Sceglierei te

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Tish's POV

Lo vedo vagare per la mia camera soffermandosi di tanto in tanto ad osservare i poster appesi quà e la mentre io consumo la mia camel blu appoggiata alla finestra.

"Sembra la stanza di un serial killer" afferma dirigendosi verso di me "mi fa paura tutto questo metal"

Mi circonda i fianchi con le sue mani e guarda la mia sigaretta in segno di disapprovazione.

"Ho tolto giusto ieri i poster delle winx, se mi avvertivi te li avrei fatti vedere"

A quelle parole segue una mia espirazione di fumo che fa muovere leggermente un riccio ribelle sul suo volto.

Lo vedo chiudere gli occhi per mantenere la calma. Sa che con me dovrà farlo spesso.

"Facciamo una scommessa" chiede dunque allontanandosi da me e prendendo posto sulla sedia della mia scrivania

Spengo la sigaretta e incrocio le braccia non sapendo cosa aspettarmi.

"Tu niente fumo e io niente cibo Messinese, chi prima sgarra paga pegno"

Non tardo a rispondere

"Assolutamente no"

"Hai sempre detto di non essere dipendente dal fumo" puntualizza "bene, scommetti con me"

Non ci credevo neanche io alle mie parole e lui lo sa. Non mi piace dover fare a meno delle cose che mi fanno stare bene, e il fumo da quattro anni a questa parte mi ha aiutato.

E anche se comporta un'alta possibilità di morte precoce: Cristo correrò questo rischio.

"No" ripeto

"Cacasotto"

Qui sono io quella scorbutica, Urso torna al tuo posto.

Lo raggiungo e mi siedo sulle sue gambe circondando il suo collo con le mie mani e facendo sfiorare i nostri nasi.

"Cretino"

"Cacasotto" sussurra nuovamente

"Tra l'altro non è equa la cosa" mi lamento

"Io soffirei sicuramente di più infatti"

"Chiaro, deve essere frustrante non toccare granite ed arancini per qualche giorno"

"Invece non inalare schifezze è da matti"

Rido e unisco le nostre labbra

"E poi quale sarebbe la penitenza per il perdente?" domando

"Quella la possiamo scegliere dopo" dice malizioso

Gli spettino i capelli nervosamente mentre sento qualcuno graffiare la mia caviglia. Istintivamente mi abbasso e noto Miroslav sull'orlo della sedia su cui eravamo seduti.

Guardo Albe prima di scoppiare in una rumorosa risata.

"Compare ora sta con me" lo rimprovera lui

Amo la capacità che ha di chiamare compare anche un gatto.

Inizia ad accarezzarlo difficoltosamente. I gatti sono diffidenti in partenza eppure non ci mise molto ad entrare nelle sue grazie. D'altronde è il mio Miroslav, lui sa!

"Siamo a casa!"

Ecco il primo superstite della famiglia che si fa vivo in questo grigio lunedì di Agosto: mia mamma.

Mi alzo velocemente dalle gambe di Alberto tornando ad appoggiarmi al davanzale della mia finestra.

"Buongiorno Signora" la saluta alzandosi e porgendole la mano

A basso volumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora