CAPITOLO CINQUANTADUE: Abbiamo trovato un...

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-19, 1 Giugno.

Mi sto rassegnando, solamente diciannove giorni e il mio cuore cesserà di battere, i miei occhi si chiuderanno ed il mio corpo diventerà freddo.
Solamente diciannove giorni.
È così crudele, come può finire la vita così?

Nonostante la vicinanza di Kaleb e Linda, sto male ed i miei genitori verranno qui a breve.
Gli altri del gruppo sono tutti a Bristol e purtroppo io e Linda dobbiamo studiare per gli esami e siamo rimaste a New York.

"Ho paura Marty" la mia migliore amica mi abbraccia, stringendomi a lei sempre più forte, come se non volesse lasciarmi andare.

"Non posso farcela, tu sei mia sorella" comincia a piangere ed io mi trattengo per non peggiorare la situazione.

"Tranquilla Linda, andrà tutto bene" e nel mentre sussurro queste parole, so benissimo che non è così.

-3, 20 Giugno.

Mi sveglio sentendo il telefono squillare, in questi giorni sono stata molto stanca e ho faticato molto a camminare, leggo il nome sul telefono e quando leggo il numero del dottore un pizzico di speranza si impossessa di me.

"Martina, abbiamo trovato un donatore, ma l'operazione sarà possibile farla il 24" mi comunica e posso sentire il mio cuore ricominciare a battere.

"Grazie dottore! Grazie!" le lacrime scendono e chiudendo il telefono mi dirigo da Linda stringendola a me e dicendole della buona notizia.

Chiamo immediatamente Kaleb e risponde subito.
"Kaleb, ho trovato un donatore" dico e dopo averlo sentito deglutire parla.
"Ti amo Martina" sono le sue ultime due parole che mi lasciano perplessa, perché dopo di esse chiude definitivamente la chiamata.

Avverto subito i miei, che felicissimi della notizia dicono che arriveranno presto, prima dell'intervento, ma altre domande si intrufolano nella mia testa, ovvero: Perché la strana reazione di Kaleb?

365 giorni di noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora