Wonho - Happy B-Day

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Quel lunedì sera non c'era quasi nessuno per uscire, eravamo solo in tre, io e le mie amiche Misty e Alice. Decidemmo di andare a passare la sera in un parco vicino a casa nostra sedute a una panchina a chiacchierare. –Allora Elsa, come va il tirocinio? – mi chiese Misty mentre si accendeva una sigaretta. –Bene dai, sono sempre distrutta visto che passo la maggior parte del tempo sotto il sole, ma diciamo che nel complesso va tutto bene! – esclamai sorridendo. –E con Wonho? – mi chiese invece Ali. Io e Wonho stavamo insieme da circa tre mesi, l'avevo conosciuto nel bar dove lavorava la sera che il mio gruppo di amiche e il suo gruppo si conobbero. Da quel giorno avevamo iniziato ad uscire, prima solo una volta ogni tanto, poi sempre più spesso, fino a decidere di metterci insieme. –Anche con lui bene dai, non mi lamento, ma stasera ci hanno abbandonate! – esclamai ricordandomi che i nostri ragazzi erano insieme a fare una grigliata in campagna. –Vabbè su, concediamoglielo, tanto domani sera ci fanno da autisti! – mi rispose Ali ridendo. Il giorno dopo sarebbe stato il mio compleanno e avevamo deciso di andare tutti a cena fuori insieme. Continuammo la serata parlando del più e del meno, fino a quando per me si fece una certa e decisi di andare a casa, altrimenti la mattina dopo col cavolo che mi svegliavo. Sorrisi quando vidi il messaggio di auguri da parte di Wonho, era sempre così dolce, anche se il suo aspetto diceva tutt'altro. Mi chiedevo ancora come avessimo fatto a finire insieme, opposti come eravamo, ma mi andava più che bene. Mi misi a letto addormentandomi subito, e nonostante avessi fatto tardi la sera prima, quando mi svegliai ero bella riposata. "La magia del compleanno" pensai ridacchiando tra me e me. Feci velocemente colazione e mi preparai, per poi salire in macchina e andare al laboratorio. Quando parlavo alle persone di cosa facevo in tirocinio rimanevano sempre tutti stupiti, poiché studiavo le formiche. Quella mattina infatti dovevo controllare cosa era successo durante la notte. –Oh no! – esclamai non appena arrivai alla teca che mi interessava. –Che è successo? – mi chiese il professore. –Non so come, ma sono scappate tutte le formiche, ci deve essere un'apertura nella teca! – gli dissi. Dopo un paio di minuti di riflessione si decise a dirmi quello che dovevo fare, ovvero ricominciare da capo l'esperimento, e visto che c'era da aspettare ventiquattrore prima di poter avere dei risultati, una volta finito di sistemare quelle maledette formiche avevo il resto della giornata libera. Mandai un messaggio a Wonho chiedendogli se gli andava di pranzare insieme, poi mi misi a lavoro.

WONHO

Ricevetti un messaggio da Elsa che mi ero appena svegliato, mi guardai intorno e accesi il cervello. Mi alzai e andai nella cucina della casa in campagna di Minhyuk trovando già tutti i miei amici svegli. –Buongiorno caro, ci aiuta a rimettere in ordine la casa o resta ancora a dormire? – mi chiese ironico Minhyuk. Lo ignorai e mi misi a fare colazione velocemente, poi aiutai gli altri a sistemare. Fortunatamente avevamo deciso di venire via prima di pranzo, così prima di arrivare a casa ebbi il tempo di organizzarmi per fare una sorpresa alla mia ragazza. Visto che lei mi aveva chiesto di pranzare insieme, mi era venuto in mente di portarla a mangiare sushi, entrambi lo adoravamo. Purtroppo, come sempre quando c'era di mezzo Minhyuk, riuscimmo a fare tardi e arrivai a casa preciso, presi la mia macchina e andai a prenderla. –Ciao Elsa! – la salutai lasciandole un dolce bacio sulla guancia. –Ciao! – mi rispose lasciandosi cadere sul sedile. –Hai il cambio per stasera come ti avevo detto? – le chiesi. Mi rispose facendomi semplicemente vedere il borsone che poi lanciò dietro. –Come mai sei uscita così presto oggi? – le chiesi. –Perché ho rifatto l'esperimento che avevo preparato ieri visto che stanotte, non si sa come, tutte le maledette formiche che avevo messo in quella teca sono uscite e si sono divertite a scorrazzare per il laboratorio. – mi rispose affranta. –Quindi le hai dovute cercare tutte di nuovo? – chiesi cercando di non ridere. –Si, mezze aggiro per il laboratorio, mezze di nuovo sotto lo schianto del sole! – esclamò disperata. –Dai dai, almeno ora la giornata non può che migliorare! – la consolai accarezzandole una coscia. Si irrigidì subito, come sempre. Nonostante l'avessimo già fatto, tutte le volte che avevo un approccio più intimo, la prima cosa che faceva lei era irrigidirsi, poi, con la dovuta calma, si lasciava andare. –Ma dove stiamo andando? – mi chiese quando ormai avevo parcheggiato. Non c'era mai stata in quel ristorante, così le risposi che era una sorpresa. Quando arrivammo davanti all'entrata rimase basita. –Davvero!? È tipo uno dei ristoranti migliori della città! – esclamò abbracciandomi. –Lo so, ma sappi che ti ci ho portata solo perché è il tuo compleanno! – le risposi ridendo e stringendola a me. Entrammo subito dopo e ci sedemmo al tavolo che avevo prenotato, uno leggermente più isolato dagli altri. –Uffa, qua non verranno mai a prenderci l'ordinazione! – si lamentò Elsa. –Non ti preoccupare. – la rassicurai. Dopo poco, infatti, arrivò un cameriere che ci prese l'ordinazione e velocemente iniziarono ad arrivarci i piatti. Dopo un paio d'ore uscimmo dal ristorante felici come due bambini. –Dio ma era veramente troppo buono! – esclamò lei accendendosi una sigaretta. Era veramente sexy quando fumava, il movimento delle sue labbra mi incantava tutte le volte. Facemmo una breve passeggiata per digerire un po' e per farla finire di fumare prima di salire in macchina, poi andammo a casa mia. –Perché hai voluto a tutti i costi che venissi da te? – mi chiese curiosa. –Perché è il tuo compleanno e lo voglio passare con te, visto che i tuoi sono in vacanza ne approfitto per averti tutta per me! – le risposi prendendole il viso e baciandola dolcemente. Spalancò gli occhi per la sorpresa, poi li chiuse e la sentii sorridere nel bacio. Salimmo in casa, io vivevo da solo in un appartamento abbastanza grande per una persona sola, non appena misi piede in camera mia mi lasciai cadere sul letto. –Non dirmi che sei stanco perché ti uccido! – esclamò lei guardandomi male. Risi e le feci segno di raggiungermi sul letto, notando felicemente che non ci pensò due volte. –Sono stanca morta... - mormorò sbadigliando. –Lo vedo, ma vuoi davvero dormire? – le chiesi con un ghigno. –Beh sì! – esclamò lei senza guardarmi. Alzai gli occhi al cielo e decisi di prendere la situazione in mano, non era colpa mia se mi ispirava sesso sempre. Con un movimento veloce la feci spostare sotto di me bloccandola subito col mio corpo. –Wonho... che vuoi fare, ero seria quando ho detto che volevo dormire! – esclamò cercando di spingermi via dal petto. –Infatti dormirai, dopo però! – le dissi prendendole i polsi e portandoli ai lati della sua testa. –Piccola lo sai che non puoi tirarti indietro... - dissi iniziando a baciarle il collo. Un flebile gemito lasciò le sue labbra. -...e io so anche che pure te ne hai bisogno! – continuai. Le lasciai i polsi e iniziai ad accarezzarle il corpo. –Rilassati Elsa, lasciati andare... - le sussurrai all'orecchio. Aprì lentamente gli occhi fissandoli nei miei. –Wonho... non ho intenzione di muovere un muscolo! – mi rispose sorridendo furba. Ghignai prima di fissare le mie labbra sulle sue mentre lentamente le spostavo la maglia, fino a togliergliela definitivamente. Prima di continuare decisi di togliermi maglia e pantaloni, poi mi concentrai di nuovo su di lei. Le sganciai velocemente il reggiseno, poi iniziai a baciarle il petto, concentrandomi soprattutto sui capezzoli, mordendoli e succhiandoli con foga, non riuscivo a trattenermi quando si trattava di lei. Continuai a giocare con i suoi seni per un po', beandomi dei suoi lievi gemiti, ma io volevo sentirla urlare dal piacere. Scesi lasciando una scia di baci fino al bordo dei pantaloni, sganciandoli e togliendoglieli di fretta. Mi lasciai qualche secondo per osservarla, sorridendo involontariamente, poi mi dedicai nuovamente a lei. Le sfilai piano piano gli slip mentre baciavo le sue gambe, lasciandole anche qualche morso che la fece sussultare. –Wonho, ti prego fa qualcosa! – esclamò con voce implorante, musica per le mie orecchie. Lentamente inserii due dita dentro di lei, iniziando a muoverle dentro e fuori con misurata lentezza, poi mi avvicinai alla sua intimità e presi tra le labbra il suo clitoride, iniziando a succhiarlo con forza. Gradualmente i suoi gemiti si fecero sempre più forti, fino a diventare vere urla di piacere. Capii che si stava avvicinando all'orgasmo quando le sue mani si aggrapparono ai miei capelli e le sue gambe si strinsero intorno alla mia testa, fino a quando il suo corpo non si irrigidì per poi rilassarsi completamente. –Dio Wonho ti adoro! – esclamò chiudendo gli occhi e mettendosi su un fianco. –Credi di aver finito? – le chiesi accarezzandole il corpo nudo. –Beh, io sono apposto così! – mi rispose distendendosi a pancia in giù. –Come vuoi, a me va bene anche così! – esclamai ghignando. La afferrai per i fianchi tirandola su e facendola appoggiare sulle ginocchia, poi mi misi dietro di lei ed entrai con un movimento veloce. Un gemito acuto lasciò le sue labbra, seguito da molti altri non appena iniziai a spingere con forza in lei. –Wonho... - gemette dopo un po'. –Girati. – le ordinai uscendo da lei. Come sempre obbedì, voltandosi e distendendosi a pancia in su sotto di me. Non aspettai un secondo di più e rientrai in lei con spinte forti e veloci, fino a quando non sentii di essere vicino al mio apice, così iniziai a muovere un dito velocemente sul suo clitoride fino a farla venire per la seconda volta, seguita a ruota da me. –Direi che ora possiamo dormire! – esclamai distendendomi accanto a lei. –Anche perché sono rimasta totalmente senza energia! – esclamò accoccolandosi a me. Chiusi gli occhi e senza nemmeno accorgermene mi addormentai.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 16, 2019 ⏰

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