Daniel
Silverstone non è sicuramente il mio circuito preferito, aggiungiamoci il fattore Kaia e let's go and get it.
Esco dalla monoposto, dopo aver guadagnato una quinta posizione alle qualifiche, due posti dietro a Max che invece se l'è cavata piuttosto bene.
L'occhio mi cade su Horner, che non alza lo sguardo dal monitor davanti a lui, mentre parla insieme ad uno dei nostri ingegneri.
- Non mi devo infischiare della sua vita privata, ma cazzo, come ha potuto
Ormai sa' tutto il mondo che cosa ha combinato con quella ragazza durante il gran premio del mio incidente e non riesco a fare a meno di pensare a quanto abbia sofferto Kaia.
Tolgo il casco con mani tremanti e lo appoggio sul primo ripiano che trovo, senza nemmeno badare se sia adatto.
Ravvio i capelli con una mano e cerco di mandare via il pensiero della mia Kaia.
- Non è più tua
Lo so, so che non è più mia, ma non riesco a vederla nemmeno di se' stessa in questo orribile periodo.
- Hey amico, tutto okay?
Alzo lo sguardo e mi ritrovo davanti Max, con la tuta legata sui fianchi e un asciugamano attorno al collo.
E' felice, come al solito.
Annuisco e torno sui miei passi, diretto al Motorhome, in modo da poter cercare un po' di privacy da tutta questa confusione.
- Senti Daniel...
- Non ora Max, voglio solo riordinare le idee e spararmi per endovena una doccia ghiacciata come il mare del nord
Svolto l'angolo ed esco dal box, accolto da una folata d'aria.
- Non hai tempo nemmeno per me?
- Cosa vuoi?
Irrigidisco le spalle, senza voltarmi e trattengo per un secondo il fiato.
Il tempo di realizzare e il mio cervello, se prima stava andando a puttane, ora è andato del tutto.
Mi giro e incontro lo sguardo di Lewis, affianco da Max che mette su un'espressione che il mondo pagherebbe per vedere.
Mezzo box, compreso quel gran cazzone del padre della non-più-mia Kaia, ha spostato lo sguardo su di noi.
Gli appassionati di Hollywood paragoneranno subito questa scena al mitico Mezzogiorno di Fuoco, se solo non ci fosse stato in mezzo alle scatole Max, nel caso parta la scazzottata mancata del vecchio GP.
-Sono venuto in pace- dice ad alta voce, diretto più al resto del Team che a me.
-Ti conviene- sussurra qualcuno e Lewis si appresta ad alzare un sopracciglio, divertito.
Ed è allora che tornano tutti al lavoro, come se niente fosse.
Mi scappa da ridere, ma mi trattengo.
- Complimenti per la pole
-Grazie, ma ho fatto di meglio- ribatte.
- Beh, a me non sembra
- Che ne dici di fare due passi, così ne parliamo?
Ammicco in affermazione ed usciamo dal box.
Con la coda dell'occhio vedo sbucare dal motorhome Niki, che raggiunge Max per battergli il cinque sorridente.
Le retrovie sono piuttosto movimentate e non mi stupirei di essere immortalato da innumerevoli fotografi ficcanaso.
-Bella giornata, non trovi?- domanda Lewis, calandosi gli occhiali sportivi sul viso, mentre respira a pieni polmoni l'aria di casa.
- Vieni al dunque
- Con calma, da quanto mi risulta non hai più nessuna fiamma che ti aspetta nella vasca da bagno questa sera
Lo fulmino con un occhiata e lui ridacchia, sereno.
- Volevo solo dirti, da pilota a pilota, che sono stato un vero e proprio coglione a comportarmi così, non avrei dovuto intromettermi tra te e lei
L'aria si fa di colpo leggera, l'odore di gomma bruciata sembra andarsene, mentre camminiamo per il circuito.
- Avrei dovuto dirti di Kaia, hai ragione, ma avevo paura che tu avessi potuto prenderla male, lei piaceva anche a te
Si irrigidisce, lo sento, ma poi torna rilassato.
- Sì, mi piaceva tantissimo e ho provato a corteggiarla, come di solito si fa con le ragazze
Butta una risata alla fine della frase, ma sento che c'è ancora qualcosa in sospeso.
- Però beh, si vedeva un miglio che le piacevi... e insomma, un rifiuto che mi è andato giù, ovviamente
- Mi dispiace Lewis, so cosa intendi e non hai idea di quanto sia stato codardo a nascondermi dietro quella finta rabbia
Le parole mi escono dalle labbra come un fiume in piena e scorrono, scorrono e scorrono senza fine, mescolandosi alle risate con Lewis e alle battute in sospeso tra una parola e l'altra, per smorzare l'imbarazzo.
Camminiamo ancora e ancora, senza stancarci, con ancora le nostre tute e il sudore sulla pelle.
E solo ora, mentre raggiungiamo di nuovo il punto di partenza, vuoto, con ancora qualche meccanico che fuma una sigaretta e tecnici che prendono le ultime misure.
Il sole sta andando a posarsi dietro gli alberi che costeggiano il perimetro del circuito e l'aria fresca comicia ad aleggiare per la pitlane.
- Mi eri mancato, amico
- Cosa si fa in questi casi, si dice lo stesso?
Scoppio a ridere, cazzo come sto meglio
Ci abbracciamo, un abbraccio che dura intorno ai cinque secondi, ma che non poteva essere più rigenerante per me.
Ci stacchiamo e lui posa una mano sulla mia spalla, con quel tocco che solo i veri amici sanno avere su di te.
- E' bello sapere che tutto sia tornato come prima
Annuisco, e guardo l'orizzonte infuocato.
Lewis intuisce e sospira.
- O almeno... quasi, con lei come va? Avrà una decina di direct dalla mia chat!
Le lacrime mi pizzicano gli occhi e le trattengo a stento, mentre sospiro profondamente.
- Non è il momento di parlare o almeno provarci di nuovo, non dopo quello che suo padre le ha fatto
Increspa un angolo delle labbra e fa un lungo respiro.
- Le donne sono difficili da capire, sai? Lasciatelo dire da uno che ne ha passate di cotte e di crude
Sorrido, mentre mi appoggio al muretto che fa da perimetro alla zona dei box.
Lewis rimane in piedi e copre il sole rossastro che mano a mano è sempre più debole.
- E' complicato e logorante, ma se vuoi, conta sempre su di me, non ho rischiato il rogo venendo a cercarti nel box Red Bull per niente!
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Instagram; Kaia Horner
Fanfiction"Vorrei paragonarti ad un giorno d'estate, ma finisce troppo presto e il vento a Maggio è ancora forte." -♡ cc. j_livingstone