Capitolo 3

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Capitolo 3.

A mezzanotte mi arriva una chiamata.
Stavo già dormendo da un pezzo, ma una vocina nella mia testa mi aveva detto "diamine rispondi" e io non avevo voglia di perdermi niente.
Era un periodo così strano che avevo deciso di raccogliere ogni cosa, le cose brutte mi avrebbero fatto stare un po' male e quelle belle mi avrebbero dato la forza di raccogliere altre cose brutte e allora decisi di rispondere.
Era lui.

Con la tua voce calda mi hai sussurrato per la prima volta:

"ti disturbo?" 

"No, non mi disturbi mai tu.
Ti pare che una cosa
bella come te,
possa disturbarmi mai?
Assolutamente no."

E io mica lo sapevo, che un

"ti disturbo?"

potesse segnare l'inizio della chiamata più bella della mia vita, io mica lo sapevo, che quella chiamate mi avrebbe regalato una montagna di felicità e poi di tristezza, e poi di nuovo gioia contornata da tanto tanto amore.
Parlammo tutta la notte,
mi ricordo che ti dissi improvvisamente
"hai una voce così bella"
me ne pentii in un secondo,
non sono la tipa che dice queste cose insomma, 
non lo sono mai stata.
Ma poi tu hai risposto
"chiamare voce la tua
vorrebbe dire sminuirla,
perché è arte pura."
e ho capito,
di aver fatto proprio bene
a dirtelo.
La telefonata aveva preso una piega bellissima e tu manco lo sapevi, che mi avevi migliorato la nottata e anche il giorno dopo con la scuola.
Sono le 3.00.
Insomma, passano tre ore e io non me ne accorgo neppure.
Avrei passato altre 72 ore a parlare con te, se non avessi avuto lezione ogni mattina.
Sento che sussurri qualcosa, chiedo di parlare meglio e mi sussurri dolcemente
"hai delle belle labbra,
le ho viste nelle foto,
di quelle che vanno baciate dolcemente,
per non toccarle troppo."
Il cuore inizia a battere.
Non te lo so spiegare, non vi so spiegare cosa sia successo quel momento, ma qualsiasi cosa sia, è stata fottutamente bella.
Non so cosa rispondere.
Ormai lo sanno tutti che sono una frana con le parole.
Davvero, i miei occhi hanno iniziato a tremare, non sapevo gli occhi tremassero, non mi era mai successo prima.
Faccio una risata isterica e butto giù una domanda senza pensarci troppo:

"ti va di abbattere questi km con me?"

Subito dopo, rispose senza esitare un secondo:

"E' tutto quello che sogno, ma prima vorrei chiederti, ti va di stare per sempre con me? Io do molto valore al "per sempre"
non lo dico tanto per."

Eccerto che avrei voluto starci, tutta la vita con te, ma sono sempre stata una ragazza molto orgogliosa oltre ad essere terribilmente timida e quindi risposi senza un brivido di romanticismo:
"Proviamoci."

E lui mica, lo sapeva, che quel "proviamoci" per me era un "diamine, se voglio", ma era molto, molto di più.
Per me voleva dire:

"lo sto aspettando da tempo, ti sto aspettando da tempo e non aspettavo altro, non aspettavo altro che te."
Se un domani mi chiedessero qual è la mia data di nascita direi: 4 marzo, infondo grazie a lui, sono rinata anch'io, in questo giorno ho sentito di nuovo le vene calde e i brividi ovunque, come mai mi era capitato prima.
Ero sempre la stessa di sempre, con i miei difetti e i miei tempi buii, ma adesso avevo qualcuno con me, non fisicamente come tutti, ma sentimentalmente si, a me bastava questo, bastava sorridere per continuare questo sogno, questo bellissimo sogno.

Ti avrei dato tutto. Io e te a 313 km dalla felicità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora