Io ormai mi ero rassegnata all'idea di non vedere piú quella casa che mi aveva ospitato fin dall'età di sette anni.
Tye mi pareva leggermente preoccupato.
'' cosa ti preoccupa?'' chiesi, lui mi aveva aiutato e io volevo aiutarlo se non si sentiva bene.
''perché me lo chiedi?'' mi disse lui con tono triste.
''e da un po' che ti vedo preoccupato, lo so che probabilmente non sono affari miei, ma tu stai facendo così tanto per aiutarmi, e volevo aiutarti anche io'' dissi tutto di un fiato arrossendo leggermente.
Lui si fermo, mi guardo negli occhi, erano così belli, poi mi abbraccio. Io feci di conseguenza, potevo sentire le sue lacrime bagarmi la maglietta.
"n-n-non ho niente" disse a fatica tra un singhiozzo e l'altro.
"andrà tutto bene" anche se non sapevo cosa lo turbasse cercai di tranquillizzarlo.
Poi mi staccai dolcemente e gli asciugati le lacrime.
"quando vorrai parlare io ti aiuterò" dissi decisa.
Qualcosa non andava, ma non avevo nessuna intenzione di costringerlo a parlare, probabilmente lo avrei fatto soffrire di piú.
Lui mi guardo e sorrise. Potevo ancora vedere che non stava bene, ma decisi di non parlarne e continuare a camminare.
"come hanno intenzione di sabotare l'esame?" chiesi cercando di farlo pensare di altro. Lui abbassò lo sguardo, diventò ancora piú triste.
"scusa!" dissi, anche se non sapevo bene come, avevo toccato un argomento ancora sensibile.
"per cosa?" mi disse lui con una voce molto dolce.
"non volevo aprire un discorso che ti facesse stare così' era la prima volta che vedevo qualcuno soffrire così tanto, almeno da quando avevo memoria, ma non lo sopportavo.
"come potrebbe essere colpa tua" mi guardava ancora negli occhi. Io invece li abbassai.
"vieni con me!" mi prese la mano e mi trascino, io non dissi niente, mi fidavo di lui e non volevo dubitare delle sue decisioni.
Mi portò davanti ad un muro alto circa dieci metri.
Entrammo in una piccola porta.
"ma dove siamo?" chiesi, avevo un po' di paura, ma l'espressione convinta che aveva Tye mi fece sparire ogni emozione negativa.
"vedi, il villaggio in vista dell'esame é in guardia, per questo la porta principale é chiusa e non si può entrare senza permesso, invece qua possiamo entrare" mi spiegò Tye.
Chiuse la porta dietro di sé e mi fece cenno di andare avanti.
Il panorama non era cambiato, era sempre lo stesso, gli alberi del bosco impedivano alla luce del sole di passare.
Io ero in po' confusa.
Tye se ne accorse e si incusiosí
"ma sei confusa?" mi chiese ridendo.
"si" abbassati lo sguardo e diventai tutta rossa, non mi piaceva quando qualcuno rideva di me.
"perché?" mi chiese ancora ridendo Tye.
"SMETTILA DI RIDERE, NON È DIVERTENTE" alzai un po' la voce, ma a Tye non feci nessun effetto perché rise ancora piú forte.
"vedi, la tua faccia era bellissima, non potevo non ridere" disse a fatica tra una risate e l'altra.
Io diventai rossa come un pomodoro e lo guardai.
Capendo che non mi divertiva la situazione, smise di ridere.
"scusa!" anche lui abbassò lo sguardo e diventò rosso.
Aveva in volto un'espressione buffa e io emisi una risatina.
"PERCHÈ RIDI!" disse lui diventando bordeaux.
Io scoppiai a ridere forte e lui fece lo stesso.
Dopo circa cinque minuti smettemmo di ridere.
"io mi spettavo che ci fosse un villaggio non un'bosco, gli abitanti dove abitano sugli alberi?" chiesi.
Tye mi guardo confuso, non capiva se stavo dicendo sul serio o per scherzo.
"all'interno del bosco di trova il villaggio, serve per proteggere le persone da possibili aggressori" mi spiegò lui.
Io ogni secondo che passava diventato piú curiosa.
"bene in che direzione é?" dissi iniziando a camminare in una direzione qualsiasi.
Tye mi afferrò ancora per il braccio e mi trascino.
"vieni con me, prima di portarti al villaggio voglio farti vedere una cosa" il suo volto era diventato serio.
Dopo circa quaranta minuti si fermò e mi indicò una grotta.
"cosa c'é in quella grotta?" in tutti i libri che leggevo le grotte erano luoghi pericolosi e pieni di insidie.
Tye mi guardò negli occhi, era triste e si diresse velocemente verso la grotta.
Io lo seguí, non avevo intenzione di restare sola.
Entrammo, era molto buio, ma Tye accese una fiaccola con la mano, aveva l'elemento del fuoco, proprio come me.
Arrivammo in fondo alla grotta, c'erano due pietre poste una di fianco all'altra.
Gurdai Tye che si avvicinò a quella di destra.
"vedi, qui é sepolto mio fratello" una lacrima rigò il suo viso.
"mi dispiace, non lo sapevo" ero pietrificata, era l'unica cosa che riuscivo a dire in quell' istante.
"anche tu hai perso una sorella, vero?" sapeva già la risposta, probabilmente era venuto nel bosco per cercarmi.
"si ma di lei mi ricordo solo il volto e la voce" dissi abbassando lo sguardo.
Non ricordavo niente della mia infanzia, della morte dei miei genitori, di mia sorella, solo di quando ero andata ad abitare da Frank.
"vedi la lapide di sinista, é tua sorella" potevo sentire le ginocchia cedere, ma cercai di non cadere, le parole di Tye erano del tutto inaspettate.
Cercai di non piangere, ma le lacrime scesero lo stesso e piú cercavo di nasconderle piú diventavano frequenti.
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sempre quel sogno
PertualanganUna ragazza di sedici anni entra dopo molti tempo nel villaggio dove era nata, cresciuta e dove la sua famiglia era morta. Come se la caverà, dopo aver saputo la causa della morte dei suoi famigliari e scoprendo molto sul suo passato e le sue origin...