- Ricominciare la scuola con la Whyte è tremendo! - Si lamentò Lisa.
- Perché? Da quando non ti piace più? - Chiese Mayte voltandosi, seduta nel banco davanti, al suo solito posto.
- Da quest'anno: è entusiasta per tutto, come diavolo fa a essere sempre così allegra? E si aspetta lo stesso da noi.
Le ragazze non continuarono il loro discorso, perché le raggiunsero Blair e Winnie. Quest'ultima prese lo zaino di Mayte e lo spostò sul banco dietro, accanto a quello di Lisa - Ciao Tee, ti dispiacerebbe sederti vicino a Lisa? Io e Blair volevamo stare insieme, oggi.
"Già il fatto che sposti le mie cose senza nemmeno chiedere mi da abbastanza sui nervi, ma non ho voglia di litigare di nuovo, quindi mi limiterò a far finta di nulla"- Va bene - rispose atona.
All'intervallo, come faceva spesso negli ultimi tempi, Mayte scese in cortile per incontrare Gally e Rudy. Incrociò Mike, sulle scale, e lui non la degnò nemmeno di uno sguardo - "Strano, è da un po' che fa come se non esistessi. Meglio così".
- Non ti avevo ancora vista, oggi - fece Gally.
- Vero. Com'è stato il vostro rientro?
- Ci hanno fissato la verifica di matematica per venerdì - parlò Rudy - E a te come è andato? Ti vedo strana.
- Io sono strana - replicò con sarcasmo.
- Questo l'avevamo capito - ribattè Gally - E tu dovresti sapere che notiamo dalla tua faccia quando hai qualcosa che non va.
- Non ho niente, sono solo un po' pensierosa.
- Ci fidiamo? - Domandò Gally ironicamente all'amico.
- Ce ne parlerà lei, se vorrà.
- Risposta esatta, Rudy - gli sorrise lei.
- Stava entrando nel laboratorio di Arte, quando Blair le si affiancò - Ehi Tee, aspetta un attimo ad entrare. Ho notato una cosa.
- Quale?
- Che Mike non ti calcola da un po' di tempo.
- L'ho notato anche io, già da prima di Natale. Menomale, magari finalmente ha capito che non otterrà mai nulla da me.
- Speriamo.
- Oppure si è fissato su qualcun'altra. In questo caso mi dispiace per lei. Ricordi quella volta, l'anno scorso, davanti al mio armadietto?
- Sì.
- Mi ha fatto male vedere quella ragazza piangere, distrutta, dopo che lui l'aveva piantata lì. Io forse sono stata leggermente aggressiva, mi sono rivolta direttamente a lei, e dicerto non è stata sua, l'idea di farselo attaccata al mio armadietto. Sai, mi sono sentita in parte responsabile. Volevo andare da lei, ma Paris mi ha fermata.
- Ha fatto bene. Mayte, non devi pensare che sia colpa tua. Lei avrebbe potuto conoscerlo meglio, prima di mettersi con lui. Sempre ammesso che stessero insieme. Non sei tu, quella che dice sempre che ad ogni nostra azione corrisponde una conseguenza, e noi dobbiamo essere disposti ad accettarla?
- E' quello che mi ripete mia madre, da quando ho tre anni. Ed è soprattutto con questo episodio, dal casino su WhatsApp, che ho capito davvero cosa significasse. Ho fatto una scelta, e ho pagato. Anche se, dal mio punto di vista, ho trovato il prezzo un tantino troppo alto.
- Scherzi?! Ha esagerato, a cominciare dalla storia sul gruppo! Tra l'altro mi avevi raccontato che il giorno prima ne avevate parlato.
- Avevamo litigato.
- E comunque c'è libertà di scelta. Non è così che ha dimostrato di tenere a te.
- C'è differenza tra l'innamorarsi di una persona e il volersela fare e basta.
- Senza dubbio. Entriamo, sono già arrivati quasi tutti.
L'indomani, durante l'ora di Critica dell'Arte, il prof decise di affrontare quella che sembrava la priorità di questo periodo, ovvero lo stage - Ragazzi, come ben sapete vi attendono due settimane di alternanza scuola/lavoro. Ora, se qualcuno ha qualche idea di dove svolgerla, è pregato di alzare la mano - il professore Garret sembrava provenire da una scuola d'altri tempi, a cominciare dal modo in cui parlava. Di quella classe, nonostante alla sua prima lezione fossero tutti rimasti perplessi dal suo modo di fare, non c'era uno studente che si lamentasse di lui, e nessuno aveva la sua materia insufficiente. Si distingueva anche per utilizzare la terza persona con gli studenti. Qualcuno di loro aveva alzato la mano.
- Prima le signore. Allison, prego.
- Mi sarebbe interessato uno studio di interior design.
- Dovrei avere alcuni contatti - prese appunti sulla sua agenda - Snyder?
- Pensavo ad un negozio di antiquariato. Randy's, precisamente.
- Conosco il proprietario. Gli farò una telefonata, dopo lei andrà a presentarsi quando vuole.
Passeggiando in centro, le era capitato diverse volte di passare davanti a quel negozio, e aveva sempre osservato la vetrina incuriosita, in cui erano esposti oggettini alquanto bizzarri. Non era mai entrata. Adesso, sarebbe stata l'occasione giusta per farlo. Le interessava conoscere la storia di alcuni di quegli oggetti. Inoltre aveva saputo che lì ogni tanto capitavano anche articoli di un certo valore; sarebbe stato interessante, venire a contatto con qualche opera realizzata da artisti noti.
Un possibile lavoro futuro? Non lo sapeva. Più passava il tempo e più si rendeva conto che amava disegnare, eppure non sapeva se un lavoro in questo ambito avrebbe fatto al caso suo. A lei sarebbe piaciuto lavorare con i cavalli, addestrandoli. I suoi invece si auguravano che proseguisse gli studi all'università. Non aveva scartato del tutto nemmeno questa strada, ma, se l'avesse scelta, qualcosa le diceva che si sarebbe trattato di una facoltà scientifica. Cosa voleva veramente?
- Programmi per domani sera, ragazze? - Buttò lì Winnie. Era venerdì e, finita la scuola, le quattro ragazze si erano fermate a chiacchierare.
- Nulla di particolare - affermò Lisa.
- Blair, Lisa, che ne direste di trovarci a casa mia, e poi andare a fare un giro in centro?
- Un momento, e Tee? - Blair osservò la compagna.
- Se vuole si può unire - Winnie utilizzò un tono di sufficienza che a Mayte non piacque per niente. Per tale motivo, decise di non prendere parte alla serata - Credo di non esserci, sabato pomeriggio.
- Dove vai?
- Al ranch, Blair. Vi ho spiegato che quando vado là praticamente impiego tutto il pomeriggio, e quasi sempre arrivo a casa di sera.
Mayte si avviò verso la fermata del pullman, fumando. Sentiva il bisogno di rilassarsi - "Non dico che dovessero invitarmi a tutti i costi. Siamo sempre uscite insieme, ma mi sta bene che Winnie voglia passare del tempo solo con loro. Sicuramente sono più simili, rispetto a me. La diversa sono io. Almeno che abbia la sensibilità di non dirlo esplicitamente davanti a me. Non andrò con loro, non voglio dar fastidio a nessuno. Andrò al ranch. Non dovrei essere un peso, là"- una lacrima scese lungo la sua guancia, e lei l'asciugò subito. Non voleva che a casa notassero che aveva pianto.
Eccomi con il nuovo capitolo!
Non so se riuscirò a pubblicarne un altro, prima della fine del mese. Per tutto agosto non ci sarò, e non porterò il computer con me, quindi non pubblicherò fino a quando non sarò tornata. Continuerò a scrivere in versione cartacea, così, avrò già i capitoli pronti da trascrivere.
Spero che questa storia vi stia piacendo, e vi ricordo che potete sempre farmi domande, anche sarò via. Ho questa applicazione anche sul telefono, quindi il fatto che non scriva più non significa che sarò completamente assente, in questo periodo.
A presto! :)
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KEEP YOUR HEAD UP
General FictionSeguito di Butterfly. "Siamo all'inferno adesso e possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi, oppure aprirci la strada lottando verso la luce"