1. Le disavventure di uno Slender frainteso.

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"Mi fa rabbia pensare a tutto ciò che gli uomini hanno combinato fino ad ora... sanno solo puntare il dito contro coloro che non ritengono normali, come se fossero dei sulla terra, sempre pronti a giudicare. Si credono tanto buoni, ma le loro anime sono nere come la pece! Ebbene, non vorrei sembrare saccente, questo è ciò che ho vissuto. Io mi definirei realista."
Fissai quella creatura negli occhi, cercando ogni minimo segno di cedimento nella corazza impenetrabile che proteggeva e oscurava le sue emozioni. Improvvisamente si girò:
"Hai ragione, non siamo la migliore delle razze. " alzò le spalle e scese dall'albero.


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Appunti: Tutta la storia sarà scritta dal punto di vista di Slenderman, che non sarà quello classico, cioè "ti faccio impazzire e mi sbrano te e tutta la tua famiglia", ma uno dei miei 4 diversi canoni, precisamente il secondo poiché non esiste una versione definitiva di questo personaggio e di tutti quelli che gli ruotano attorno (ognuno fa un po' come gli pare, si potrebbe dire). A volte è bello rinnovare e reinventare dato che alla fine dei conti fa parte della mitologia moderna (e esistono tante differenti versioni di un mito).  Mi sono un po' seccata, dopo l'ennesima storia horror dello Slender che si pappa tutti, quindi volevo scrivere qualcosa di diverso. Comunque non sono la prima a provarci e potrebbe uscirne un'obrobrio... ma se non si sperimenta, non ne può nascere nulla di nuovo. Spero non vi metterete i paraocchi, passando alla prossima fic e leggerete ciò che una comune studentessa come me può creare. Apprezzerete di sicuro e se non lo farete, beh... Ballerò il tango con un costume da pollo e un sedano in bocca al posto della consueta rosa (<_> mi sto già pentendo!). Enjoy!! And expecially review! *inizia a preparare il costume da pollo*
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1. Knocking on the roof.


Rovistai nella libreria alla ricerca di un buon libro da leggere e, trovatone uno che avevo letto solo 3 volte, lo appoggiai sul tavolino vicino alla poltrona. Un leggero fischio mi segnalò che l'acqua per il tè era pronta, la versai nella tazza e vi posai un filtro: qualche minuto e avrei avuto tutto ciò che mi serviva a rilassarmi. Buttandomi a peso morto sul velluto rosso spento e appoggiando le lunghe braccia sui braccioli, mi concessi un sospiro di sollievo. Non c'era più nessuno in casa, finalmente! Mi spostai un po' per trovare una posizione più comoda, stendendo le gambe per terra. Aprii il libro e presi la tazza, soffiandoci sopra. Era tutto così tranquillo, così calmo, così meravigl-
Tonf!!
"Ma che accidenti?!"
Il soffitto tremò un'altra volta, facendo ondeggiare il candelabro, mentre la polvere cadeva fitta.
Cacciai via la sostanza grigia dallo smoking e mi alzai per teletrasportarmi fuori.
Tonf!!
La tazza mi scappò dalle mani e il contenuto mi finì diritto in faccia, ustionandomi.
"Giuro che se becco il responsabile di tutto ciò, gli farò fare un bel volo giù dalle cascate vicine!" ringhiai tra i denti e arrivai direttamente al disopra dell'edificio sotterraneo.
Mi nascosi immediatamente, c'erano degli uomini, probabilmente operai, e delle ruspe. A quanto pare stavano costruendo un nuovo edificio.
Come si permettevano di entrare nel mio territorio?! Non avevano dato retta alle voci che si erano diffuse nel paese vicino?! Molti prima di loro avevano tentato di violare la foresta, ma ero riuscito a scacciarli via tutti e qualcuno ci era pure restato secco.
Iniziai ad osservarli, arrampicandomi sulla cima di un albero con i viticci (si, non i tentacoli! E' fondamentalmente sbagliato tradurre il termine "tendrils" con tentacoli perché sono due cose totalmente differenti, anche se potrebbero sembrare la stessa cosa).
Avrei aspettato fino al tramonto e poi avrei potuto svolgere il mio lavoro egregiamente.
"Eheh, vedrete che bel benvenuto vi ho preparato, stolti!"
 
Qualche ora più tardi...

Il sole era completamente sceso e gli operai si stavano preparando ad andare nelle loro case.
Ero stato davvero fortunato: una densa nebbia si era diffusa nella foresta, l'atmosfera era a dir poco perfetta. Respirai l'aria densa e mi teletrasportai vicino ad un'escavatrice dove due operai stavano discutendo. Mi fermai ad ascoltare.
"Senti, ma non è imprudente stare in un posto come questo?" chiese l'uomo con un tono tremolante. Aveva paura, era lampante.
"Che intendi dire?"
"Sai... tutte le storie su questo posto, non sono rassicuranti. Soprattutto su... tu sai cosa."
"Intendi dire lo Slenderman?"
"Shhh! Non dire il suo nome, potrebbe apparirci alle spalle all'improvviso!"
Sorrisi, non era una cattiva idea. Mi mossi veloce e salii sulla ruspa, coprendo i pochi raggi della luna che attraversavano la nebbia.
"Ehi, cos'è quell'ombra-?" disse uno dei due, indicando la nera silhouette della mia figura sul terreno. Tirai fuori i viticci in posizione di attacco, lasciandoli ondeggiare minacciosamente al vento, mentre iniziai a fissare i due con scherno.
Quei poveri stolti si girarono. Per poco non creparono di una morte istantanea per l'infarto che gli feci prendere. Il primo rimase congelato sul posto, trattenendo il respiro e forse anche l'anima, mentre il secondo se la diede a gambe levate.
Mi concentrai su quello a portata di mano, avvicinandomi a lui. Quando solo pochi centimetri ci separavano, inclinai la testa e la pelle del mio viso iniziò ad aprirsi, fino a rivelare una serie di denti affilatissimi. Un ghigno compiaciuto mi si dipinse sul volto.
Quel mollaccione non resse a lungo, cascò per terra come se fosse stato morto. Sospirai, quando la finiranno di darmi fastidio? Non chiedo tanto, voglio solo stare solo!
Teletrasportandomi alle spalle dell'altro e gli attorcigliai un viticcio attorno alla caviglia, trascinandolo in aria. Quello iniziò a ribellarsi come un forsennato, tanto che dovetti avvolgerlo fin sulla vita per fermarlo. Ripetei lo stesso procedimento di prima, facendogli intendere che lo avrei divorato vivo, ma quello non svenne come l'altro:
"Lasciami andare, bestia immonda che non sei altro! Perché non vai al diavolo?!"
Uh, perché certa gente non può starsi zitta?! Che pezzo di idiota! Come se fosse stato nella condizione di dirmi quelle cose. Debole essere umano, non sai fare altro che giudicare anche quando sai che farai la fine del pollo.
Sorrisi, teletrasportandomi via nel profondo della foresta. Qualcuno griderà parecchio questa notte!

Ciò che successe poi...

Dopo quella notte, passati i primi due giorni, la situazione sembrava essersi calmata. Non c'era più nessuno e mi sentii sollevato dal fatto che avessero deciso di mollare tutto dopo lo spiacevole incidente accaduto a quegli operai. Ma purtroppo mi sbagliavo terribilmente.
Il terzo giorno tornarono e portarono con loro la polizia, appena lo scoprii, rimasi di sasso. Ora dovevo stare attento il doppio del solito, non sono immune ai proiettili e c'erano troppe persone, mi sentivo in trappola. Avevo sperato di non provare mai più quella sensazione opprimente, mentre vecchi ricordi riaffioravano alla mente. Ricordi che volevo rimanessero isolati nei meandri della mia memoria. Mi sembrò insensata tutta questa attenzione, non avevo nemmeno iniziato a infastidirli per davvero! Mi dovetti nascondere più di una volta e la casa sotterranea rischiò di cadere a pezzi più di una volta. Dovetti trasferirla in un'altra ubicazione, consumando tutte le mie forze. Durante la seconda settimana, decisi di indagare. A quanto pare quel pezzo di terra vicino al limitare della foresta apparteneva ad una vecchia che se ne voleva disfare a tutti i costi e l'avrebbe venduta a qualcuno che l'avrebbe comprata a condizione che ci fosse stata una casa di montagna per le vacanze compresa. Quella vecchia doveva essere davvero disperata! Davvero bizzarro, non credevo gli umani mi temessero così tanto da accettare uno scambio del genere. In un certo senso fui sollevato, almeno non era un centro commerciale o un parcheggio e simili. Appena avrebbero finito i lavori e avessi recuperato tutte le forze, avrei scacciato facilmente chiunque si fosse stabilito in quella casa.
Iniziò a ronzarmi in testa l'idea di prenderne possesso e di renderla la mia dimora personale, quella vecchia era ridotta malaccio e l'idea mi sembrava davvero buona, l'avrei mollata ai miei "coinquilini".

Avrei spaventato a morte coloro che vi fossero entrati e finalmente avrei avuto un po' di pace! Niente più cravatte a pois arcobaleno, montagne di rose o vestiti "fashion", finalmente!

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Angolo dell'autrice: prima di tutto devo dire che faccio parte di quel fandom che pensa che lo Slenderverse e le Creepypasta siano un mondo a parte (su deviantart). Infatti ho due slender OCs, uno dei quali è una "bambina" viziata incredibilmente insopportabile.
Comunque le mie quattro differenti versioni rispecchiano i miei quattro punti di vista contrastanti sul nostro caro spilungone U-U ho scelto il secondo perché ci sono poche storie "positive" su questo personaggio.
Allora, ti è piaciuto il primo capitolo?
Come senti che andrà la storia?
Dovrò travestirmi da pollo e ballare il tango con un sedano in bocca?
Se riesci a indovinare gli altri personaggi che condividono la casa con Slenderman ti abbraccio U-u' ho lasciato indizi, quindi si può fare!

P.S. questa storia era già stata pubblicata su un altro sito. Valuterò se continuarla solo se sarà apprezzata.

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