24 settembre 2018
Non so cosa fare, se dirle ciò che ho visto la notte prima o far finta di nulla, tutto questo era troppo strano per me.
Ci alziamo alle 9 e io propongo di andare a fare una camminata.
Quando cammina, lei parla parla parla e mentre parla e si perde nella bellezza della natura, si apre con me e mi racconta tutto e forse mi avrebbe raccontato anche ciò che era successo la notte prima e che sicuramente non era un episodio isolato.
Camminiamo per un oretta, ma lei non dice nulla, arriviamo in un bar e decido di fare una proposta:
"ti va di fare colazione insieme?"
"certo amore" risponde lei, facendo finta di nulla.
Già so, che dietro quel "certo amore" ci sarebbe stata una conseguenza la notte seguente, chissà da quando va avanti così.
La amo, ma faccio fatica a starle accanto se lei non fa nulla, per stare accanto a se stessa.
Dopo aver fatto colazione, riprendiamo la nostra scampagnata, anche oggi indossa dei vestiti molto larghi, lei è bella con qualsiasi cosa, però da un periodo ha smesso di valorizzarsi.
"Come mai ti vesti così amore?" le chiedo io.
"Perché mi piace questo look"
"A te non piace?"
"A me piaci sempre, anche quando sei in pigiama e non sei truccata.
Per me sei bella lo stesso."
"Vabene amore, ora sono piu' tranquilla."
Non ci credo molto alle sue parole, si veste così perché non è a suo agio con il suo corpo, non si sta amando.
Arriviamo a casa e io mi sdraio sul letto, lei viene subito accanto a me.
"Grazie amore" mi sussurra all'orecchio.
"Grazie per cosa?" gli chiedo io.
"Grazie per esserci sempre, da gennaio a questa parte sei l'unica persona che mi sta accanto, mi stai facendo da padre e da madre contemporaneamente, grazie di esistere."
Quel "grazie di esistere" ha bloccato per un attimo ogni mia preoccupazione, è bello, ogni tanto, sapere di essere importanti per qualcuno e io ho lei, che dipende costantemente da me.
Non voglio ferirla, ma vederla stare male fa stare male anche me
Si alza dal letto e va in bagno, accende il phono e apre tutti i rubinetti, ma io riesco comunque a sentire gli stessi versi della sera prima.
Appena esce dal bagno, noto che non ha più il maglione che portava da giorni, ma solo una canottiera bianca.
E' scheletrica, ha perso tutte le forme e non se ne sta rendendo conto.
Sta scomparendo e io non posso più vederla così.
"Ho il pullman tra un ora" le sussurro nell'orecchio.
"Perché così presto vai via amore?"
"Non posso amarti, se non ti ami tu." rispondo io, prendo la borsa.
"Ti prego, fallo."
"Non riesco, non mi stai dando possibilità di amarti.."
"Si che puoi."
"Ogni cosa che ti dico viene sminuita, perché tu, non ti vedi, come ti vedo io."
Prendo la borsa ed esco di casa, a volte l'amore fa proprio male.
Fa male, perché il destino, non dipende da te e chi sta al tuo fianco non ti aiuta minimamente, neanche per caso.
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Ti avrei dato tutto. Io e te a 313 km dalla felicità.
Novela Juvenil[FILM IN PRODUZIONE] [COMPLETO] Nicole ha 15 anni e gli occhi quasi neri, è ormai assuefatta alla solitudine e vive in Abruzzo con una madre che a stento si ricorda di lei. Marco di anni ne ha 17, gli occhi azzurri come il mare e un sorriso timido...