EPILOGO

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"Sofia, vieni qui!" Questa bambina un giorno mi farà ammattire.

"Mamma, mamma, ma lui chi è?" La sua piccola mano si posa sulla tomba di Kaleb Scott, suo padre.

Dopo aver letto la lettera è entrato il dottore, dandomi la notizia della gravidanza, e mi ricordo perfettamente il giorno in cui l'ho concepita e adesso mi è rimasto qualcosa di lui.

"Lui è tuo padre" una lacrima scorre sul mio viso e mi affretto ad asciugarla con il palmo della mano, ormai sono passati 4 anni, ma lui mi fa lo stesso effetto.

"Quando lo vedrò?" chiede con speranza e il mio cuore si spezza ancora una volta.

"Un giorno lo vedrai, lui ha salvato la vita alla tua mamma" sussurro accarezzandogli il viso, nel mentre tiro su col naso.

"Ciao papi, quando ti vedrò voglio stringerti così" porta le sue mani alle spalle, stringendosi da sola in un abbraccio.

Spero che Kaleb la stia guardando, per vedere ciò che abbiamo fatto e per sapere che lui, anche se non è qui, è con me, dentro al mio cuore.

Vorrei che sapesse che non smetterò mai di amarlo, i giorni non passano mai senza lui, ho confuso sconosciuti per lui, guarda quanto sono innamorata?
In fondo è questo che fa l'amore, sembra tutto bellissimo, rose e fiori, ma poi, lentamente ti uccide, lasciandoti in mille pezzi.

Ricordo ancora quando dicevo di aver paura di morire, parlavo del mio cuore e del timore che un giorno si fermasse, ed ecco qua; il mio cuore si è fermato e rotto da quando te ne sei andato, hai visto? Non è cambiato molto.

Adesso però nostra figlia mi chiama Kaleb, la vedi che meraviglia?
Saresti stato un padre favoloso, ma non tutte le storie finiscono bene e la nostra è una di quelle.

365 giorni di noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora