❝ɪғʜᴏᴅ ʟᴀʙᴏʀᴀᴛᴏʀʏ❞

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『💫』Nome:
Loki

Loki o Loptr, nella mitologia norrena, era il dio della grande astuzia e degli inganni, ingegnoso inventore di tecniche, paragonato ad altre divinità ambigue aventi il ruolo del trickster.

Era infatti una figura molto ambivalente nel pantheon norreno, in taluni miti è compagno di Odino e Thor (e spesso gli dèi si cavano d'impaccio grazie alla sua grande astuzia), in altri è colui che attenta all'ordine cosmico, ingannatore, attaccabrighe, temibile e camaleontico, a volte maligno. La sua figura in questo secondo caso, è spesso delineata come un personaggio intento ad architettare inganni e cospirazioni, senza mai agire di persona.

Loki nella mitologia norrena è una figura centrale: risulta tra le divinità più note e citate, e la maggior parte dei miti non avrebbe sviluppo se non vi fosse il suo intervento. Identificato con Lóðurr, farebbe parte della triade divina che crea l'umanità, inoltre è grazie a Loki che gli dei ottengono tutti i loro strumenti più utili e preziosi. Ancora nella Loka Táttur, una ballata Faroese che costituisce un raro esempio di divinità norrene sopravvissute nel folklore locale, Loki è una entità benevola che aiuta gli uomini. Nonostante questo nella Vǫluspá e nella Lokasenna viene descritto come una entità malevola, e del resto è il padre di creature dagli aspetti poco benevoli.

In effetti Loki è una figura ambigua e liminale, posta al punto di contatto tra la società degli dei e quella delle altre entità mitiche (come giganti e nani), ed è solo attraverso il tramite e l'interconnessione rappresentate da Loki che gli dei ottengono (o riottengono) quelle cose di cui abbisognano; egli per il suo comportamento è un tipico trickster, la cui azione amorale, al di fuori delle regole convenzionali, è comunque necessaria. Gli scrittori cristiani, che ci hanno riportato la maggior parte dei miti norreni dal punto di vista letterario, hanno spesso identificato Loki con il male, omettendo invece la parte benevola delle sue caratteristiche (che invece riemerge nel folklore popolare). Comunque sia se Loki deve essere identificato con il male, esso rappresenta un male necessario, che serve a ristabilire l'equilibrio cosmico: di volta in volta rappresentato come nemico o alleato degli dei, Loki incarna il male contenuto nella stessa creazione primordiale, un male che per assurdo deve spesso combattere per il bene, per preservarlo fino allo scontro finale stabilito dai fati. Inoltre il male di cui Loki sembrerebbe l'incarnazione viene perlopiù reso meno spiacevole grazie alla buffoneria che lo pervade e ai suoi continui inganni geniali e spesso divertenti.

Loki viene considerato un dio ambiguo per diversi motivi. L'etimo del suo nome viene legato al fuoco ed in particolare alla fiamma (altri studiosi collegano il suo nome all'aria), un elemento ambivalente collegato sia alla civilizzazione, alla casa e alla forgia, sia alla distruzione. Anche se egli appartiene alla schiera degli Asi, vivendo con loro e partecipando alle loro vicende, al tempo stesso è imparentato con i giganti, simboli del caos. Per quanto riguarda i suoi rapporti con gli dei, Loki ha stretto un patto di fratellanza di sangue con Wotan/Odino e in molte occasioni ha aiutato il sovrano degli Asi o il figlio Thor ad affrontare imprese, a superare pericoli ed a ristabilire l'ordine. Inoltre la sua benevolenza viene sottolineata da molti studiosi che affermano che Loki non sarebbe altri che Lóðurr, colui che compare nella triade divina primordiale, creatrice degli uomini da due tronchi d'albero ed in particolare questa divinità donò agli uomini neonati il calore del corpo e il bell'aspetto.

Loki è comunque associato anche ai giganti, simboli di caos e distruzione primordiali, con i quali ha una stretta parentela: è figlio del gigante Fárbauti, anche se la madre risulta essere la dea Laufey (isola di foglie) detta anche Nál (un mito evemeristico narra la nascita del fuoco, Loki appunto, quale unione del fulmine, Fárbauti, che colpisce le foglie, Laufey, o gli aghi di pino, Nál). Dopo essersi nutrito del cuore della gigantessa Angrboða, Loki ha partorito da sé vari esseri mostruosi e temibili come il lupo Fenrir (simbolo di voracità e del fuoco distruttore, che divorerà Odino e si scatenerà durante il Crepuscolo degli Dei), il serpente di Miðgarðr, Miðgarðsormr o Jǫrmungandr (alla lettera: "essere infinitamente potente"), il gran serpente che viene scagliato nel mare da Odino e viene costretto a contorcersi eternamente tenendosi la coda tra le fauci, il tempo che scorre inesorabile, che nel Ragnarǫk verrà abbattuto da Thor (che morirà poco dopo a causa del suo veleno) e infine la terribile Hel, dea della morte, che regna sul mondo sotterraneo. Unendosi alla dea degli Asi Sigyn, Loki ha generato divinità benevole come Narfi e Vali. Sigyn gli sarà sempre molto devota e lo curerà al momento della sua caduta, tanto da divenire il simbolo della fedeltà coniugale. In più Loki, molte altre volte ha combinato seri guai agli dei (come quando provocò il rapimento di Iðunn, rubò il gioiello di Freya, rasò i capelli alla bella Sif (procurandole poi in compenso una chioma d'oro) e tormentò, sotto forma di moscone, i nani che stavano forgiando il martello di Thor. La malefatta peggiore fu però quando egli provocò la morte di Baldr e ne impedì la resurrezione, perciò gli dei lo punirono legandolo a delle rocce sulla scogliera, con un serpente che faceva colare il suo veleno corrosivo sulla sua faccia.

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