Narrato dal punto di vista di Lydia!
Io e Allison siamo in un locale, piuttosto ubriache (impossibile non esserlo, in sua compagnia) e balliamo tantissimo, urlando le parole di canzoni che nemmeno sappiamo.
Si fa sempre più tardi, e alle quattro chiudono il posto sbattendoci fuori. Sotto la pioggia.
"Ally come stracazzo facciamo a casa fare?"
Chiedo, cercando di non biascicare. Poi rido
"Andiamo nella metro e troviamo la casa"
Risponde lei prontamente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
"Sì ma Allison, dove viviamo?" Rido ancora mentre lo dico. Non capisco veramente un cazzo. Tutto intorno a me sta girando vorticosamente, e non mi sento più la faccia... tantomeno mi accorgo di essere fradicia a causa della pioggia. Per di più, le strade sono deserte: chi va in giro alle 4 del mattino?
Come se Dio avesse sentito i miei pensieri, una macchina passa. Penso sia una vecchia jeep azzurra, ma poco importa. Mi alzo in piedi e inizio a muovere le mani. "Ehy! Fermi!"
Contro ogni in mia previsione si ferma, e scendono due ragazzi. Uno con i capelli castano scuro, la pelle pallida ed abbastanza alto, l'altro un po' più basso e a sua volta castano. Beh, comunque due fighi.
Si guardano dubbiosi mentre vengono verso di noi, non oso immaginare in che stato siamo.
"Possiamo aiutarvi?" Chiede quello sceso dal sedile del passeggero.
Ally lo guarda come se fosse un angelo disceso dal cielo. "Sì grazie" dice. Poi l'altro mi prende la mano e mi alza, e lo stesso fa il castano. Noi due ci guardiamo e ridiamo, accorgendoci che sta piovendo e che siamo bagnate dalla testa ai piedi. Ah ah.
Saliamo sui sedili posteriori, e poi la macchina parte. Verso dove? Chi lo sa e a chi interessa.
"Allora? Come mai vi siete ridotte così?"
"Piacere mi chiamo Allison" risponde alla domanda sbagliata. Ridiamo ancora. Poi cala un silenzio imbarazzante e io inizio a formulare una frase, sperando di farcela.
"Non ci siamo accorte che stavamo bevendo troppo e comunque io sono Lydia" ce la faccio, biascicando solo un po' sul mio nome.
"D'accordo, fortuna che siamo passati di qui eh?" Dice quello seduto al posto di guida. "Io sono Scott McCall, ma chiamatemi pure Scott" esclama l'altro subito dopo.
"Io mi chiamo Stiles". Io e Allison ci guardiamo, senza capire esattamente nulla.
Passa un po' di tempo e arriviamo a un appartamento, un bilocale. Non mi ricordo nient'altro, fino alla mattina dopo.Mi sveglio con un terribile mal di testa, per non parlare del mio povero fegato. Non ho idea di dove io sia, ma arranco fino a una porta che credo essere il bagno, devo disperatamente pisciare. La spalanco e vengo investita da un caldo umido, qualcuno si sta facendo la doccia.
"Oddio scusa! Devo solo pisciare, chiunque tu sia" mentre dico queste parole alcuni ricordi fanno capolino nella mi testa vuota. Io che vomito con un ragazzo che mi tiene i capelli, per esempio. Lo stesso che ho appena disturbato durante la doccia, ottimo ringraziamento. "Fai pure, la doccia è chiusa."
Sento come risposta. Faccio ciò che devo ed esco, evitando di guardarmi allo specchio perché so di essere in condizioni pietose. E sono anche molto in imbarazzo. Vedo Allison nel letto affianco a quello dove ero io.
"Ally sveglia!" La scuoto. Lei emette qualche verso di disappunto e apre gli occhi.
"GIURO CHE NON HO RUBATO NIENTE!" Esclama scattando a sedere. "Ma sei ancora ubriaca?" Le chiedo, ridendo. "No, ma dove siamo? Ero stra in ansia, che so, magari la polizia poteva averci arrestate."
"Non so nemmeno io dove siamo, penso che ieri sera qualcuno ci abbia raccattate dalla strada, hai presente, ci hanno sbattute fuori a calci in culo." Le spiego, guardandomi intorno. La stanza è abbastanza grande, perfetta per due letti. "Ah sì, mi ricordo... Lyds abbiamo avuto una fortuna assurda, se no a quest'ora chissà dove potremmo essere."
"Lo so, dobbiamo ringraziare i tipi che ci hanno portate qui." Mentre dico questa frase sento una porta, che presumo essere quella d'ingresso, aprirsi. Un ragazzo castano con un viso amichevole entra nella stanza con delle buste della spesa. "Grazie a Dio state bene, allora!" Esclama. Ally non è d'accordo: "la mia testa non sta molto bene però. Non è che hai qualcosa? Un'aspirina?" Lui sorride e annuisce, poi va a prenderla. Appena esce dalla stanza Allison mi guarda e sussurra "che figo" prima che il figo in questione rientri.
Nel frattempo anche lo scrosciare dell'acqua si è interrotto, quindi mi aspetto di veder arrivare anche l'altro ragazzo da un momento all'altro. Chi sa come si chiamano.
"Volete fare colazione?" Ci chiede il castano.
"Davvero, non vogliamo disturbarvi ancora..." non faccio in tempo a finire la frase che esce il ragazzo dal bagno. "E invece restate a farci compagnia, ce lo dovete" dice osservandomi.
"Se la mettiamo così, okay" rispondo guardando Allison per vedere se le va bene. Direi di sì, considerato come sta guardando i ragazzi.
"Ci sistemiamo un po' e arriviamo" dice lei.
Allora entriamo in bagno e cerchiamo di rimediare alle nostre condizioni pietose.
Fortunatamente non uso il mascara, ma l'eyeliner si è fatto valere. E il rossetto.
Allison... beh, speriamo che quel mascara non sia waterproof. Oltretutto mi accorgo che il mio vestito era veramente corto, e che probabilmente ieri con la pioggia deve essere stato anche trasparente. Fantastico. Devo ringraziare il signore che si siano fermate due persone normali e non maniaci sessuali, se no a quest'ora... meglio non pensarci.
"Ally abbiamo esagerato ieri"
"Sì... ma io non so perché, dopo il sesto drink non facevo più scelte razionali."
"Stessa cosa per me. Adesso cerchiamo di non vomitare la colazione e andiamocene da qui"
Anche perché ho la sensazione di aver già vomitato. Torniamo in camera e vedo delle magliette e dei pantaloni sui letti. "Ragazze se avete voglia mettetevi pure quella roba!" Ci dicono dalla presunta cucina. Onestamente non ce lo facciamo ripetere due volte, la scomodità degli abiti attillati è insopportabile in hangover. Andiamo nella stanza adiacente che si rivela essere un salottino con cucina annessa, dove un tavolo bianco è coperto di fogli e quaderni. C'è un angolino anche per il cibo. "allora, dubito lo ricordiate quindi ci presentiamo di nuovo. Io sono Stiles e quello che cucina i pancake è Scott" dice il ragazzo appena uscito dalla doccia mentre ci sediamo. "Bene, volevamo ringraziarvi per tutto" dico mentre osservo il casino, sono fogli con appunti scolastici...
"Oh, figuratevi, dovere da cavalieri!" Esclama Scott dai fornelli. Stiles ride, poi nota che sia io sia Allison stiamo fissando quell'ammasso di fogli. "Ehm, scusate il disordine, ma sapete... se un universitario da solo vive nel caos, due non possono fare diversamente." Ci spiega.
"Cosa studiate?" Chiede Ally, e intanto Scott porta i pancakes a tavola. "Io in realtà ho intenzione di diventare sceriffo, come mio padre" dice Stiles, passandosi una mano tra i capelli. Uh, il mio cuore non può reggere questo di prima mattina.
"Io vorrei fare l'insegnante di scienze" aggiunge il castano, sedendosi affianco alla mia amica. "Voi?"
"Io studio fisica" rispondo. "Mentre io medicina, a che anno siete?" Ribatte Ally, mentre iniziamo tutti a mangiare beatamente.
Questo Scott potrebbe anche aprire una pasticceria a mio avviso, i pancakes sono paradisiaci. "Entrambi al terzo anno" dice Stiles. "Noi al primo" rispondo, guardandolo negli occhi. Sono bellissimi, di un castano molto intenso e misterioso e, sarà l'hangover, sarà che mi ha aiutata a vomitare, penso di essermi presa una cotta. Bella grossa.
Finiamo la colazione chiacchierando, sia Stiles sia Scott sono davvero simpatici e intelligenti, con loro mi dimentico perfino del post sbronza. "Grazie di tutto davvero. Ma dobbiamo andare." Esordisce Allison, vedendo che sono praticamente con gli occhi a cuoricino mentre osservo Stiles e ci parlo.
"Sì Ally, hai ragione, si sta facendo tardi"
Sospiro alzandomi controvoglia. Sento un paio di occhi castani addosso, e poi Scott ci chiede:
"Come avete intenzione di tornare?"
Allison si affretta a rispondere che prenderemo i mezzi. Già di norma non ce la caviamo bene con i ragazzi, ora meno che mai, con questa nausea terribile...
Prendiamo i nostri vestiti dalla camera, ringraziamo ancora e ci scambiamo i numeri di telefono. A volte la vita dà anche delle gioie.
Il sole di quella mattina accoglie me e Ally accecandoci, e appena siamo per strada iniziamo a parlare di quello che ci è successo. E torniamo a casa di corsa, visto che siamo vestite con abiti da maschio e la cosa è strana, effettivamente.SPAZIO ME
ciao mondo!
È letteralmente da un'eternità che non aggiorno, ma ho avuto un'idea e quindi eccola qui...
Mi sento in dovere di dirvi che questa one shot non è stata scritta per questa raccolta, ma per una bozza che si chiama Mycrushes... beh, è il delirio assoluto, i protagonisti di questa cosa eravamo io e una mia amica più due personaggi di un libro AHAHAH.
Okay dai, vi lascio qui che il capitolo è già abbastanza lungo.
Ultima cosa: ho visto TUTTO the walking dead in due mesi, ora ho una crush inguaribile per Jeffrey Dean Morgan e sono ossessionata, se per caso qualcuno di voi volesse parlarne mi scriva pure su Instagram (ada_guida)
Un bacio!❤️
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Oneshots || Teen Wolf
FanfictionRacconti brevi riguardo alla mia prima coppia preferita di sempre, la stydia. Tutte le one shots sono ambientate in situazioni differenti da quelle della serie tv. Spero vi piacciano, ENJOY💕