Il gemello della mia migliore amica 2

Capitolo 15

Dire che la serata è passata bene è un eufemismo, Ryan ha firmato il contratto per assumere il mio ufficio come legale ufficiale della Tommy Hiflinger e la sua compagnia non mi è per niente dispiaciuta.
Mi alzo dal letto con un sorriso rilassato sulle labbra e stento a riconoscere il mio riflesso nello specchio.
Non sembro una di quelle ragazzine innamorate con le guance rosa e il sorriso sulle labbra, sembro solo una donna la cui vita sta tornando passo dopo passo a seguire la strada giusta.
Mi stringo nel mio pigiama di seta mentre saltello scendendo le scale. Sono già tutti seduti a fare colazione e la mia entrata attira molti sguardi.

-buongiorno gente!-

Mi siedo al mio solito posto e non faccio nemmeno caso ad Ash che seduto al mio fianco, osserva ogni mio movimento.
Monique appoggia sulla tavola una tazza di caffè caldo e la mia solita brioche al cioccolato.

-sembri di buon umore..... A quanto pare è andata bene!-

Sky mi guarda sorridendo ed io la imito nascondendo la mia espressione dietro la tazza.

-è andata....-

Mio padre dall'altro capo della tavola alza un sopracciglio e sulle labbra compare il solito ghigno che non promette nulla di buono.

-sei tornata presto e non in compagnia..... Non hai concluso la serata?-

Spalanco gli occhi e arrossisco.

-papà!-

Ash al mio fianco inizia a tossire a causa della colazione che gli è andata di traverso. Brittany Al suo fianco gli tira qualche pacca sulla schiena mentre fa saettare lo sguardo tra me e il suo fidanzato.
La biondina si sposta i capelli dall'altro lato e il diamante al suo dito brilla come a volermi ricordare che ha già una proprietà.
Laila si arrampica sulla mia sedia richiamandomi per farla salire in braccio.
Inaspettatamente mi abbraccia e lascia un bacio sulla mia guancia continuando a stringermi forte.

-comunque stasera doveva tornare a Parigi per degli affari e ci ha invitati tutti a cena-

Mia madre spalanca gli occhi e per poco non sputa il suo succo d'arancia sul tavolo.

-e dimmi un po' signorina. Come facciamo ad arrivare a Parigi se ci sono più di cinque ore di macchina?-

Alzo un sopracciglio e bevo un'altro sorso di caffè.

-non ho mai detto che saremo andati in macchina-

Oliver mi guarda confuso e da voce alla domanda che tutti stanno elaborando.

-che intenzioni hai sorellina?-

Ridacchio osservando le loro reazioni e mi alzo dalla sedia.

-vedrete..... Tra un'ora massimo partiamo. Mettete già degli abiti eleganti per la cena-

Cammino fuori dalla sala da pranzo facendo dondolare i miei capelli biondi che diversamente da solito sembrano più belli e voluminosi.
Nel frattempo ho affittato un'auto a sette posti così da non scomodare ogni volta Jacks.
Dopo una doccia veloce, mi avvolgo in una vecchia felpa morbida senza mettere nulla sotto ed esco dal stanza precipitandomi nella mia cabina armadio.
Mi siedo per terra e rabbrividisco quando le mie gambe umide entrano a contatto con la superficie fredda.
Apro un grande cassetto per prendere le louboutin ancora confezionate, in fondo scorgo un'altra scatola a righe rosa e nere e la prendo tra le mani.
Ridacchio leggermente quando mi rendo conto di cosa si tratta, scaccio dalla mente il pensiero ed evito di sciogliere il nastro che la sigilla.
Senza voltarmi faccio scivolare la scatola sul pavimento e salto dallo spavento quando sento qualcuno gemere.

-non sapevo che in questa casa le scatole camminassero-

Arrossisco immediatamente e mi volto cercando di tirare giù la felpa per coprire le cosce nude.