Capitolo 4

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Luke's Pov

Rigiro tra le dita una sigaretta.

Le sue labbra sulle mie mi hanno mandato in uno stato di ebrezza superiore a qualsiasi droga. E ne ho bisogno ancora, e ancora. Passo il pomeriggio a guardare i bambini giocare.

"Hemmings" una voce interrompe la tranquillitá. Mi guardo intorno quando una mano mi sbatte violentemente contro la panchina. Riconosco il marito di Diana. James credo.

"Come hai osato" sibila. Io non ho paura di lui. Lo spintono da me. È alto all'incirca come me, ma probabilmente è più forte.

"Tu l'hai fatta soffrire più di chiunque altro. E l'hai baciata. Cazzo, mettiti in testa che è mia. Non più tua. Hai perso la possibilitá" grida.

"Anche se sono dall'altra parte del mondo, rimane mia" dico calmo. Si avvicina al mio orecchio.

"Immaginatela, ansimante sotto di me, a urlare il MIO nome, non il tuo Lucas. Immaginatela aggrappata al mio corpo e dire a me "ti amo". Non è più tua" Quelle parole mi fanno salire la nausea. La testa inizia a girare e senza rendermene conto, gli sferro un pugno alla guancia destra. Barcolla leggermente e si porta una mano al viso.

"Bastardo!" Grido.

"Non sono stato io a portarla da uno stupratore. Non sono stato io a farmi amare per scommessa" dice con un sorrisetto bastardo stampato in faccia.

"Ma sono stato il primo a farla sentire amata e apprezzata. Sono stato il primo con cui ha fatto l'amore. E sono stato il primo a dirgli "ti amo"" Mi sto per allontanare quando mi fermo di colpo.

"Ho fatto sesso con Diana esattamente  quattro giorni prima di te." Gli dico.

" E questo che significa?"

"Che Charlotte può essere figlia mia."

Diana's Pov

Spazzolo i lunghi capelli di Charlotte con gesti regolari. James manca da due ore, e non ho idea di dove sia. L'ho chiamato innumerevoli volte ma non mi ha risposto e sono preoccupata, veramente molto. Trasalisco quando sento la porta d'entrata sbattere. Charlotte si alza di scatto e raggiunge velocemente suo padre. Sospiro di sollievo.

"Vai a dormire principessa" gli sento dire. Lottie mi schiocca un bacio sulla guancia prima di ritirarsi in camera sua. Sfrego per il nervosismo le mani.

"Gli hai fatto del male?" Dico tremante. Si sposta davanti a me. La poca luce prodotta dal caminetto acceso fa risaltare un grande ematoma formato sulla sua guancia.

"Credo che è meglio dire che lui mi ha fatto del male" dice gelido. Spalanco la bocca per lo stupore e gli sfioro la guancia. Si ritrae velocemente dal mio tocco.

"Cos'è successo?" Dico tremante.

"Ci siamo detti le cose che non avremmo mai voluto sentirci dire." 

"Cosa vi siete detti?"

"Beh, io gli ho parato davanti la nostra immagine di quando facciamo sesso" sento le mie guance diventare rosse.

"E lui...ha detto che forse Charlotte non è mia figlia" Mi immobilizzo sul posto. Sento il mio respiro farsi sempre più corto e mi mordo dolorosamente il labbro inferiore

"Io...non lo so" mento a testa bassa.

"Oh, giusto come se fosse una cazzata da nulla!" Alza la voce. Mi ritrovo ancora più schiacciata contro il divano.

"Charlotte potrebbe essere figlia di quel bastardo e non mia!" Urla.

"Abbassa la voce James" dico con voce flebile. Lascia il soggiorno sbattendo la porta della nostra camera da letto. Qualche minuto dopo cerco di entrare ma ha chiuso la porta a chiave.

Gli Occhi dell'Angelo || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora