Veronica cammina verso di me e mi toglie i vestiti dalle mani. Li butta non curante dentro alla mia auto e chiude la portiera, porgendomi poi le mie chiavi. Le infilo in una tasca dei "miei" jeans. Fastidiosamente, questi pantaloni non hanno praticamente spazio in quelle tasche.
"Dovresti indossarli più spesso" Veronica mi gira attorno, scrutando attentamente il suo lavoro. "Quei jeans sono uno di quello che non vanno più bene ad Aiden. Erano nella zona etichettata "Scarti". Insieme alla maglietta, ovviamente. Cresce davvero velocemente per essere un giocatore di football e tu sei più piccolo di lui quindi, li ho presi." Smette di camminare, una volta di fronte a me.
"Perchè continui a fissarmi?" Non posso evitare di chiedere. Spingo i miei occhiali sul mio naso, cercando di nascondere le mie ora rosee guance. "Mi metti ansia".
"Mi sto godendo la visuale in anteprima. Chiamami stupida" Fa spallucce. "Ma davvvero, dovresti guardarti. Aspetta, ho la fotocamera" Tira fuori il cellulare e lo punta verso di me. Non so se dovrei sorridere o improvvisare un segno con la mano, quindi rimango semplicemente fermo, a disagio.
"Fatto?" Le domando.
"No, non ancora" Abbassa il cellulare e mi tende la sua mano. "Occhiali"
"Occhiali?! Non posso vederci senza! Non andrò lì dentro mezzo cieco"
"Harry, non sei così tanto cieco. Dammi gli occhiali e basta. Stanno urlando il nome Marcel al mondo." Mi fa segno con le dita di muovermi e sospiro, rimuovendomi gli occhiali e porgendoli alla a sua mano già tesa. "Vedi? Non sei poi cosi cieco, no?"
Devo strizzare gli occhi per vedere oltre lei e in qualunque modo vedo comunque le luci, provenienti dalla casa, sfuocate. Non c'è alcuna definizione a niente non più lontano di 5 metri da me. Ciò mi spaventa.
"Okay, sorridi" Mi dice e tira di nuovo su il suo cellulare. Cerco di darle un genuino sorriso ma sono ugualmente impaurito. Scatta una foto e la osserva, un piccolo sorriso contorna sul suo viso. Dopo di che mette il telefono senza nemmeno offrirsi di mostrarmela.
Veronica infila i miei occhiali nella sua borsa, in un posto che lei ritiene sicuro, poi mi afferra per il polso, trascinandomi verso la festa. Quando inizio a lamentarmi, mi rimprovera e mi dice di atteggiarmi in modo figo o le persone noteranno chi sono. Arriva fino al giardino principale infestato da studenti, è la cosa più difficile che io abbia mai fatto. Specialmente quando non vedo niente.
"Veronica! Come stai!" Un ragazzo farfuglia, spingendo in alto il suo bichiere. Noto il liquido fuoriuscire. E' ubriaco marcio.
"Hey! Non bere se devi guidare!" Lei ride, prendendolo in giro, prima di spingermi dentro all'abitazione.
E' un miracolo. Nessuno che mi abbia riconosciuto.
La casa è letteralmente gremita di persone. La musica risuona nelle stanze, il suono mi fa vibrare il petto, non oso immaginare ai danni che porterà ai timpani di questa gente. Respingo l'istinto di tapparmi le orecchie.
Veronica mi guida attraverso le persone fino ad arrivare in cucina dove le persone sono attorno a sei diversi refrigeratori. Perchè stanno tutte ciondolando lì attorno?
"Dammi due birre, Vic" Veronica dice fermamente a uno dei ragazzi. Si alza e tira fuori due bottiglie in vetro dal frigorifero. Le porge a Veronica che a sua volta ne offre una a me.
"N-no, no graz-" Mi interrompo quando Veronica mi manda un'occhiataccia. Devo atteggiarmi come i miei coetanei altrimenti mi scopriranno. Tengo la bocca chiusa ma non apro la bottiglia.
"Quindi, Veronica, chi è il ragazzo?" Domanda Vic, tenendo la sua bottiglia aperta alle labbra, prima di berne un sorso. E' il momento della verità. La parte dove mi avvio frettolosamente verso l'uscita, per evitare di venire picchiato.
Veronica scuote semplicemente le spalle, come se ciò che sta per dire sia la cosa più ovvia del mondo. "Solo un tipo che stava girando per il giardino frontale. Aveva voglia di persi un drink, sai" Suona così disinvolta nel tralasciare così tanti dettagli.
"Ah, mi sembra familiare" Gli occhi di Vic mi studiano e mi congelo sotto il suo sguardo attento. Posso avvertirlo scoprire il vero me. "Andavi alla Lakeside?" Chiede infine.
Rilascio un sospiro. Non è così scortese come pensavo. "No, no. Non andavo lì." Gli rispondo, usando il tono di voce che Veronica mi ha insegnato. Annuisce in approvazione, portando la birra alle labbra.
"Qualcuno sa dov'è Aiden? Ho bisogno di fumare. Io le ho finite." Quindi è per quello che non ha più fumato.
"Sì, è nel cortile sul retro al tavolo della Birra Pong. Ma ne ho qualcuna anche io se vuoi." Vic le porge un pacchetto di sigarette e Veronica ne prende un paio, mettendosele poi in borsa. Vic ne offre una anche a me ma rifiuto, ringraziandolo. Grazie al cielo, non dice niente in merito.
"Scusateci ragazzi" Veronica dice prima di portarmi fuori dalla cucina, la suo mano è stretta al mio gomito. Ci inoltriamo in un bagno e lei chiude la porta alle nostre spalle. "Che stai facendo?!" Il suo tono mi spaventa.
"Io uh..."
"Harry, non vedi quanto mi stia impegnando a tenerti salva la faccia da altri lividi?! Diavolo, a momenti l'ultimo ti ha steso!" Indica il punto sul mio viso che Bryce ha decorato solamente qualche giorno fa. "Ma non posso fare tutto io. Devi prendere quella birra e bertela davanti a tutti. Devi accettare quando ti offrono da fumare, anche se non hai intenzione di farlo davvero. E per l'amore di Dio, devi piantarla di apparire così disorientato!" Veronica esclama, appoggiando la sua birra sul bordo della vasca. Afferra la mia e fa lo stesso.
Non so cosa dirle. Non mi sento a mio agio, tutto qui. Ovunque io vada in questa casa mi sembra come se dovessi diventare il personale sacco da boxe di qualcuno. Con gli occhiali o no, sono pur sempre Harry Styles.
Veronica mi prende il braccio e mi spinge verso l specchio, dicendomi poi di darmi una bella occhiata. I miei occhi verdi si spalancano alla vista di una persona così differente da quella che realmente so di essere.
I miei capelli che Veronica mi ha arruffato in spiaggia, sono ancora un completo disastro. I ricci naturali con la quale sono nato, ora sono ribelli, ricadendo disordinatamente dalla mia testa. I miei occhi, anche se spalancati, sono ora totalmente visibili senza la montatura solita a nasconderli. I vestiti che indosso mi fanno più sello, e più tonico date che sono attilati.
"Dillo Harry" Veronica sussurra, le sue mani sulle mie braccia, mentre mi osserva, standomi dietro, dallo specchio. "Sei fottutamente hot"
La guardo dal riflesso. "Sei fottutamente hot" Rispondo.
Sorride e mi riporta fuori dal bagno, senza nemmeno accorgersi che io mi stavo riferendo a lei.
Buona sera a tutti!
Scusate il ritardo ma sto andando malissimo a scuola e faccio fatica ad aggiornare, non avendo nemmeno più Word.
Non smetterò ! Appena troverò un momento libero andrò avanti con la traduzione.
Lasciatemi dei commenti vi prego, vorrei sapere come sta andando la traduzione.
Non dimenticatevi di votare.
A presto!
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Mocked (Italian traslation)
FanfictionTRAMA Harry "Marcel" Styles è quel tipo di ragazzo che subisce bullismo ogni giorno nella sua scuola. I suoi occhiali ricoprono la maggior parte della sua faccia, i suoi vestiti sono costantemente stirati alla perfezione, e le sue possibilità con le...