <<per avermi tirato fuori dalla piscina ed essermi stato vicino>> puntualizzo e mi sorride avvicinandomi più a se. Dietro di me sento le ragazze ridere e scherzare con i bagnini e mi viene da ridere, e successivamente anche Edwin ride guardando la scena. Continuano gli sguardi tra di noi e piano piano si avvicina lasciandomi un bacio...
STAI LEGGENDO
Innamorata di un bagnino
Storie d'amoreCaroline una semplicissima ragazza di 18 anni, che all'età di 6 anni si è trasferita dall'America con suo padre dopo la perdita della madre. Insieme hanno deciso di iniziare una nuova vita in Italia, precisamente in Sardegna. Qua è dove passerà la s...