Una scia di delitti insanguina Parigi, instillando il dubbio nella mente dell'ispettore Lucien Bertrand, non convinto dalla loro soluzione. Forse dietro tutti quei morti c'è un serial killer, ma l'unico che può scoprirlo è Emeric Lacroix, un uomo br...
Le auto della polizia con i loro lampeggianti avevano delimitato l'accesso al ponte Pont des Invalides, al di sotto del quale era stato ritrovato il cadavere di un giovane uomo. Il tratto di strada che costeggiava il Lungo Senna in quel punto si stava riempiendo di curiosi e giornalisti, e un lenzuolo copriva il corpo, che era stato lasciato lì durante la notte.
L'ispettore Matthieu Fournier, chino sulle ginocchia, non si spiegava in quale modo l'assassino l'avesse abbandonato, senza essere notato da nessuno. Con molta probabilità doveva essere stato portato lì con una piccola imbarcazione, che da quel lato del sottoponte, non molto illuminato, sarebbe passata del tutto inosservata.
Sollevò appena il lenzuolo e sbatté gli occhi sospirando. Dopo tanti anni ancora non si era abituato a certe cose, e l'accanimento su quel pover'uomo gli sembrava davvero crudele. Il corpo, disteso a pancia sotto, era nudo e pieno di tagli. Non sembravano profondi, come se lo avessero torturato, prima di ucciderlo con un taglio alla gola. Di certo assassinato altrove, altrimenti il sangue sarebbe stato copioso sul terreno. I polsi e le caviglie mostravano chiari segni rossi, quindi, chiunque fosse stato, l'aveva anche legato. Uno sguardo più in basso gli fece notare tagli anche sulle gambe, sulle natiche e tra di esse.
Ricoprì di scatto il corpo e sospirando si alzò, passando una mano tra i corti capelli brizzolati. Prese quindi il telefono, e compose il numero di un suo collega, specializzato in crimini sessuali.
«Bertrand? Sono Fournier, devi venire qui, credo sia materia per te, amico mio. Scusami con tua moglie, ma il dovere ti chiama,» chiuse quindi il telefono, dopo aver dato indicazioni su dove si trovava. Poi con un sospiro di sconforto si diresse verso la folla di giornalisti, che iniziavano a pressare per avere notizie.
«Non so se odio di più queste brutture o quegli sciacalli,» sussurrò a se stesso, cercando infine di calmarsi per andare da loro e riportare giusto un paio di vaghe notizie.
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NOTA AUTRICE
Piccola nota, soltanto per avvisare che, anche se questa scena appena letta è un po' creepy, è importante ai fini della storia, come lo saranno altre due che, non subito, ci saranno (un po' più creepy di queste 😬 )
Siamo, in questo capitolo e nel successivo, tornati al tempo presente, ricollegandoci quindi al prologo e al primo capitolo.
Ci saranno altri flashback, che ci faranno meglio comprendere cosa è successo in questi sei anni e come Emeric è arrivato allo stato d'animo attuale.
Volevo dirvi che mi fa davvero piacere che stiate apprezzando questa storia, che per me ha un valore particolare e alla fine capirete il perché.
Sappiate che sarà abbastanza lunga, all'incirca quarantaquattro capitoli, che pubblicherò con maggior frequenza rispetto al passato (beta permettendo, povera lei 😅 ) e che Emeric e Yvan li amo in un modo folle. 😍😍😍😍😍😍