Apro il cancello, tiro fuori le chiavi, facendo cadere un pezzo di carta nascosto in tasca.
Lo raccolgo, lo avvicino alle labbra e rimango fermo nel cortile qualche secondo.
Rimetto con cura la lettera nella tasca e apro la porta di casa.
La sbatto dietro di me, lancio la scarpa all'ingresso e fisso l'entrata di casa mia.
Nanami si affaccia dal salotto, mi fissa un attimo poi dice qualcosa dietro di sè e mi viene incontro.
Mi afferra il braccio ma la scrollo subito, avviandomi in salotto.
Mi affaccio e Akane si alza subito, lasciando la tazza che stava bevendo insieme a mia madre e a Nakajima.
Tanaka si gira verso di me mentre Umeko esce dalla cucina con una tazza fumante e mi si avvicina.
Nanami ci raggiunge, cerca di avvicinare la sua mano alla mia spalla, ma la ritira subito, spaventata.
Tutti hanno gli occhi puntati su di me, tranne una: solo una persona non mi guarda ed è l'unica con cui vorrei parlare.
Appoggia lentamente la tazza sul tavolino ed alza il suo viso con un'espressione tranquilla.
I capelli mi coprono gli occhi e nascondono la mia frustazione; stringo i pugni talmente forte che conficco le unghie nel palmo.<Tu mi devi dare delle spiegazioni, subito.>
Il mio tono autoritario fa scattare tutti sugli attenti, ma non lei: mia mamma rimane impassibile, dopotutto lei è la regina nel dare ordini e farsi rispettare.
Prendo un profondo respiro e faccio un passo avanti, sputando lì la frase.<Dammi le spiegazioni che ti ho chiesto.>
Alza le spalle, fingendo di non capire.
<Che spiegazioni? Non comprendo il soggetto, caro.>
Mi mordo il labbro per evitare di dargli della "tr***": sa benissimo di cosa sto parlando.
Mi avvicino ancora di più a lei e finalmente si alza per fissarmi dritto negli occhi.
Ho le mani che tremano dalla voglia di prendere qualcosa a pugni.<Sai che non devi farmi incazzare.>
Nanami ed Akane si avvicinano subito a me, prendendomi tutte e due le braccia, un tocco leggero ma che mi fa capire che devo stare fermo.
Mia madre sogghigna in un modo perverso quasi e scuote la testa.<Sei un professore e non sai formulare una domanda...>
<Sai benissimo di cosa sto parlando... sai benissimo dove sono stato...>
<Mi hanno riferito che hai avuto una chiamata dalla mamma di... Eiji? Quel ragazzino che ci provava con te giusto? Non so altro...>
La sua frase mi fa scattare una risata, una risata isterica, di quelle che faccio sempre per contenermi.
Le mani tremano di più: sono sull'orlo di prenderla a botte.<Ed una domanda non te la fai? Vado dalla signora Satou e torno incazzato nero contro di te? Due domandine me le farei, madre.>
Sputo quell'ultima parola solo per prenderla in giro.
<Non capisco dove tu voglia arrivare...>
<Eiji è morto...>
Sento il respiro di Akane dietro di me fermarsi, Nanami viene scossa da un brivido.
Hanno condiviso con me quel dolore, e continuano a farlo, ma mentre loro sono riuscite a rialzarsi, io non riesco a camminare, ad andare avanti.
Tanaka si muove lento, poggia una mano di Nakajima e lo fa alzare, allontanandolo da noi.<E quindi? Lo sappiamo tutti che è->
Non la lascio finire, non tollero una parola in più.
Mi libero dalle due sorelle e le afferro il colletto della camicetta, la alzo da terra e la avvicino a me.
Sento il suo respiro farsi pesante per la presa, le sue mani si avvicinano alle mie e mi prendono i polsi.<Eiji è morto per causa tu. L'hai ucciso tu. Tu e quegli stupidi bulletti del cazzo. Tu e quel coglione di mio padre.>
Scandisco ogni singola parola.
L'atmosfera si fa tesa, nessuno fiata, il tempo sembra fermarsi.
Negli occhi di mia madre passa un lampo di terrore e subito cerca di allontanarsi da me, ma io sposto la mia presa lungo il suo collo e inizio a stringere.
Inizia a calciare come un pazzo, mi stringe il polso, le sue guance si colorano di un rosso che va piano piano verso il viola.
Sento il mio maggiordomo sfiorarmi la spalla.<Signorino, la lasci, per favore.>
Non lo calcolo, ignoro le grida delle due sorelle, le lacrime di Umeko...
Non mi interessa nulla: se la donna davanti a me muore ora, non mi interessa.
Sento un pezzo della mia camicia che viene tirato, poi una piccola voce che sussurra.
Mi volto a destra e Nakajima mi guarda, gli occhi tristi e le labbra che tremano, come se stesse per piangere lui stesso.
Sbatto gli occhi e lascio la presa sul collo di mia madre, che cade a terra ed inizia a tossire.
Alle mie spalle, un sospiro di sollievo da parte di Tanaka, che corre in soccorso della donna, le due gemelle si abbracciano, mentre Nakajima mi circonda la vita e abbraccia me.<Va tutto bene... va tutto bene...>
Le lacrime cercano di uscire, ma le trattengo, tiro su col naso e mi stacco dall'abbraccio.
Mi allontano da lì, vado all'entrata, mi infilo le scarpe ed esco.
Inizio a correre per strada, mentre sento in lontananza la voce di Nanami che mi chiama.
Il cielo si rannuvola, le nuvole coprono il sole lentamente, poi una, due, tre gocce iniziano a cadere ed in un secondo la strada e tutta bagnata.
I miei piedi contro l'asfalto fanno rumore come le scarpe di tutti coloro che iniziano a cercare riparo.
Corro più veloce che posso fino a che non raggiungo un condominio chiuso.
Salto la recensione, apro la porta ed inizio a correre, raggiungendo il tetto.
Spalanco la porta e lo trovo lì, sul cornicione, che guarda giù.<Eiji...>
Le lacrime iniziano a scendere e si mischiano alla pioggia.
Eiji si gira e mi fissa con quei suoi grandi occhi marroni, i capelli al vento."Scusa..."
Mima con le labbra, poi fa un enorme sorriso e si butta di sotto, sparendo.
Corro subito e mi sporgo lungo il cornicione, stendendo una mano nel vuoto.
L'immagine del suo corpo fragile che cade giù, poi l'asfalto e il sangue che lo circonda tutto.
E subito tutto sparisce, qualcosa mi trascina indietro e sbatto la schiena per terra sentendo un peso sopra di me.
Sbatto gli occhi un paio di volta, per poi spalancarli all'improvviso quando sento una mano schiacciarsi sulla mia guancia.
Giro la testa e trovo Nakajima sopra di me, le sue mani sul mio petto e la frangia tutta bagnata a coprirgli gli occhi.
Il suo corpo si fa prendere dai tremiti, avvicina la sua faccia al mio petto e rimane lì a singhiozzare.<Non lo faccia mai più...>
Sussurra.
Io fisso la pioggia che cade, confuso come non mai.
La mia mano inizia a massaggiargli i capelli, mentre la mia immagine che si sporge sempre di più verso il vuoto mi torna in mente.
La pancia sdraiata sul cornicione, un'altra spinta ed ero di sotto.
Rimaniamo in quella posizione non so per quanto, poi Nakajima si tira su e mi circonda le guance.<Non lo faccia mai più, chiaro?>
Gli occhi sono rossi per il pianto, la sua voce trema, eppure ha un che di autoritario che non avevo mai sentito.
Rimango sorpreso, la bocca semi aperta, ed eccolo, un brivido che mi passa la schiena, le lacrime che iniziano ad uscire.<Perchè? Perchè? Perchè tu sei riuscito ad acchiapparmi, mentre io no? Perchè non sono riuscito a stringerlo fra le mie braccia e portarlo in salvo?>
Avvicino le mani davanti agli occhi e me li copro, lasciando che le lacrime si riversino tutte fuori.
Dalla mia bocca continua ad uscire la stessa parola: perchè?Angolo autrice
Saaaalveeh.
Scusate se ci ho messo tanto, ma sono un attimo incasinata con la scuola eheh sorry.
Allur, scusate i vari errori che potrete incontrare, ma anche se rileggo tre-quattro volte non li trovo.
Lo so, faccio schifo.
Beh spero vi sia piaciuto eheh.
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"C'è un errore nei miei calcoli" - Boyxboy- [Completata]
Roman d'amourUscita versione revisionata Ryunosuke Inoue, un professore di matematica con un passato alle spalle che continua ad influenzarlo dalle scuole superiori. Con le sue amiche, condivide più di un segreto, uno dei quali è l'essere attratto da persone d...