3. Benvenuto.

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3. Benvenuto.

Mi congelai completamente, mi aveva scoperto! Lasciai cadere la borsa rotta per terra ed indietreggiai di un passo. Lei continuava a fissarmi, era immobile e pareva avesse smesso di respirare. Poi spostò il piede sinistro all'indietro, senza mai perdermi d'occhio. Scrutandomi con uno sguardo indecifrabile.
Improvvisamente iniziò a tremare e si appoggiò al muro, scivolando piano finché non si fu seduta. Il suo respiro era accelerato notevolmente. Doveva avere molta paura, abbastanza da paralizzarla e impedirle di gridare.
Mi teletrasportai fuori, vicino ad un albero e mi ci appoggiai. Ero stato incauto, troppo incauto... non ero un novellino e ciò che mi era accaduto era imperdonabile. Come avevo potuto abbassare la guardia? Per uno stupido odore poi?! Che accidenti mi era saltato in mente?
Beh, almeno l'avevo spaventata, era ciò che volevo!
Iniziai a dirigermi verso casa, contemplando la foresta avvolta dalle tenebre notturne. Nel cielo scuro splendevano innumerevoli stelle, la luna piena brillava più del solito e qualche gufo svolazzava da un albero all'altro.
Era tutto così tranquillo e pacifico. Desiderai ardentemente che restasse così per sempre.
Mancava poco per arrivare, mi teletrasportai direttamente sull'uscio.
"Casa dolce casa! Soprattutto silenzios- "

Sponk!

Abbassai subito lo sguardo, notando che c'era qualcosa davanti al mio piede. Una grande borsa nera a pallini multicolore giaceva a terra. Rimasi a fissarla, sperando con tutte le mie forze che fosse solo un'allucinazione visiva. Ma era lì e non spariva.
"Oh, no..."
Indietreggiai di un passo, considerando l'idea di darmela a gambe levate e nascondermi in qualche luogo remoto della nazione. Guardai a destra e a sinistra, controllando che nessuno mi avesse visto e indietreggiai di nuovo, molto lentamente.

Sbeng!

Girai la testa lentamente, sudando freddo, incontrando così un grosso sorriso e due occhi più neri dell'oscurità stessa.
"Fratellone, ti ho trovato!!" disse allegramente l'altro slender, abbracciandomi e rischiando di stritolarmi.
"S-splendor... s-sto... s-soffocand-!!" cercai di liberarmi dalla sua stretta di eccessivo affetto, riuscendoci per fortuna.
"Ahah, scusa Slendy, a volte non riesco a controllarmi! Ero venuto a cercarti dato che non eri in casa. Mi sei mancato tantissimo, fratellone!!" si riattaccò di nuovo a me, rischiando di farmi morire un'altra volta per la mancanza di ossigeno. Certe volte Splendor è fin troppo affezionato. Beh... diciamo sempre. Si fida degli altri come un'idiota, finendo così per farsi male da solo... e quando perde il controllo è meglio non essere nelle vicinanze. In quei momenti fa davvero paura.  Ma per fortuna ciò accade di rado, di solito è molto solare e alquanto invadente.
"O-ok, ok, ho capito, ti sono mancato! Ma voi tre non dovevate rimanere ancora per una settimana? E' successo qualcosa?" iniziai a fissarlo con sospetto, che cosa avevano combinato questa volta?!
"Oh, ecco... nulla di grave! Non ti preoccupar- "
"E' stato lui, vero?!" lo interruppi con rabbia. Si, doveva essere così! Causava così tanti problemi che ancora mi stavo chiedendo per quale strano motivo gli permettessi di stare ancora in casa con noi.
Splendor abbassò la testa, il suo sorriso si ribaltò ed annuì tristemente.
"Che diavolo ha combinato questa volta quell'imbecille?!" ringhiai furioso, mentre mi sentivo bruciare dalle viscere.
"E-ecco... a quanto pare ha di nuovo importunato l'essere sbagliato e con importunato tu sai cosa intendo..." disse arrossendo per l'imbarazzo a causa della sua timidezza riguardo l'argomento alquanto scottante.
Assunsi un'espressione schifata, mentre dentro di me si dipingevano le visioni più terrificanti: banditi dalla terra, condannati a morte o a stare appesi ad un masso fino alla fine dei nostri giorni e chissà quali altre terribili conseguenze il gesto di mio fratello avevano provocato.
Scacciai via un brivido e mi riappropriai della mia rabbia.
"S-sì, ma per fortuna non è successo niente! Trendor l'ha bloccato prima che potesse avviare l'opera... "dichiarò Splendor, un po' spaventato dalla mia ira, il suo volto era ancora tutto rosso.
"Uff... che fortuna!" dissi sarcastico "E adesso di preciso dove sono quei due?" incrociai le braccia, sbattendo la punta del piede destro a terra ripetutamente.
Splendor iniziò a giocare con le dita con fare nervoso, sospettosamente nervoso.
"Ecco, sono stati trattenuti lì per quello... hanno detto di non preoccuparsi e che ci raggiungeranno presto."
In quel momento potevo interrogarlo, fargli domande fino a portarlo sull'orlo dell'esasperazione e di sicuro gli avrei strappato tutto ciò che sapeva, ma ero davvero troppo stanco.
Era incredibile il fatto che ogni volta che i miei fratelli facevano un viaggio senza di me si cacciavano nei guai, guai seri. La mia testa si era fatta pesante e potevo già sentire il mal di testa che bussava alla porta.
"Va bene così, Splendor. Ora sarà meglio se ci rilassiamo... mi sento già debole..."
Splendor mi guardò preoccupato, saltandomi addosso e prendendomi in braccio.
"Oh, no!! Stai bene, fratellone?!?! Hai la febbre?!? Non ti preoccupare, mi prenderò cura io di te!!" ci avrei capito qualcosa, se non fosse stato per il fatto che Splendor disse tutto così velocemente che non ci capii una cippa. Che accidenti?

Spuff!

Fui buttato sul divano senza neanche accorgermene, ricoperto di coperte due secondi dopo e costretto a bere non so cosa. Totalmente confuso, gli chiesi gentilmente:
"Splendor, che diavolo fai?!?" beh... non poi così tanto gentilmente.
"Volevo aiutarti, hai detto che ti senti debole, devi essere ammalato!"
Non so perché, ma in quel momento desirai tanto sapere dove aveva lasciato il suo cervello. Probabilmente sarà stata quella volta in cui gli era caduta la libreria in testa da piccolo.
"Splendor..." dissi con un tono monotono "...tu lo sai che noi slenders non ci ammaliamo, vero?"
Lui rimase fermo, con un'espressione da idiota sul volto. Iniziò a fissare il terreno con un'aura depressa: "E' vero... io, sono un'idiota..." si rannicchiò in un angolo.
Su questo non c'è dubbio...
Pensai, liberandomi dall'abbraccio delle coperte. Presi la tazza e ne bevvi un sorso.

Pffftttttt!!

"Che c'hai messo qui dentro, Splendor?!? Ha un sapore che supera la definizione di terrificante!!!" gridai, cercando di far sparire quel gusto orribile dalla mia bocca, sputazzando per tutta la stanza.
"Ci ho messo solo tè..."
"Sicuro?" chiesi sospettoso.
"Si!"
"Sicuro, sicuro?"
"Si! Quello e del colore giallo con del glitter. A tutti piacciono!"
Sentii che stavo per vomitare, mentre la strana impressione che Splendor stesse cercando implicitamente di provocarmi problemi intestinali divenne sempre più reale.

Sarà una lunga notte. Molto, molto lunga...


Le disavventure di uno Slender frainteso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora