Capitolo 4

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"Il progetto è semplice: dovrete spiegare in modo approfondito ma sintetico il meccanismo  della psiche umana".

La professoressa concluse il suo monotono discorso tirando su gli occhiali dal ponte del naso.

Scrutò torva tutta la classe prima di raccogliere i suoi fogli in una pila ordinata ed estrarne uno dal mazzo.

Arricciò le labbra emettendo un verso di disappunto e apportò alcune correzioni al manoscritto.

Gli alunni la osservavano accigliati, seguendo ogni suo movimento con fare annoiato.

Sapevano perfettamente cosa sarebbe successo.

Ashton era seduto al primo banco, come al solito.

Chelsea all'ultimo, estranea al mondo esterno.

Come al solito.

"Ora vi dirò le coppie. Non tollero una sola protesta".

Scandì lentamente la donna corrugando le sopracciglia grigie.

"Hemmings, Thompson".

Disse indicando con un cenno del capo prima Luke poi una ragazza bionda all'altro capo della classe che sbuffò scocciata.

"Hood".

Puntò il suo sguardo su Calum per poi spostarlo dai lunghi capelli castani che la osservava impietrita dalla sua decisione.

Un sorriso perfido si aprì sul volto scavato della donna.

"Charlotte".

Ashton spostò gli occhi sulla diretta interessata e la vide spalancare gli occhi blu dalla sorpresa.

Decisamente non se lo aspettava.

Avrebbe dovuto conoscere meglio la professoressa di psicologia.

Una stronza bastarda.

L'elenco delle coppie andó avanti lentamente per un po', Ashton seguiva il discorso annoiato, non gli interessava sapere con chi sarebbe finito.

Eccetto per una persona.

"Irwin".

Sentir chiamare il suo nome destò la sua attenzione.

I secondi che seguirono si moltiplicarono all'infinito.

"Hood".

Ashton si irrigidì visibilmente sulla sedia e voltò il capo verso l'ultimo banco, quei temibili occhi neri lo stavano fissando proprio in quel momento con un'aria di profondo divertimento.

Incrociò lo sguardo soddisfatto di Calum e si scurì in faccia.

Lo avevano accerchiato.

***

Camminava con passo lento e strascicato verso quella cosa cadente e scrostata che definivano casa Hood.

Peggio di così non poteva andare.

"È solo una ragazza, solo una ragazza".

Continuava a ripetersi.

Solo una ragazza.

Esitò parecchio davanti alla porta metallica.

Lo avrebbero preso per un completo idiota, lo sapeva.

Non dovette aspettare molto che si sentì uno sferragliare dentro alla serratura e i cardini che scricchiolavano.

Ashton abbassò lo sguardo per incontrare quello di una ragazzina minuta e imbronciata, sembrava fosse stata ficcata dentro a forza in quel maglione di tre taglie più grande.

Incomplete|| Ashton Irwin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora