Wonho - Mechanic

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Wonho

-Salve, carrozzeria SHIN, come posso aiutarla?- risposi a una chiamata in officina. Facevo il meccanico con mio padre, nella sua officina, da qualche anno, ma mi piaceva davvero tanto quel lavoro. -Si salve, sono Elsa Carter...- disse la voce dall'altra parte del telefono. La interruppi subito, Elsa e la sua famiglia erano nostri clienti da anni e amici di famiglia ormai, la conoscevo benissimo. -Elsa ciao! Sono Wonho, che è successo?- chiesi, erano le dieci e mezza del venerdì sera. -Stavo venendo via da una cena quando ho beccato un marciapiede e mi è scoppiata una ruota! Solo che non voglio chiamare mio padre, perché...- la interruppi di nuovo, era abbastanza nervosa e stava andando nel panico. -Stai tranquilla, dimmi dove sei che vengo a prenderti, tuo padre non saprà niente!- le dissi cercando di tranquillizzarla. Mi ringraziò almeno cinque volte mentre mi dava l'indirizzo, poi la salutai e mi preparai. Uscii dalla carrozzeria e andai a prendere il carro attrezzi, dirigendomi dove era lei. Era un po' che non la vedevo, purtroppo ci incontravamo solo quando doveva portare la sua macchina, non eravamo mai usciti insieme, anche se io volevo uscire con lei. Era totalmente il mio opposto, bassina e minuta, tanto che quando eravamo accanto sembrava ci fossero dieci anni di differenza invece che quattro. Per tutto il tragitto pensai a lei, ero fin troppo contento di rivederla, e la cosa mi fece rendere conto che ero interessato a lei e che non mi bastava più vederla raramente. Quando arrivai all'indirizzo che mi aveva dato rimasi stupito: era un posto buio in mezzo al nulla, ci credo che avesse picchiato contro il marciapiede, anche con i fari accesi si vedeva poco. Spensi il motore e scesi andandole incontro, era insieme a due sue amiche. -Ehi!- la salutai quando la raggiunsi. -Ciao Wonho, ti faccio vedere e poi mi faccio riaccompagnare da loro.- mi rispose. Ci rimasi un po' male, così le dissi che probabilmente ci sarebbe voluto del tempo e che era meglio se la riaccompagnavo io. -È vero Elsa, non sappiamo cosa è successo, magari ci vogliono ore!- disse la sua amica con i capelli lunghi e biondi. -Si, magari non ore, ma comunque mi sembra che tu sia in ottima compagnia!- aggiunse l'altra, una ragazza mora poco più alta di Elsa. Ringraziai mentalmente quella ragazza perché se ne andò subito, portandosi via anche quell'altra che sembrava volesse fare la sapientona di turno. Elsa salutò le sue amiche ringraziandole per la compagnia e poi si dedicò a me. -Dai fammi vedere la ruota.- le dissi. La seguii fino alla sua macchina, ma siccome non ci si vedeva nulla dovetti tornare al carro attrezzi e accendere i fari, in modo da illuminare la zona. Dopo aver osservato per bene e aver perso un po' di tempo per fare scena, le dissi la mia "diagnosi". -Ti è andata bene che non ti si è rovinato il cerchione, quelli costano tantissimo, comunque ora mettiamo la macchia sopra al bestione e andiamo a cambiare la ruota!- le dissi scherzando. Lei rise sembrando più sollevata, così si mise al volante e, seguendo le mie indicazioni, mise la macchina sopra il carro attrezzi. Fissai l'auto in modo che non scivolasse durante il tragitto, invitai la ragazza a salire e poi partimmo. Durante il viaggio chiacchierammo un po' di tutto visto che era tanto che non ci vedevamo. Una volta arrivati in officina mi misi a lavorare alla ruota, cambiando lo pneumatico e controllando che il cerchione non fosse effettivamente danneggiato. -Finito!- dissi alzandomi e girandomi verso di lei. La vidi tirare fuori il portafoglio, così la fermai subito. -Wonho, non posso non pagare! Mi hai salvato la vita, se lo avesse scoperto mio padre sarei morta!- replicò lei. -Facciamo così, mi devi un favore!- le proposi. -Non mi va bene, ma temo di non poter replicare!- mi disse sbuffando. Le aprii lo sportello del guidatore ridendo, anche se avrei preferito rimanesse con me.

Elsa

-Ma te che fai? Vai da qualche parte?- gli chiesi curiosa. Lui era qualcosa di incredibile, alto (anche se ci voleva poco a superare me),  con un fisico da paura, simpatico e divertente, il ragazzo perfetto insomma. Ci conoscevamo praticamente da sempre, ma era tanto che non ci vedevamo poiché quando capitava, era solo per via della macchina. Forse Cupido mi aveva colpita proprio quel giorno, ma Wonho mi sembrava più bello. -Io? Aspetto che qualcun altro abbia bisogno del carro attrezzi!- esclamò ridendo. -Cioè te lavori anche la notte?!- chiesi incredula. -Quando posso aiuto mio padre, e poi raramente i miei amici escono il venerdì, sono tutti fidanzati!- mi rispose leggermente in imbarazzo. Scesi di macchina sotto il suo sguardo confuso. -I miei amici invece sono andati a fare una 'roomescape' e ormai è troppo tardi per raggiungerli, ti faccio compagnia!- dissi iniziando a girare per l'officina. -A che ora finisci il turno?- chiesi dopo aver curiosato in giro. -Alle sette di mattina.- mi rispose osservandomi. Sgranai gli occhi. -Tranquilla, quando vuoi puoi andare a casa!- mi rassicurò ridendo. Io non ci pensai due volte, mandai un messaggio ai miei dicendogli che andavo a dormire da Ali, una mia amica, poi dissi a Wonho che sarei rimasta a fargli compagnia fino alla fine. -Ma sei pazza? Perché lo fai?- mi chiese. -Perché mi va!- esclamai facendogli un occhiolino. Non ci furono altre chiamate quella notte, e noi passammo tutto il tempo a chiacchierare e scherzare come non facevamo da tempo. Eravamo cresciuti, e lui anche parecchio bene, non mi sarebbe dispiaciuto uscirci insieme. Non mi accorsi nemmeno che le ore erano passate così velocemente e quasi mi dispiacque doverlo salutare. -Ti ringrazio per la compagnia, è stata la prima notte passata bene da quando lavoro per mio padre!- esclamò ridendo. -Ti dirò, sono stata davvero bene anche io, sono contenta di essere rimasta a farti compagnia!- gli risposi ridendo con lui. Calò un silenzio alquanto imbarazzante che decisi di spezzare salutandolo. -Grazie ancora per la ruota.- dissi avviandomi verso la macchina. -Figurati, dovere!- rispose aprendomi lo sportello e appoggiandosi. I suoi bicipiti fecero capolino da sotto il tessuto della maglietta e io mi costrinsi a distogliere lo sguardo. -Spero di rivederti presto...- disse in imbarazzo. -Anche io, ma spero non sia a causa della macchina!- sdrammatizzai. Sembrava che nessuno dei due volesse effettivamente che me ne andassi. -In ogni caso sai dove trovarmi!- ammiccò. Dopo alcuni minuti di silenzio dove ci guardavamo negli occhi, decisi di salire in macchina e mettere in moto. -Ciao Wonho, alla prossima!- lo salutai. Lui si limitò ad un cenno della mano, poi si girò e andò in un punto dell'officina che non riuscivo a vedere dagli specchietti. Con un sospiro partii e mi diressi a casa. -Sei tornata presto!- mi disse mia madre quando entrai in casa. -Si, alla fine abbiamo fatto after a vedere dei film, infatti ora vado a letto.- le risposi sbadigliando. Erano circa le otto quando mi addormentai, tirando a diritto fino all'ora di cena. Quando mi svegliai ero più rincoglionita di prima, cenai con la mia famiglia cercando di riprendermi almeno un po', in modo da poter uscire senza sembrare uno zombie. Guardai i messaggi sul telefono, anche per quella sera le opzioni proposte dai miei amici non erano molto allettanti, non facevamo mai niente di speciale. Mi vestii svogliatamente e poi uscii incamminandomi verso la solita piazza dove ci trovavamo sempre. Avevo le cuffie nelle orecchie, non mi accorsi subito della macchina che mi seguiva a passo d'uomo, ma quando suonò il clacson me ne resi conto tutto insieme. Anche quando mi accorsi chi c'era alla guida di quell'auto, non smisi di offenderlo. -Ma dico io sei impazzito?!- gridai togliendomi una cuffia. -Elsa, non mi rispondevi nonostante ti stessi chiamando -e seguendo- da almeno cinque minuti!- esclamò Wonho ridendo. -Fatto sta che mi hai fatto prendere un infarto, non mi sento più il cuore battere!- dissi portandomi una mano al petto. -No, quello è l'effetto della mia bellezza!- esclamò gongolando. "Modesto, anche se ha ragione!" pensai guardandolo e ridendo con lui. -Che fai di bello stasera?- mi chiese. -Oh, niente di che, purtroppo.- dissi sconsolata. -Se vuoi puoi venire con me e i miei amici, andiamo a fare una roomescape, visto che ieri non l'hai potuta fare!- esclamò lui contento. Mi si scaldò il cuore, però avevo già fissato anche con le mie amiche, non potevo dar loro buca così. -Senti, io stasera avevo già fissato con altre persone, se vuoi puoi venire con me e proporlo anche a loro, che non posso dargli buca così.- proposi. -Ci sto, da sali che ti do uno strappo!- mi disse chiudendo il suo finestrino. Grazie a lui avevo ritrovato la voglia di uscire, dovevo trovare il modo di chiedergli un appuntamento. Due minuti più tardi eravamo in piazza sotto gli sguardi curiosi dei nostri amici. -Ciao ragazzi, lui è Wonho, un mio amico, avrebbe una proposta!- annunciai appena arrivammo. Wonho, con non poco imbarazzo, si schiarì la voce e iniziò a parlare. -Ciao, piacere di conoscervi, io e un paio di amici volevamo andare a fare una roomescape, se volete potete unirvi!- disse tutto d'un fiato. Vidi i ragazzi del mio gruppo fare delle smorfie di noia, cosa che mi fece imbestialire. -Senti, ci dispiace dirti di no, ma l'abbiamo fatta ieri sera e un'altra volta di fila non ci va, sarà per la prossima.- decretò uno di loro. Stavo per parlare, quando Ali mi interruppe come sempre. -In realtà a me va bene, mi fa piacere rifarla!- esclamò contenta. Anche le altre mie amiche dissero che erano d'accordo, solo una ragazza decise di non venire, ma non mi importava granché di lei. Decidemmo di dividerci e nel caso avremmo raggiunto i ragazzi in seguito. "Menomale ci sono loro" pensai sorridendo. Salutammo tutti e ci dirigemmo verso la macchina di Wonho, e io mi sentii in dovere di scusarmi. -Senti, non so se sono stati scortesi secondo te, ma per me meritano delle scuse, ultimamente non ne tollero uno di loro!- esclamai con rabbia. Lui mi passò un braccio intorno alle spalle e mi attirò a se ridendo. -Non ti preoccupare, per me l'importante è che tu sia venuta!- mi rispose facendomi arrossire. Sentii le tre grazie dietro di me bisbigliare qualcosa accompagnato da delle risatine, tanto che quando mi girai per guardarle male, tutte e tre fecero finta di niente. -Ragazze, spero non sia la stessa che avete fatto ieri sera!- disse Wonho una volta partiti. -Oh non ti preoccupare, è comunque divertente!- esclamò Ali ammiccando verso di me. Alzai gli occhi al cielo divertita e lasciai che loro si conoscessero e chiacchierassero, mentre io ero incantata a guardare il ragazzo al mio fianco, dovevo assolutamente uscirci. Una volta arrivati a destinazione, trovammo altri tre ragazzi che ci aspettavano davanti all'entrata. -Ehi ragazzi, loro sono Elsa e tre sue amiche, fanno con noi l'escape!- salutò i suoi amici Wonho. I ragazzi si presentarono, si chiamavano Minhyuk, Jooheon e Hyungwon, e si mostrarono subito simpatici nei nostri confronti. Entrammo e ci dividemmo in due squadre: io con Ali, Wonho e Minhyuk, gli altri insieme. La divisione fu fatta così perché Ali aveva già fatto la stanza che volevano fare Jooheon e Hyungwon, mentre Misty e Desiree avevano fatto la nostra la sera prima. Il tema della nostra stanza era "ladri" ovvero noi dovevamo superare varie stanze e arrivare ad una cassaforte per vincere, tutto nel giro di un'ora. Fu molto divertente, Minhyuk faceva più casino di Ali, e non era cosa da poco, infatti i compiti erano stati suddivisi così: Ali e Minhyuk cercavano le cose e buttavano tutto all'aria, io e Wonho ragionavamo sugli indizi. Alla fine riuscimmo a vincere per un pelo, e quando uscimmo scoprimmo che gli altri avevano perso. Non mi ero minimamente accorta che tra arrivare, iniziare a giocare e uscire si era fatta mezzanotte, così decidemmo di tornare a casa, Wonho aveva come unico giorno libero la domenica e quindi voleva andare a letto relativamente presto per potersi riposare. Ci dividemmo nelle macchine, io e Misty abitavamo accanto, e vicino a noi abitava anche Jooheon, così loro vennero in macchina con noi e le altre si fecero riaccompagnare da Minhyuk.

ONE SHOT (GOT7, MONSTA X, B.A.P)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora